Maria Vitiello, sorella di don Mario, sindaco di Ponza verso la metà degli anni settanta, è stata una delle prime partigiane.
Dopo settanta anni da quel 25 aprile, giorno della Liberazione, è importante ricordare queste figure che tanto hanno dato alla nostra Italia.
Maria Vitiello, a Ponza lavorava nella farmacia di famiglia e nel retrobottega erano in affitto alcuni confinati.
Tra quei confinati c'era Gianbattista Canepa e tra i due sbocciò l'amore.
L'amore tra le ponzesi e i confinati era ostacolato dai fascisti e dalle loro famiglie ma, nonostante le avversità, molte coppie riuscirono a sposarsi. Maria Vitiello sposò Gianbattista Canepa, nel 1931, il loro testimone di nozze fu Lelio Basso.
La giovane Maria condivise in pieno le idee di Canepa, nome di battaglia "Marzo", anzi lo aiutò nella lotta contro il nazifascismo.
Dopo l'otto settembre 1943, "Marzo" ebbe un ruolo molto importante per la Resistenza in Liguria e Maria raggiunse i partigiani in montagna diventando una di loro.
Ha rischiato la vita ed è uscita da alcune brutte situazioni grazie alla sua prontezza di spirito ed al suo coraggio.
Grazie a persone come lei che oggi possiamo festeggiare il 25 aprile, giorno della Liberazione.
Buon 25 aprile!
Maria Vitiello, la prima partigiana d'Italia, accanto al marito Gianbattista Canepa, il comandante "Marzo"
Maria Vitiello con la figlioletta Enrica
(Le foto sono tratte dal libro "All'isola di Ponza" di Silverio Corvisieri)
Nota:
Pare che Maria Vitiello sia stata la prima partigiana d'Italia. A tal proposito ecco cosa scrive Silverio Corvisieri in Zi' Baldone: "Raggiunse i partigiani sulle montagne e divenne una di loro: secondo molte fonti fu la prima donna ad essere accettata nelle file dei partigiani che, oltretutto, nel settembre del 1943, non erano molto numerosi."
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