venerdì 5 dicembre 2025

Ponzesi all'Asinara

 Racconta dei ponzesi all'Asinara Gianfranco Massidda, l'ultimo guardiano del Faro di Punta Scorno dell'isola. 

Silverio Mazzella ha raccolto la sua testimonianza in un'intervista telefonica nel settembre 2017 e pubblicata nel bellissimo libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione".

"Le barche dei ponzesi, di 7 o 8 metri a vela raggiungevano prima Montecristo e poi attraversavano dritte all'Asinara per la pesca delle aragoste. 

Carmine Pagano con il figlio Biagio e Morlè avevano il gozzo a motore. Altri a vela, almeno nei primi anni, come Luigi Aprea, pescavano con le nasse che costruivano loro stessi e, solo verso gli anni Sessanta, anche con le reti come nel caso dei Pagano.

Alcuni ponzesi affittavano all'Asinara le barche degli isolani, come per esempio Cipriano Rivieccio e i quattro figli prendevano il "San Pasquale" di Guglielmo Massidda che era in pensione dall'impiego del locale telegrafo di Cala Oliva. Cipriano, ormai vecchio, rimaneva a terra a costruire le nasse e marruffi ed espletava anche la guardia alle aragoste accumulate a Cala Sabina.

Ricordo la "Maria Assunta", il bastimento dei fratelli Sandolo, e quella che chiamavano "la motonave" (era il motoveliero "Madonna di Trapani" di Silverio Tagliamonte) che venivano a caricare le aragoste per portarle a Marsiglia. Le aragoste piccole di circa 1 Kg. facevano più prezzo rispetto a quelle più grandi. I ponzesi essiccavano al sole i pesci e polpi catturati nelle nasse e li spedivano a Ponza con la "Maria Assunta" per essere consumati durante l'inverno. 

I polpi, pescati in quantità, essiccati al sole erano pure utilizzati come esca nelle nasse. Le tartarughe catturate venivano mangiate durante il soggiorno in Sardegna e il carapace rivoltato ed esposto al sole, serviva a ricavare l'olio, Aggiungendovi durante l'esposizione al sole anche i fegati degli squali e delle razze. L'olio così ricavato era utilizzato per diluire le pitture usate per le barche. 

La pesca durava dalla Pasqua a tutto ottobre quando i ponzesi ritornavano a Ponza.

Il "Gennarino" era in Sardegna per la pesca delle aragoste ma spesso era utilizzato per trasportare merce come quando naufragò sugli scogli di Punta Sabina era carico di laterizi da portare ad Alghero. Mentre il bastimento "La Nuova rosalia Bonaria", pure incagliato sugli scogli di Punta Sabina, ebbe più fortuna perchè si riuscì a salvarla grazie ad un pontone giunto da Porto Torres."

Grandi i nostri pescatori ponzesi, quanti sacrifici, quanto lavoro, ma tanta forza di volontà.

Quante storie straordinarie!!!


 Isola dell'Asinara, Cala Oliva


Naufragio della goletta "Gennarino"


Naufragio del bastimento "La Nuova Rosalia Bonaria"

(Foto del fotografo Guglielmo Massidda tratte dal libro "Asinara" di Guglielmo Massidda e Marina Rita Massidda pubblicate da Silverio Mazzella nel libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione")


Le nasse

mercoledì 3 dicembre 2025

La Madonnina sulla Punta Bianca

 Questa bellissima Madonnina si può ammirare in questi giorni nella Cappella in piazza Gaetano Vitiello, sulla Punta Bianca, all'isola di Ponza. Chi passa davanti alla Cappella si sofferma per una preghiera.

La statuina è di Carmine Colonna che nel periodo dell'Immacolata la mette a disposizione della comunità ponzese.


Bella tu sei qual sole
bianca più della luna
e le stelle le più belle
non son belle al par di te...




La statua della Madonnina , dicembre 2025(Foto di Annalisa Sogliuzzo)


La Cappellina alla Punta Bianca (Foto di Elena Coppa che si prende cura della Cappella e addobba per le varie occasioni)

domenica 30 novembre 2025

L' antica statua di San Silverio a Stintino, in Sardegna

 A Stintino, in Sardegna c'è una comunità di ponzesi che sono i discendenti dei pescatori giunti in quella località per pescare aragoste.

Il borgo marinaro di Stintino nacque quando in quella località, nel 1885,  giunsero 45 famiglie provenienti dall'Asinara che dovettero lasciare la loro isola perchè venne istituita la colonia penale ed un lazzaretto.

I ponzesi che già frequentavano il golfo dell'Asinara  fin dal '700 e '800 contribuirono a fondare il borgo di Stintino. 

 Isidoro Balzano, pescatore ponzese, acquistò un lotto di terreno a Stintino e fece arrivare tramite Tagliamonte, un commerciante di aragoste, la statua di San Silverio. Nella chiesa della Vergine Maria edificata nel 1934 c'è la statua di San Silverio che viene festeggiato il 20 giugno come a Ponza.

Nelle prime due foto, inviate da Angela Balzano, possiamo vedere l'antica statua di San Silverio portata dai ponzesi che, purtroppo, è diventata fragile e resta nella nicchia poichè rischia di sgretolarsi.
Oggi si porta in processione una nuova statua di San Silverio.

Dove c'è un ponzese c'è San Silverio




La statua di San Silverio che si porta in processione per le strade di Stintino


Stintino, foto d'epoca, il porto (Immagine reperita in rete)

venerdì 28 novembre 2025

Ricordi d'infanzia

Una vita senza ricordi è come un cielo senza stelle

Nella foto, isola di Ponza, il mio papà Ciro Iacono con me in braccio e mia cugina Annarella, figlia di suo fratello Silverio
Io sono quella a sinistra, un pò imbronciata e ho circa quattro mesi
(Dall'album di famiglia)


mercoledì 26 novembre 2025

Don Gennaro Avellino, sacerdote ponzese

 Don Gennaro Avellino è nato a Ponza il 26 settembre 1936 da Giuseppe e Marianna Tessitore, terzo di sei figli e primo maschio.

Entrò in seminario a 13 anni per seguire la sua vocazione e dopo anni di studio e formazione, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1962 nella chiesa parrocchiale di Ponza dove celebrò la sua prima Messa.

Don Gennaro Avellino fu inviato a Castelforte, dove restò da vice parroco prima e parroco dopo per 12 anni.

La sua giovane età, l'entusiasmo, la disponibilità lo resero presto un punto di riferimento soprattutto per i giovani.

In quegli anni conobbe il Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich a cui aderì e che caratterizzò la sua spiritualità e la sua azione pastorale. 

Fu trasferito a Gaeta nella parrocchia  dei SS. Cosma e Damiano nel 1974 e vi restò fino al 2000, anno della sua scomparsa. 

E' difficile elencare e descrivere le sue molteplici attività nella nuova comunità e non solo. Fu anche Vicario Generale del Vescovo e esorcista della Diocesi. Con altri sacerdoti realizzò in quella città il "Focolare Sacerdotale", un modo nuovo e unitario  di vivere il Sacerdozio. 

Generoso e aperto  sapeva e voleva accogliere  chiunque e la sua fede non conobbe tentennamenti, anche in quei momenti difficili , duri e dolorosi come la malattia che lo colpì nell'estate del 2000, che affrontò con forza, offrendosi alla volontà di Dio e al sostegno della Vergine, di cui era devotissimo. E per questo aggiunse Maria al suo nome, come riportato anche nel titolo del libro biografico "Venuto dal mare", che sarà presentato il 29 novembre 2025 a Gaeta nella sala parrocchiale che porta il suo stesso nome.

(Per gentile concessione di  di Almerindo Ruggiero e M. Luisa Avellino)

Credo sia importante ricordare uno dei figli più illustri della nostra Ponza.



Il libro scritto da Almerindo Ruggiero, marito di M. Luisa Avellino, sorella di don Gennaro, che sarà presentato a Gaeta il 29 novembre 2025



Don Gennaro Avellino


Ricordando don Gennaro

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