Sulla collina della Madonna, all'isola di Ponza, spicca questa costruzione simile ad un tempietto che il Tricoli, nell'Ottocento, definisce "l'elegante casina del Commendatore D'Ambrosio". Ora appartiene alla famiglia di Filippo Vitiello.
Ecco un brano in cui se ne racconta tratto da Ponza Mia del 1966:
"...Si tratta di salire per non più di trenta metri, quindi saremo sul pianerottolo del Belvedere alla sommità della collina della Madonna. La piccola costruzione ottagonale dà l'idea di un tempietto classico o di un piccolo osservatorio astronomico. Nell'ultimo periodo Borbonico era governatore di Ponza un certo Commendatore Gaetano D'Ambrosio discendente da una famiglia patrizia spagnola. Quest'uomo potrebbe essere considerato il primo turista ponziano dell'epoca contemporanea. Infatti fu il primo ad approfittare della sua carica per godersi veramente il soggiorno nell'isola. Fece costruire il palazzo "Del Commendatore" oggi palazzo Vitiello di fronte all'ingresso della Torre. Occupò tutta l'area della collina e alla sommità eresse nel 1854 questa singolare costruzione, a ricostruzione dell'antico tempietto pagano dell'epoca imperiale Romana, di cui rimaneva la base ottagonale. In quell'epoca vi doveva essere una finestra per ognuno degli otto lati. Questo angolo deve essere il paradiso di D'Ambrosio che vi trascorreva le ore liete e durante i mesi estivi riceveva gli amici dell'alta borghesia napoletana. Sarebbe stato un vero peccato farvi vedere tutto di Ponza e tralasciare quest'angolo bellissimo. La Parata, il porto, Frontone, Zannone, Ventotene, tutto su può ammirare da quassù riposando su una comoda sedia a sdraio fuori il cortiletto che circonda l'ottagono. Questa volta non ho fretta. Possiamo restare quasi fino al tramonto. Donna Cornelia può rimanere seduta all'ombra del Belvedere, mentre noi più giovani possiamo andare in posti un poco più pericolosi spinti come sempre dalla nostra sete di cose nuove. ci spingeremo ancora verso l'estremità di levante per vedere sotto di noi i faraglioni della Madonna,; poi, un paio di terrazzi al di sotto del Belvedere, dal lato Nord, attraverso un buco ci immetteremo in una grotta lunga circa trenta metri, scavata con mirabile perfezione e con volta a tutto sesto, che ha l'ingresso dal lato della Parata. Viene chiamata la grotta del Commendatore proprio in ricordo del governatore D'Ambrosio. La grotta dovè essere anche più lunga perchè è franata da tutte e due le estremità. Dal lato Parata, sulla sinistra, si apre un altro ambiente scavato nella roccia e ampi una ottantina di metri quadri anche esso scampato ad una frana avvenuta qualche mezzo secolo fa. Più sulla destra, sempre dal lato Parata, un'altra grotta dello stesso stile presenta chiarissimi i segni della frana. Evidentemente questi scavi dovevano presentarsi nel secolo scorso ancora intatti e formare un corpo unitario. Cosa che fa pensare o ad una caserma o ad una colonia di deportati o al carcere mandamentale."
La casina del Commendatore oggi di proprietà della famiglia Vitiello
Qui la casa si vede in tutto il suo splendore
(Foto di Dimitri Scripnic)
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