A Ponza ci sono tantissime piante di fico d'India e in dialetto ponzese i frutti si chiamano fechetìne mentre la pianta palètte.
La pianta può essere alta anche cinque metri, i fiori sono gialli o rosati ed i frutti a forma ovale, avvolti da una scorza spinosa, sono buonissimi.
I nostri contadini con il succo delle fechetìne e il mosto preparavano i mustarde, dolci che si mettevano ad asciugare al sole coperti da un velo per proteggerli dagli insetti.
La pianta del fico d'India veniva utilizzata anche per delimitare i confini tra le proprietà terriere ma anche per riparare dal vento le coltivazioni.
Pianta di fico d'India a Ponza
Quante fechetìne!!!
Nota:
Ernesto Prudente ci racconta delle mustarde: "Si potrebbe anche definirla un dolce isolano. Occorrono: semola, vino cotto e succo di fichi d'India, frullati e setacciati. In una pentola si mettono le materie liquide e si portano ad ebollizione, si aggiunge la semola come se si cucinasse la polenta. Alcune massaie ci aggiungono anche i semi del finocchio selvatico. quando la semola è cotta si versa il tutto in un piatto da portata perchè si raffreddi. quando si è raffreddata si taglia a pezzetti. Va mangiata come se fosse un pezzo di cioccolato. Una volta si faceva in tutte le case contadine. Oggi è diventata una cosa rara. La vedova di Aurelio Conte, la signora Giuseppina, ancora la fa per regalarla agli amici del marito.
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