domenica 27 ottobre 2024

Isola di Ponza, foto di Luca Tamagnini 1993

 Altre foto dell'isola di Ponza di Luca Tamagnini scattate nel 1993

Isola di Ponza, Chiaia di Luna dal cielo


Isola di Ponza, Faraglioni di Lucia Rosa dal cielo


Isola di Ponza, Punta di Capobianco dal cielo


Isola di Ponza, Capobianco dal cielo


Isola di Ponza, paese e Faraglioni della Madonna dal cielo

venerdì 25 ottobre 2024

Per grazia ricevuta

 Durante la Seconda Guerra Mondiale mia nonna Assunta non aveva più notizie di suo figlio Antonino Conte che era a combattere ed era veramente disperata. Pregava  incessantemente davanti al quadro della Madonna di Pompei che aveva in casa e di cui era devota. Sicuramente affidò la foto di suo figlio nelle mani della statua della Madonna di Pompei che è nella chiesa di Santa Maria, all'isola di Ponza.

Eva Mazzella, nipote di zia Carmela la moglie di Antonino, ricorda che da bambina ha visto più volte la foto  di zio nella mano della statua della Madonna, poi con il passare del tempo non  c'era più. Lo scorso anno mentre sistemavano la saletta della chiesa, tra le carte è apparsa la foto e lei l'ha presa per conservarla.

Mia madre Elvira raccontava che nonna Assunta era talmente preoccupata  che cercò di avere notizie di suo figlio attraverso un'orazione chiedendo aiuto a Santella, sua vicina di casa, che aveva questo dono. Attraverso le preghiere e dei segni Santella rassicurò nonna spiegando che Antonino aveva avuto problemi con l'acqua, stava bene ma non poteva comunicare con la famiglia.

Dopo pochi giorni, finalmente, arrivò il sospirato telegramma e informava la famiglia che Antonino era prigioniero degli inglesi ma aveva rischiato di morire annegato.



La Madonna di Pompei nella chiesa di Santa Maria


Antonino Conte, fratello di mia madre Elvira, in divisa. 


mercoledì 23 ottobre 2024

Il malocchio

 Il malocchio a Ponza viene chiamato uòcchje sìcche, è un'energia negativa che può procurare del male. Quando si intuisce che qualcuno è stato colpito da questo sortilegio si va alla ricerca di persone capaci di toglierlo. 

Alcuni riescono a toglierlo recitando delle preghiere e versando delle gocce d'olio in una tazza d'acqua. Per esorcizzare il malocchio si portano amuleti, ma anche proteggendo le abitazioni o le barche con degli oggetti.

"Si era all'inizio del XX secolo quando il padre di Agostino Romano, ed è proprio lui a raccontarlo, incaricò un ragazzo di bordo della barca per la pesca delle aragoste a consegnare una bottiglia di vino ad un suo amico che l'aveva aiutato in una pratica burocratica.

Il ragazzo, partendo da Le Forna passò davanti alla casa di Dommenichièllo sui Conti mentre era intento a costruire un nassone nel cortile. Questo anziano pescatore che era conosciuto da tutti per i suoi poteri magici chiese al ragazzo di poter bere quel vino. Alla richiesta il ragazzo gli propose di assaggiare solo mezzo bicchiere per non far vedere che la bottiglia era iniziata. Ma alla pretesa del vecchio di averlo tutto il ragazzo gli negò anche l'assaggio. 

A tal rifiuto il vecchio gli profetizzò che l'indomani al ritiro delle nasse da pesca il suo padrone le avrebbe trovate tutte devastate dalle foche. Incredulo il ragazzo non diede peso a queste parole ma quando il giorno successivo andarono a ritirare le nasse invece delle nasse piene di aragoste le trovarono tutte rovinate e devastate dalle foche che a Ponza erano ancora numerose. Non una o dieci nasse, incredibilmente tutte erano ormai inservibili."

(Racconto tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita")


La zona dei Conti in una foto antica. Un tempo scendendo da Le Forna per andare al Porto si passava per la strada vecchia dei Conti perchè non era stata costruita ancora quella nuova, la carrabile.


Una nassa


Corna di toro su una barca da pesca ponzese

domenica 20 ottobre 2024

PONZA e l'Arcipelago delle Isole Pontine parte 3

 Qualche settimana fa mia figlia Marianna si è imbattuta su internet nelle foto del signor Roberto Agostinucci. Nell'aprile 1988 il signor Agostinucci, insieme al gruppo fotografico "Punto Focale", organizzò un servizio fotografico con il patrocinio del Comune di Ponza e dell'Ente Provinciale per il Turismo di Latina. Il servizio riguardò la Pasqua ponzese, in particolare il Venerdì Santo e la sagra del casatiello dolce locale (1-4 aprile 1988). Il gruppo ritornò nel giugno '88 ed espose il servizio. Alcune delle foto scattate furono pubblicate nella Guida De Agostini "L'arcipelago delle Isole Pontine". In seguito, il signor Agostinucci ritornò da solo nelle nostre isole, in particolare sull'isola di Santo Stefano, nel luglio 1993. Le foto originali sono state scansionate quest'anno dal signor Roberto. Sono parte di negativi colore e in parte diapositive (noterete sicuramente qualche scatto specchiato rispetto alla realtà). 

Ringrazio l'autore per averne, gentilmente, concesso la pubblicazione, che avverrà in più parti.

In questa ultima parte è fotografata l'isola di Santo Stefano, luglio 1993

Qui e qui i link diretti ai profili Flickr e Instagram di Roberto Agostinucci.










 

venerdì 18 ottobre 2024

PONZA e l'Arcipelago Pontino parte 2

 Qualche settimana fa mia figlia Marianna si è imbattuta su internet nelle foto del signor Roberto Agostinucci. Nell'aprile 1988 il signor Agostinucci, insieme al gruppo fotografico "Punto Focale", organizzò un servizio fotografico con il patrocinio del Comune di Ponza e dell'Ente Provinciale per il Turismo di Latina. Il servizio riguardò la Pasqua ponzese, in particolare il Venerdì Santo e la sagra del casatiello dolce locale (1-4 aprile 1988). Il gruppo ritornò nel giugno '88 ed espose il servizio. Alcune delle foto scattate furono pubblicate nella Guida De Agostini "L'arcipelago delle Isole Pontine". In seguito, il signor Agostinucci ritornò da solo nelle nostre isole, in particolare sull'isola di Santo Stefano, nel luglio 1993. Le foto originali sono state scansionate quest'anno dal signor Roberto. Sono parte di negativi colore e in parte diapositive (noterete sicuramente qualche scatto specchiato rispetto alla realtà). 

Ringrazio l'autore per averne, gentilmente, concesso la pubblicazione, che avverrà in più parti.

Qui e qui i link diretti ai profili Flickr e Instagram di Roberto Agostinucci.

 














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