lunedì 6 marzo 2017

Un personaggio ponzese d'altri tempi

Amedeo Guarino era un personaggio che gestiva un ristorante proprio in piazza Pisacane.
L'indimenticabile Ernesto Prudente nel suo libro Ponza interno e intorno così racconta di Amedeo:
"La piazzetta di Ponza è un'opera d'arte che si arricchisce di una veduta panoramica da sogno. Una balconata sul mare più unica che rara.
Venne costruita, con tutto il complesso di caseggiati che le fanno corona, nella seconda metà del settecento dai Borboni, su disegno e progettazione dell'ing. Winspeare. E' un giocattolo architettonico. Amedeo è il gestore dell'Aragosta. Un personaggio mitico.
Ironico, sarcastico, beffardo nella giusta tonalità.
La sua battuta scherzosa era sempre disponibile per qualsiasi soggetto.
Nella vita era stato marinaio e barbiere. Il suo salone era un salotto dove il pettegolezzo simpatico regnava sovrano.
Quando, nell'immediato dopoguerra, incominciarono a sbarcare i primi villeggianti smise di affilare rasoi e si dedicò, anima e corpo, alla cucina di cui aveva appreso l'arte facendo il marinaio.
I marinai, quelli veri, e diciamolo, pur sapendo di suscitare un vespaio, quelli di una volta, per il loro girovagare da porto in porto, sanno mangiare e conoscono tutti gli espedienti per rendere saporita una minestra.
Ed Amedeo ci pigliava gusto nel preparare i suoi piatti, non molti per la verità, ma tutti eccellenti.
Aveva non più di dieci tavoli. Quello di Ennio Curti occupava il suolo a destra dell'ingresso. Da quel tavolo si dominava tutta la piazza per cui la denominazione di tavolo imperiale. Era di Ennio dalla prima decade di giugno fino all'ultima settimana di settembre, il periodo che trascorreva a Ponza."
"Il ristorante funzionava soltanto di sera ed era difficile trovare posto senza la prenotazione. Tra i clienti rifiutati vi fu, una sera, anche Gianni Agnelli.
La prenotazione avveniva di mattino quando Amedeo, dopo aver fatto il giro dei negozi per l'approvvigionamento giornaliero e consumato la sua colazione che consisteva sempre in un pezzo estremo di filone di pane, svuotato all'interno, dove inseriva dei pomodori e condiva con aglio, origano e olio, si sedeva ad un tavolo e si metteva a scegliere, togliendo le impurità, lenticchie e cicerchie per poi cuocerle.
Era un via vai di gente fra commensali e sfottitori.
Aveva sempre pronta la battuta per tutti."
Amedeo è stato uno dei pionieri del turismo ponzese, intuì che era importante avere un collegamento marittimo con Anzio in modo fa favorire un flusso di turisti maggiore, soprattutto romani.
Un giorno di giugno del 1949, capitò nel ristorante l'Aragosta un uomo politico ed Amedeo gli espose le motivazione circa un possibile collegamento marittimo con Anzio. Qualche giorno dopo insieme ad altre persone andarono a Roma e riuscirono ad ottenere quello che chiedevano.
Il 1 luglio 1950 il piroscafo Meta iniziò il suo collegamento con il porto di Anzio.



L'Aragosta la trattoria gestita da Amedeo Guarino



Amedeo che scherza con gli amici



I tavoli dell'Aragosta con molti amici

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

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