venerdì 17 ottobre 2025

Pippo

 "Pippo Dell'Acqua è un veneto di Conegliano trapiantato sull'isola di Ponza. Mantiene l'inconfondibile accento del suo paese di origine e la tradizionale "arte di vivere" dei veneti. E' un commerciante nato, sa essere abile come pochi con scatti felini quando si tratta di concludere un affare e abili mosse nei momenti difficili.  E' sempre ottimista, Filippo detto Pippo, anche quando la salute non è proprio al top. Ha una grande forza di volontà e sicurezza innata. Non sta mai zitto, gli piace parlare, discutere e bere un buon bicchiere di vino che fa arrivare appositamente dalle sua parti. Il suo bar, nel centro delle Forna, vicino la chiesa parrocchiale, è molto frequentato, specialmente d'estate quando viene ampliato con un civettuolo terrazzino all'aperto con pochi tavoli. Il  sempre presente Dell'Acqua passa in rassegna con piacere ricordi e aneddoti e parla volentieri di politica..."

"...La famiglia di Pippo è impegnata nel bar, soprattutto la signora Lina, sarda di Sassari; anche lei ha conservato la lingua - in questo caso non è un dialetto - della Sardegna. sono molto uniti i Dell'Acqua, come si usava una volta.  Dalla conoscenza dei due "ceppi" come quello veneto e sardo è nata una storia isolana, in quella piccola Ponza che ha sempre accolto tutti con favore e benevolenza, dagli albori del turismo fino al boom. La vita di Pippo è trascorsa sempre in locali pubblici, dietro il bancone di un bar è  praticamente a suo agio, un commerciante nato, riesce a proporti di tutto.  I dati parlano chiaro: le sue aziende sono andate sempre in crescendo. E' arrivato a Ponza nel 1970, proveniente da Zurigo dove faceva il fabbro costruttore, la moglie era una sarta, ed ha subito intuito che lì  poteva fare fortuna con un mare da favola e posti da sogno, tutto vero. "Sono  arrivato come turista con mia mamma Annamaria Susanna,  mi sono innamorato del posto ed ho deciso di restare con i miei. Ho imparato l'arte della pasticceria da mio fratello Zeno che ha aperto l'attività  Baia Domizia dal 1966. Presi presto in gestione il Caffè Amato fino al 1982 poi ho scelto le Forna, mi è dispiaciuto lasciare Piazza Pisacane al Porto dove c'era tanto lavoro. Ho avuto anche un pub vicino al Covo Nord Est, il Little Pub dal 1982 al 1987".

La sua è una filosofia semplice: "Vado d'accordo con tutti - dice Pippo -mi sono trovato bene a Ponza usando questo metodo di vita".  Il vino - particolare da non sottovalutare - è imbottigliato in famiglia a Conegliano, è un delizioso bianco "Ramandolo" che viene servito freddo come aperitivo nel Bar Pippo, naturalmente."

( Brano tratto dal libro "PONZA Mare" di Paolo Iannuccelli e Mario Marcelli)

Pippo, purtroppo, è scomparso qualche anno fa e riposa nel cimitero di Ponza. Sicuramente molti lo ricorderanno. Scherzava spesso con mio padre Ciro che costruiva le barche "abbasce u Mamozio" proprio sotto il bar di Pippo.


Pippo dietro al bancone del bar (Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

Pippo con il suo sorriso


Centro storico dell'isola di Ponza in Piazza Pisacane c'era il Bar Pippo (ex Caffè Amato)

mercoledì 15 ottobre 2025

Il Porto di Ponza verso la fine degli anni '40

 Le fotografie sono testimonianze preziose di un tempo passato che, purtroppo, si sta dimenticando.

Questa foto è tratta dal libro di Silverio Mazzella "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione"

"In fondo alla banchina la Goletta "Maria G" ormeggiata nel porto di Ponza verso la fine degli anni quaranta. Il bastimento era già attrezzato di cabina per opera di Guido Tricoli, falegname anche lui come il fratello Silverio. 

Da notare l'infilata di bitte di ormeggi del periodo borbonico, che furono eliminate e malamente "dismesse" anzichè conservate.  In punta del molo ci sono i blocchi di cemento che servirono per l'ampliamento della piazzola. 

Erano tempi in cui si potevano stendere le reti sulla banchina ad asciugare al sole.

Penultimo bastimento a un solo albero, è la "Madonna di Montenegro". Il gozzo grande che sta approdando con tre persone a bordo è il "Sant'Anna" di Silverio Conte detto "Cendrella". Mentre il primo gozzo ormeggiato in basso nella foto è di Giuseppe Califano detto "Peppiniello"."



domenica 12 ottobre 2025

Passeggiata al Faro

 Così racconta Norman Douglas, in Isole d'estate, la sua passeggiata al Faro della Guardia quando, nel 1908 visitò Ponza:

"Visitando l'isola non bisogna trascurare la passeggiata al Nuovo Faro (effettuandola possibilmente di pomeriggio, quando c'è un pò d'ombra).
La torre si trova appollaiata su una guglia rocciosa, all'estrema punta meridionale di Ponza, ed il sentiero per arrivarci inizia inerpicandosi sulla collina che è alle spalle del paese.
Ecco distendersi l'intera isola ai nostri piedi: la sagoma circolare del porto ( un cratere vulcanico estinto), e sullo sfondo una serie di colline ove spicca, simile ad una miriade di puntini bianchi, la moltitudine di bianchi casolari.
Proseguendo il cammino s'incontra ben presto una biforcazione: un ramo ripidamente in salita si dirige verso Monte Guardia, la più alta cima di Ponza che ospita un semaforo ed una stazione radio.
L'altro ramo invece passa sotto quelle balze color pece e, dopo aver traversato gallerie e superati taglienti spigoli rocciosi, s'inerpica fino a giungere ad uno spiazzo artificiale sul quale, all'estrema punta del promontorio, s'erge la torre del faro.
Resta un enigma come i ponzesi siano riusciti a portarla fin lì.
Indubbiamente questa strada costituisce un brillante lavoretto ingegneristico:
non stupisce che abbia richiesto in sacrificio d'un certo numero di vite umane.
La roccia del promontorio è semplice trachite, ma ciò non impedisce che-  veduta dal mare, alla prima luce del mattino- l'intera montagna appaia carica di riflessi rosati così intensi da sembrare finti, come prodotti da un sogno. 
Questo è l'incanto di Ponza."

Foto di Rossano Di Loreto, settembre 2025








venerdì 10 ottobre 2025

Enrico a Chiaia di Luna

 Molti arrivano in vacanza a Ponza credendo di potersi bagnare nelle splendide acque di Chiaia di Luna e restano profondamente delusi quando apprendono che è interdetta già da diversi anni.

Chiaia di Luna, una spiaggia bellissima ma inaccessibile per il pericolo di frane che purtroppo ha causato, negli anni, anche qualche vittima.
Sono anni che si parla di come metterla in sicurezza ma finora non sono bastate le reti per renderla fruibile, ci vuole qualcosa di più.
Non ci resta intanto che ammirarla dal piazzale sovrastante.
Però quanta emozione si provava uscendo dal tunnel romano., vedere la falesia di Chiaia, la spiaggia, roba da togliere il fiato.
C'erano diverse attività su quella spiaggia, persone che l'amavano svisceratamente, alcune non ci sono più come Enrico Migliaccio
Nel  libro di Francesco De Luca, "Frammenti di Umanità", ho trovato un brano in cui ricorda Enrico, il caro "Enricuccio", che ci ha lasciato il cuore a Chiaia di Luna.
Così scrive Francesco De Luca: 
".....che lì Enrico offriva la pezzetta imbevuta d'olio ai forestieri che s'erano inzaccherati di pece. Udranno come una favola che il buon Enrico, negli anni della pensione, si dedicava agli svaghi proprio in una grotta accanto all'arco d'accesso alla spiaggia. Trascorreva il tempo lavorando il legno che il mare gli regalava. In estate però non era possibile concentrarsi su nulla, distratto e attratto dalle frotte di turisti che si recavano al bagno a Chiaiadiluna, dato che è spiaggia accessibile a piedi.
Nell'andarsene però lamentavano d'essersi sporcati di pece, presa camminando fra le pietruzze. Questo disagio dei turisti Enrico non lo tollerò, e ancor più le loro maldicenze. Invitava, chi volesse, a detergere le macchie nere con una pezzetta imbevuta di olio.
 Sorridente il viso, cordiale l'invito, augurale il saluto.
Un signore, Enrico!"

Che dire, un bel ricordo di Enrico.


Chiaia di Luna (Foto di Rossano Di Loreto)



Chiaia di Luna  (Foto di Annalisa Sogliuzzo)


Chiaia di Luna com'era


Enrico è davanti alla sua grotta con un gruppo di studenti e biologi di una Università tedesca che stavano svolgendo una ricerca scientifica nel mare di Chiaia di Luna. Il periodo è primi anni 80. (Per gentile concessione di Salvatore Migliaccio, il figlio)

mercoledì 8 ottobre 2025

Il centro storico di Ponza e il Disegnatore di Lune

 La mia anima... è Ponza..

Il centro storico

Ponza possiamo ammirarla non solo attraverso le foto ma anche con i disegni, i dipinti.

©®IL DISEGNATORE DI LUNE
Gianluca Campoli





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