Ancora oggi nella comunità ponzese è vivo il ricordo del parroco Monsignor Luigi Maria Dies, chiamato affettuosamente u parricchiane.
Arrivò a Ponza, da Gaeta, nel 1939 e con le sue idee, la sua capacità, con la sua cultura, divenne subito protagonista nella storia ponzese.
Una figura carismatica che ha lasciato dei ricordi indelebili tra i ponzesi.
Riuscì a catturare l'interesse dei giovani creando con loro un bellissimo rapporto.
E' proprio grazie a lui che all'alba dell'otto dicembre si snoda per le strade di Ponza una singolare processione composta da soli uomini che cantano lodi a Maria Immacolata.
La bellissima statua dell'Immacolata arrivò a Ponza proprio durante il periodo in cui era parroco don Luigi Dies.
Il 20 giugno 1958 venne donata all'Immacolata una corona d'oro. Un gesto d'amore verso la Madonna da parte dei ponzesi che chiedevano la Sua protezione.
L'artefice di tutto ciò fu don Luigi da sempre devoto della Madonna.
Nel 1940 fece ampliare la chiesa, con il contributo dei ponzesi, sul progetto dell'Architetto prof. Carlo Pieri e con l'approvazione del Sopraintendente prof. Terenzio.
Scesero giù di sette metri per trovare la breccia trachitica su cui poggiare le fondamenta.
Il popolo al suono della campanella seguiva il parroco trasportando, a spalla, i blocchi di tufo provenienti dalla cava del Bagno Vecchio.
Ne vennero usati cinquantamila blocchi.
Per una decina di anni è stato lontano da Ponza e quando è tornato nel luglio 1969 trovò la chiesa chiusa per pericolo di crolli. Subito si mise al lavoro per riportarla all'antico splendore.
Monsignor Dies, quale uomo di cultura che era, ha scritto anche dei libri molto interessanti.
Ne cito qualcuno come "PONZA perla di Roma" e "Da Frosinone a Ponza".
E' scomparso a Ponza nel dicembre 1973, quest'anno sono cinquanta anni. Verrà ricordata la sua figura proprio nei giorni dell'Immacolata ed il 16 dicembre con un convegno.
Una figura carismatica che ha lasciato dei ricordi indelebili tra i ponzesi.
Riuscì a catturare l'interesse dei giovani creando con loro un bellissimo rapporto.
E' proprio grazie a lui che all'alba dell'otto dicembre si snoda per le strade di Ponza una singolare processione composta da soli uomini che cantano lodi a Maria Immacolata.
La bellissima statua dell'Immacolata arrivò a Ponza proprio durante il periodo in cui era parroco don Luigi Dies.
Il 20 giugno 1958 venne donata all'Immacolata una corona d'oro. Un gesto d'amore verso la Madonna da parte dei ponzesi che chiedevano la Sua protezione.
L'artefice di tutto ciò fu don Luigi da sempre devoto della Madonna.
Nel 1940 fece ampliare la chiesa, con il contributo dei ponzesi, sul progetto dell'Architetto prof. Carlo Pieri e con l'approvazione del Sopraintendente prof. Terenzio.
Scesero giù di sette metri per trovare la breccia trachitica su cui poggiare le fondamenta.
Il popolo al suono della campanella seguiva il parroco trasportando, a spalla, i blocchi di tufo provenienti dalla cava del Bagno Vecchio.
Ne vennero usati cinquantamila blocchi.
Per una decina di anni è stato lontano da Ponza e quando è tornato nel luglio 1969 trovò la chiesa chiusa per pericolo di crolli. Subito si mise al lavoro per riportarla all'antico splendore.
Monsignor Dies, quale uomo di cultura che era, ha scritto anche dei libri molto interessanti.
Ne cito qualcuno come "PONZA perla di Roma" e "Da Frosinone a Ponza".
E' scomparso a Ponza nel dicembre 1973, quest'anno sono cinquanta anni. Verrà ricordata la sua figura proprio nei giorni dell'Immacolata ed il 16 dicembre con un convegno.
Nota:
Per quanto riguarda l'ampliamento della chiesa così scrive Mons. Dies nel libro "Ponza perla di Roma" :
"Il popolo, al suono della campanella, sull'imbrunire, seguiva in massa il parroco che lo precedeva con l'esempio nel trasporto a spalla del materiale accumulato sulle banchine durante il giorno e, oltre a questo spettacolo i buoni isolani dettero anche l'altro, più efficace di sostenere tutta la spesa dell'ampliamento. Ad essa non restarono estranei i nostri emigrati in ogni parte del mondo.
Fu utilizzata ogni risorsa, perchè l'ampliamento fosse efficiente e si sacrificò anche il pronao, senza però alterare le linee della facciata. Spostammo innanzi la scala che non potemmo riprodurre per intero, a causa dei vuoti delle grotte sottostanti alla chiesa. Il ripiego di includere cinque dei tredici scalini nell'interno del tempio non dispiacque al Prof. Fedele e la cantoria ampia, anch'essa rotondeggiante, costruita sulla porta d'ingresso, ha utilizzato così anche quello spazio risultato disponibile dalla soppressione della scala."
"Il popolo, al suono della campanella, sull'imbrunire, seguiva in massa il parroco che lo precedeva con l'esempio nel trasporto a spalla del materiale accumulato sulle banchine durante il giorno e, oltre a questo spettacolo i buoni isolani dettero anche l'altro, più efficace di sostenere tutta la spesa dell'ampliamento. Ad essa non restarono estranei i nostri emigrati in ogni parte del mondo.
Fu utilizzata ogni risorsa, perchè l'ampliamento fosse efficiente e si sacrificò anche il pronao, senza però alterare le linee della facciata. Spostammo innanzi la scala che non potemmo riprodurre per intero, a causa dei vuoti delle grotte sottostanti alla chiesa. Il ripiego di includere cinque dei tredici scalini nell'interno del tempio non dispiacque al Prof. Fedele e la cantoria ampia, anch'essa rotondeggiante, costruita sulla porta d'ingresso, ha utilizzato così anche quello spazio risultato disponibile dalla soppressione della scala."
La corona d'oro è stata offerta dai ponzesi a Maria come dono d'amore nel giugno del 1958. Portava la corona d'oro la piccola Olimpia Iacono che indossava il vestito della Prima Comunione, un velo con una stella dorata sulla fronte.
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