venerdì 11 dicembre 2020

La raccolta dell'acqua piovana all'isola di Ponza

 In questo periodo così piovoso, un tempo, i nostri antenati avrebbero raccolto tutta quest'acqua facendola convogliare in pozzi e cisterne.

Sicuramente non avrebbero sprecato neanche una goccia d'acqua.
Oggi invece scendono a valle fiumi d'acqua che finiscono in mare.
L'acqua, si sa, in un'isola ha un'importanza vitale e i primi coloni giunti a Ponza nel '700 quando iniziarono a costruire le loro abitazioni per prima cosa scavarono un pozzo, 'a piscina.
Dal tetto convogliavano l'acqua piovana nel pozzo che solitamente era nella parte sottostante l'abitazione e dall'interno si poteva attingere con il secchio.
Era costruito in base ai bisogni della famiglia e veniva tenuto rigorosamente pulito.
A proposito del pozzo, così scrive Giuliano Massari nel libro E' stata dura: "...Il fondo pendeva leggermente verso il centro dove era scavata la "fontanella", una piccola vasca della capacità di 5/10 litri, che serviva a facilitare la raccolta dell'acqua della sciacquatura quando la cisterna veniva ripulita raschiando le pareti con scopetti fatti con ramoscelli di mirto e poi biancheggiata a calce."
Gli antichi Romani scavarono nella roccia imponenti cisterne che oggi sono testimonianza di ingegneria idraulica. Le navi di passaggio venivano a Ponza a far rifornimento d'acqua mentre ora abbiamo bisogno delle bettoline che ce la portano.
Un tempo, quindi, l'acqua piovana veniva raccolta sui tetti delle abitazioni e convogliata nei pozzi. 
Come però dovevano essere realizzati i tetti Giovanni Maria De Rossi ecco cosa scrive:  " ...anche qui, soprattutto sulla scia delle collaudate esperienze di molte zone di provenienza dei coloni, si ricorse alla struttura "a lamia", vale a dire a botte leggermente ribassata, con le falde perimetrali esterne ripiegate all'insù, proprio per raccogliere, a mò di canali, e poi opportunamente intubare le acque piovane. All'interno le volte appaiono o totalmente semicurve o a specchio, cioè con due mezze volte ai lati raccordate da un tratto centrale in piano."
 Ormai l'acqua non viene quasi più raccolta nei pozzi, forse ancora nelle case in campagna che la utilizzano per irrigare.



Il pozzo da cui si attingeva l'acqua dalla Cisterna del Corridoio in via Comandante


La "bocca" del pozzo nella falegnameria Pacifico


La "bocca" del pozzo nel palazzo Tagliamonte, un tempo, sede del Comune oggi proprietà di M.Cristina Coppa



Il pozzo del cimitero


Pozzi "dinte u' casine"

La "vera" di pozzo in via Comandante, accanto all'hotel Feola, com'era un tempo...
(Foto di Marianna Licari)


Il Portone di Pascarella trasformato in un torrente d'acqua durante una forte pioggia
(foto di Benedetto Sandolo, ottobre 2013)

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