Mamma Elvira, una donna tenace, una vera combattente che ci ha lasciato tre anni fa.
Frammenti di Ponza
racconti e altro sulle isole Ponziane...
domenica 9 novembre 2025
venerdì 7 novembre 2025
Storia di un naufragio all'isola di Ponza
Ricordo molto bene quell'alba del 14 ottobre 1978, ero a Ponza, nella casa della mia famiglia.
Pensava fosse successo qualcosa dalle parti della Parata perchè da casa sua aveva sentito molto trambusto, voci concitate, ma non riusciva a capire cosa fosse.
Vedemmo accorrere finanzieri, carabinieri, marinai, chissà cosa era successo
Andammo a vedere sulla Parata che dista pochi metri da casa nostra, e lì ci rendemmo conto del disastro.
Una nave, la Maria Costanza, era finita sugli scogli delle Formiche e bruciava.
Uno spettacolo desolante!
L'equipaggio a bordo di scialuppe era sceso sulla spiaggetta della Parata per chiedere aiuto.
Ecco il racconto di Giuliano Massari nel libro "eguddemonin!":
"Alle prime luci dell'alba del 14.10.1978 la M/n da carico Maria Costanza finì sopra gli scogli delle Formiche e si incendiò.
L'equipaggio era già su un'imbarcazione di salvataggio quando il comandante si accorse che il giovane marinaio Nicola Carannante di anni 23, suo parente, era rimasto a bordo colpito dallo scoppio di una bombola di gas. Il comandante tornato a bordo per soccorrerlo, lo trovò morto.
Ferito ed ustionato a sua volta, fu raccolto sull'imbarcazione che raggiunse la spiaggetta della Parata, sotto l'hotel Bellavista. Fu prelevato da un elicottero ma non sopravvisse.
Ricordo l'arrembaggio di alcuni isolani che cercavano il recuperabile, della nafta e di altri oggetti, ma testimoni oculari, saliti a bordo, mi dicono che la nave era già vuotata di tutto.
Persino i documenti erano stati preparati per essere portati via.
Venne disincagliata e trainata da una pilotina per farla affondare al largo, ma si ruppero i cavi e la nave, spinta dal mare di scirocco, finì a Cala Inferno dove, ridotta in più pezzi, lentamente, viene assorbita nel fondo di sabbia.
Oggi si intravede ancora a pelo d'acqua."
Diversi naviganti ponzesi, con grande esperienza, tra cui Umbertino Conte, mostrarono qualche perplessità sulla rotta di quella nave.
Spiaggia della Parata
mercoledì 5 novembre 2025
Un proverbio di Ponza
Mpòppe pure i vòtte camminène
(in poppa pure le botti navigano)
Con il vento e il mare favorevoli qualsiasi tipo di natante va bene a navigare. Le condizioni favorevoli permettono a chiunque di realizzare
(Da A Pànje - i proverbi di Ponza di Ernesto Prudente)
Isola di Ponza, Faraglioni del Calzone Muto (Foto di Lina Raso)
lunedì 3 novembre 2025
La Grande Guerra
Il 4 novembre 1918 finiva la Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra
Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra ed anche i giovani ponzesi partirono per il fronte.Prima di partire scrissero i loro nomi sopra dei foglietti e chiesero la protezione di San Silverio, patrono dell'isola di Ponza. I foglietti sono raccolti nella cavità del cuore d'argento che San Silverio porta al collo.
Alcuni di loro, purtroppo, non sono tornati a casa, come il tenente Vincenzo Di Fazio, comandante di una Compagnia e già medaglia di bronzo per meriti acquisiti in battaglia.
Il tenente Di Fazio cadde colpito da un proiettile nel giugno del 1918 e gli fu conferita la medaglia d'argento.
I nomi dei caduti ponzesi in combattimento sono incisi nel marmo del monumento in piazza Pisacane. Sullo stesso monumento ci sono anche i nomi dei morti nella tragedia del Corriere di Ponza, una goletta che fu affondata il 21 marzo 1918 da un sommergibile austriaco a sei miglia da Zannone.
Mio nonno Peppino Iacono, classe 1892, raccontava di aver partecipato alla battaglia di Caporetto.
Dopo oltre cento anni dalla Grande Guerra non dimentichiamo l'orrore e la sofferenza...
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti
sabato 1 novembre 2025
La notte dei morti
Nella notte tra il 1 e il 2 novembre, secondo una credenza popolare, le anime dei defunti tornano dall'aldilà per visitare le loro case e i propri cari.
Mia nonna Olimpia raccontava che le anime in processione dal cimitero attraversavano le strade del paese.
Chissà...
A Ponza, ma non solo, si usava apparecchiare la tavola per dare, idealmente, ristoro ai propri cari.
Intanto i bambini mettevano la scarpa per ricevere dei doni dalle persone care defunte (ma forse lo fanno ancora i piccoli ponzesi). Però il giorno dopo bisognava andare a ringraziare i defunti al cimitero.
Io ricordo la grande esposizione di giocattoli dell'Emporio Musella, era situato proprio sulla salita di via Madonna che porta al cimitero.
Altri tempi!!!
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