Durante
la guerra per avere notizie dei propri cari che combattevano, per la
Patria, in luoghi lontani, bisognava attendere qualche telegramma, se
arrivava…oppure…il nulla.
Le
mamme non sapevano, per mesi, cosa fosse successo ai propri figli ed
alcune disperate si affidavano a delle persone, che dopo aver recitato
una preghiera, ricevevano dei messaggi che solo loro riuscivano ad
interpretare.
Mia
nonna, Assunta, era molto preoccupata per suo figlio Antonino, di cui
non aveva notizie da un po’ di tempo e chiese aiuto ad una sua vicina di
casa, Santella, che aveva questo dono.
Una sera mia nonna, accompagnata da mia madre che era molto giovane, andò da Santella per un’orazione.
All’improvviso
la vallata dei Conti fu illuminata da una luce, si udirono passi di
soldati in marcia, qualcuno che prima stava per affogare e poi si
sgrullava l’acqua di dosso.
Santella
spiegò a mia nonna che suo figlio aveva avuto un problema con l’acqua,
stava bene ma non poteva comunicare con la famiglia.
Dopo
pochi giorni arrivò il sospirato telegramma e informava che Antonino
era prigioniero degli inglesi ma aveva rischiato di morire annegato.
Santella ci aveva preso!!!
A mia madre, quando racconta questa storia, vengono ancora i brividi…
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