Questo post l'ho già pubblicato su questo blog nel giugno 2014.
Un tempo, fino agli anni 50, Le Forna era collegata con Ponza porto soprattutto via mare. Sia la merce che i passeggeri venivano caricati su delle barche a remi che partivano dallo scalo di Punta Bianca e facevano la spola con Cala Inferno, distante due miglia. Erano soprattutto le donne a portare pesanti carichi sulle spalle, su e giù per la scalinata di trecentocinquanta scalini.
Gli antesignani degli odierni barcaioli erano Palle 'e Cannone ( palla di cannone), Cuncetta 'a Tiramole, Bombs ma anche Pacchiarotte.
La scala di Cala Inferno venne fatta costruire dai Borboni proprio per agevolare i collegamenti con l'altro nucleo abitativo che arrivò, a Ponza, nel 1772, proveniente da Torre del Greco, e si stabilì nella parte settentrionale dell'isola, Le Forna.
Il Tricoli così scrive: "A comunicare con l'altro abitato, si tracciò la comoda strada, mentre per via di mare in circa due miglia, si intagliò la scalinata spaziosa a Caladinferno di 350 scaloni a partire da quella sorgiva per montare sul colle".
Il Mattei si recò nella zona di Le Forna nell'aprile del 1847, era incuriosito dal nome Cala Inferno, perchè si chiamasse così, ma alla fine capì e scrive: "A mò di antemurale fa difesa alla Cala che si dice dell'Inferno una costiera che chiude un piccolo seno di mare con poca spiaggia sabbiosa, sparsa di pomici, e di sostanze bruciate. Rupi gigantesche scendono a picco nel mare,frastagliate e rosicchiate nelle creste che si estollono ardimentose nell'aria come i merli di un gotico castello del medio evo. Esse si colorano di u bruno rosso- giallo arsiccio. Nel fianco della rupe, di prospetto al mare è condotta a scalpello una scala di ben dugento logori ed affannosi scalini, la quale giunta a metà, procede come modellata tra orridi macigni, e si addentra fra irte e precipitose masse, si che diresti non per altro sentiero il pietoso Enea fosse disceso all'Inferno. Da queste chiare apparenze stabilita la certezza di una violenta crisi Vulcanica in quell'ignivoma contrada, qual meraviglia se si diede la denominazione di Cala d'Inferno......
Cala Inferno in un disegno del Mattei, aprile 1847
Purtroppo la scalinata non è più accessibile perchè c'è stato qualche movimento franoso ed è un vero peccato se pensiamo alla fatica di quelli che l'hanno costruita.
Proprio a Cala Inferno, un tempo, le navi in transito nel Mar Tirreno venivano a rifornirsi di acqua sorgiva, c'era una fontanella che zampillava ma anche un deposito dell'acquedotto, realizzato dai romani..
Ora succede il contrario....le navi cisterna proprio a Cala Inferno scaricano l'acqua per la zona di Le Forna.
Com'è cambiato il mondo.......
Panorama da sopra Cala Inferno.....si vede il porto di Ponza
La scalinata.....
Le rocce dalle forme strane di Cala Inferno...sembrano funghi....
La nave cisterna che sta scaricando l'acqua per Le Forna
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