Io recitai insieme a Vincenzo Il testamento dell'albero di Trilussa.
Il parroco, don Michele Colaguori, benedisse un piccolo albero.
Anche allora come oggi si cercava di far amare gli alberi.
Un pò di storia degli alberi all'isola di Ponza...
Un tempo il territorio dell'isola di Ponza era coperto di alberi ma con l'arrivo dei nuovi coloni vennero dissodati i terreni persino sulle cime delle colline.
Gli alberi servivano, come scrive il Tricoli, "...a resistere alle intemperie, attutire la violenza dei venti, a frapporre ostacoli alle acque piovane coi rami, e radici delle piante suddividendole a filtrare, e la mancanza di tal tessuto, oltre la penuria del combustibile, à fatto scomparire le perenni sorgenti, e col fatto orgogliosi vi dominano i venti, mentre le cadenti acque trascinano a mare la terra vegetale."
Conrad Haller, nel 1822, scrive della zona di Chiaia di Luna così: ...Questa vallata, che non è se non altro grande giardino, offre una passeggiata quanto mai piacevole, ombreggiata da centinaia di alberi da frutto, che sono protetti dai venti da un succedersi di poggi ricoperti di bei vigneti.
Quindi nei primi anni dell'Ottocento ancora c'erano un bel pò di alberi.
In piazza Pisacane ci sono dei lecci sui cui rami trovano rifugio i passarièlli.
In giro per l'isola ci sono alberi che hanno un particolare valore paesaggistico, naturalistico, ma anche storico.
Nel giardino della chiesa madre dell'isola di Ponza ci sono due alberi alti più di sessanta metri che superano , in altezza, la cupola.
Sono dei Pini del Paranà, originari dell'America meridionale e dell'Australia.
La prima pianta è stata donata da una famiglia ponzese e la seconda è nata dai semi della prima.
Non so in che anno sia stato piantato il primo albero.
In questa foto si vede il pino che è più alto della cupola della chiesa
(Estate 2016)
Qui si vedono entrambi gli alberi
(Estate 2017)
In questa foto d'epoca l'albero accanto alla chiesa è ancora piccolo
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Sulla piazzetta della Dragonara, nel 1949, Adalgiso Coppa piantò un Pino (Pinus pinea) che dà il nome a quel luogo Piazzetta del Pino.
Il Pino sulla Dragonara
(Estate 2018)
Sulla piazzetta di Sant'Antonio, un tempo, c'erano tanti alberi che offrivano la loro ombra a coloro che sostavano sulle panchine. Una parte di essi è stata tagliata.
Nell'angolo davanti alla scalinata che porta a via Galano, sempre a Sant'Antonio, c'è una bella Palma da dattero originaria dell'Africa settentrionale.
Ho saputo che è stata piantata il 7 agosto 1942 per commemorare Bruno Mussolini, aviatore morto in un incidente aereo l'anno precedente (fonte Silverio Mazzella).
Quanti alberi sulla piazzetta di Sant'Antonio!!!
In questa foto si vedono gli alberi della piazzetta ancora piccoli
In questa foto di Ponza innevata si vede la palma da dattero a Sant'Antonio
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Non so in che anno sia stato piantato il primo albero.
In questa foto si vede il pino che è più alto della cupola della chiesa
(Estate 2016)
Qui si vedono entrambi gli alberi
(Estate 2017)
In questa foto d'epoca l'albero accanto alla chiesa è ancora piccolo
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Sulla piazzetta della Dragonara, nel 1949, Adalgiso Coppa piantò un Pino (Pinus pinea) che dà il nome a quel luogo Piazzetta del Pino.
Il Pino sulla Dragonara
(Estate 2018)
Sulla piazzetta di Sant'Antonio, un tempo, c'erano tanti alberi che offrivano la loro ombra a coloro che sostavano sulle panchine. Una parte di essi è stata tagliata.
Nell'angolo davanti alla scalinata che porta a via Galano, sempre a Sant'Antonio, c'è una bella Palma da dattero originaria dell'Africa settentrionale.
Ho saputo che è stata piantata il 7 agosto 1942 per commemorare Bruno Mussolini, aviatore morto in un incidente aereo l'anno precedente (fonte Silverio Mazzella).
Quanti alberi sulla piazzetta di Sant'Antonio!!!
In questa foto si vedono gli alberi della piazzetta ancora piccoli
In questa foto di Ponza innevata si vede la palma da dattero a Sant'Antonio
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
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