Un tempo nelle acque dell'isola di Ponza, fino agli anni '40, era di casa la foca monaca.
Nel dialetto ponzese veniva chiamata u' voie marino (bue marino) perchè muggiva rumorosamente.
Si rifugiava negli anfratti e nelle grotte dell'isola, anche in quelle sotto la Torre, era però la disperazione dei pescatori perché rubava il pescato e distruggeva le reti.
U' voie marino era goloso d'uva e la depredava dai vigneti posti vicino a qualche spiaggia o riva.
Un contadino che aveva la vigna vicino alla spiaggia di Frontone aveva notato che qualcuno, ogni notte, gli rubava l'uva.
Una notte si appostò per smascherare il ladruncolo e con stupore scoprì che era u' voie marino.
Si racconta anche che un esemplare di voie marino salendo gli scogli di Punta Rossa giunse fino in Piazza Gaetano Vitiello (Punta Bianca)
Poi anche a Ponza la foca monaca come in altri posti del Mediterraneo è scomparsa.
Solo qualche sporadico avvistamento, l'ultimo a settembre del 2009 nei pressi dell'isolotto di Gavi.
Veduta aerea di Ponza...la spiaggia di Frontone
La spiaggia di Frontone vista dal mare
La spiaggia di Frontone
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
U' voie marino
Grappoli d'uva
Grotta sotto la Torre
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Dalla Punta Rossa "u' voie marino" saliva queste scalette ed arrivava in piazza Gaetano Vitiello
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
La Punta Rossa...non c'era la Banchina... c'era solo mare e scogli e "u' voie marino" poteva salire le scalette
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
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