Un tempo, a Ponza c'era la spiaggia del Grano, che i ponzesi di una certa età ancora ricordano, però ora non esiste più. Al suo posto ora c'è la Banchina Nuova costruita verso la metà degli anni '50 ed ampliata successivamente.
Il Mattei, nel suo viaggio a Ponza, nell'aprile del 1847, raccontò anche di una Grotta del Grano ed è riprodotta in un disegno.
Incontrò una ragazza (La fidanzata della Grotta del Grano), orfana di madre, il cui padre era in procinto di risposarsi, che gli raccontò l'origine del nome di questa spiaggia. Il fratello dodicenne, Domenico, era una sorta di piccola guida dell'isola che seguiva il Mattei passo passo.
Ecco la ragazza cosa disse al Mattei: In altri tempi il nostro paese, nel bisogno di provvedersi opportunamente di grano e di altra vettovaglia, qui appunto aveva stabilito i suoi magazzini di approvvigionamento. La nostra grotta formava parte di questo centro di deposito e non essa sola compone tutta la nostra abitazione. In continuità due altre stanzucce possediamo scalpellate nel masso- Osservate quali solide pareti le informano, come sono industriosamente scavate sotto il taglio facile del nostro tufo, come la volta e le mura imbiancate tengon vantaggiosamente le veci dell'intonaco. Voi non crederete che nella stessa roccia sien condotte le scale, gli archi, i poggiuoli, le scranne; o forse v'indurrete a credere che queste dimore sian malsane. Ma il fatto chiarisce come son esse nell'inverno caldissime ed asciutte, nell'està fresche e temperate. Vi ripeto però che non è tale da mostrasi questa nostra troppo povera grotta, chè il Padre non è in istato di accomodarla; ma ben altre saprei additarvene, e di tali da disgradarne le migliori case di fabbrica e dipinte...
Quindi la spiaggia si chiamava così perchè c'erano i magazzini di grano e vettovaglie del paese.
...in quel povero abituro che si schiudeva ad arco presso la sabbiosa spiaggia, mi accinsi a trarre uno schizzo fugace di quella scena.
P. Mattei, la Grotta del Grano
P.Mattei (La fidanzata della Grotta del Grano)
Com'era un tempo...
Non c'era la Banchina Nuova
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
giovedì 28 gennaio 2016
martedì 26 gennaio 2016
Don Aniello Conte e il caso Corbisiero
Un post pubblicato il 27 marzo 2013 su questo blog
Ancora su un ponzese a Santo Stefano
Avevo già scritto, in questo blog, di don Aniello Conte, ponzese, cappellano dell'ergastolo di Santo Stefano.
Cercando su internet, nell'archivio storico del quotidiano "La Stampa", ho trovato diversi articoli, del 1953, che lo riguardano.
Don Aniello Conte, con la sua testimonianza, riuscì a far scagionare Carlo Corbisiero, di Marzano di Nola, accusato di omicidio, in carcere dal 1934.
Era una giornata di luglio del 1953, quando la Corte di giudici sbarcò a Ponza da un rimorchiatore della Marina Militare, per interrogare don Aniello, ormai anziano.
Il vecchio cappellano di Santo Stefano, viveva in una piccola casa sopra i Conti, rispose alle domande dei giudici che cercarono di metterlo in difficoltà ma invano.
Carlo Corbisiero, finalmente, dopo quasi vent'anni di carcere, da innocente, tornò in libertà.
Questo è uno degli articoli con la foto del cappellano
Per gli altri articoli:
www.archiviolastampa.it/
Poco tempo fa, su Facebook, Gerardo Conte ha pubblicato a tal proposito un articolo preso da un giornale americano
Eccolo:
Don Aniello Conte insieme alla sorella Concetta
domenica 24 gennaio 2016
Le malelingue
Un'amica, quest'estate, mi ha fatto notare che si sentiva osservata, controllata.
Stavano sempre a chiederle con chi andasse a cena, oppure perchè fosse sola...quando si sarebbe sposata...e via dicendo...
Insomma, volevano sapere i fatti suoi e a lei questo dava fastidio.
Era proprio esasperata...
Ci sono delle vere sartorie dove si taglia, si cuce e si ricama pure...dove non sfugge nulla...
Potremmo chiamarle pure dogane...
Questo accade soprattutto nei piccoli centri dove ci si conosce un po' tutti e si sa vita, morte e miracoli.
Ma perchè fai questo...ma no è meglio fare così...no non sono d'accordo...è sbagliato...
A questo proposito ecco un proverbio tratto dal libro "Ancora proverbi di Ponza" di Ernesto Prudente
Ddòje fèmmene e na papere arruvutajene nu paèse
(Due donne e una papera misero sottosopra un paese)
Mette in risalto il pettegolare ed il ciarlare caratteristico delle donne
Ponza
Il porto di Ponza visto dalla spiaggia di Sant'Antonio
Sant'Antonio
Le Forna
(Le foto sono di Rossano Di Loreto)
Stavano sempre a chiederle con chi andasse a cena, oppure perchè fosse sola...quando si sarebbe sposata...e via dicendo...
Insomma, volevano sapere i fatti suoi e a lei questo dava fastidio.
Era proprio esasperata...
Ci sono delle vere sartorie dove si taglia, si cuce e si ricama pure...dove non sfugge nulla...
Potremmo chiamarle pure dogane...
Questo accade soprattutto nei piccoli centri dove ci si conosce un po' tutti e si sa vita, morte e miracoli.
Ma perchè fai questo...ma no è meglio fare così...no non sono d'accordo...è sbagliato...
A questo proposito ecco un proverbio tratto dal libro "Ancora proverbi di Ponza" di Ernesto Prudente
Ddòje fèmmene e na papere arruvutajene nu paèse
(Due donne e una papera misero sottosopra un paese)
Mette in risalto il pettegolare ed il ciarlare caratteristico delle donne
Ponza
Il porto di Ponza visto dalla spiaggia di Sant'Antonio
Sant'Antonio
Le Forna
(Le foto sono di Rossano Di Loreto)
giovedì 21 gennaio 2016
Palazzo Pinto o Irollo??? Questo è il dilemma.
Palazzo Pinto o Irollo???
Io credo sia Palazzo Pinto quello della prima foto in questo post.
Ecco perchè:
Il Tricoli scrive: Altre strade cingono il cennato principale abitato, vale a dire quella dell'Avvocato per dietro la Palazzina al 1° Padiglione; dal trivio degli Ospedali la Parata, Bagno, Scarpellino, Dragonara e congiungersi con quella di Chiaja-diLuna. Dal quatrivio Palazzo-Pinto pei suddetti luoghi e Sant'Antuono,...
In effetti davanti al Palazzo che io credo sia Pinto si trova un quatrivio, come scrive il Tricoli. C'è una parte di Corso Pisacane, la scalinata che porta alla Dragonara, poi la Via Nuova ed infine il pezzo di strada che porta a Sant'Antonio.
Se qualcuno ha qualche notizia in più ben venga...anche questa è storia.
I due palazzi sono stati costruiti nello stesso periodo e questo lo si nota dallo stile architettonico, borbonico, archi uguali che troviamo anche in alcune isole partenopee.
Foto del 1919
(archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
In fondo quello che io credo sia Palazzo Pinto mentre sulla destra Palazzo Irollo
(estate 2015)
La scalinata che porta sulla Dragonara.
Sulla sinistra Palazzo Pinto mentre sulla destra Palazzo Irollo in cui si accede dal piccolo tunnel che si vede sulle scale
Mentre il Palazzo Irollo credo sia questo
Palazzo Irollo sulla Via Nuova
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Queste scalette portano a quello che io credo sia Palazzo Pinto
Io sono nata nella casa qui sopra.
Io credo sia Palazzo Pinto quello della prima foto in questo post.
Ecco perchè:
Il Tricoli scrive: Altre strade cingono il cennato principale abitato, vale a dire quella dell'Avvocato per dietro la Palazzina al 1° Padiglione; dal trivio degli Ospedali la Parata, Bagno, Scarpellino, Dragonara e congiungersi con quella di Chiaja-diLuna. Dal quatrivio Palazzo-Pinto pei suddetti luoghi e Sant'Antuono,...
In effetti davanti al Palazzo che io credo sia Pinto si trova un quatrivio, come scrive il Tricoli. C'è una parte di Corso Pisacane, la scalinata che porta alla Dragonara, poi la Via Nuova ed infine il pezzo di strada che porta a Sant'Antonio.
Se qualcuno ha qualche notizia in più ben venga...anche questa è storia.
I due palazzi sono stati costruiti nello stesso periodo e questo lo si nota dallo stile architettonico, borbonico, archi uguali che troviamo anche in alcune isole partenopee.
Foto del 1919
(archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
In fondo quello che io credo sia Palazzo Pinto mentre sulla destra Palazzo Irollo
(estate 2015)
La scalinata che porta sulla Dragonara.
Sulla sinistra Palazzo Pinto mentre sulla destra Palazzo Irollo in cui si accede dal piccolo tunnel che si vede sulle scale
Mentre il Palazzo Irollo credo sia questo
Palazzo Irollo sulla Via Nuova
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Queste scalette portano a quello che io credo sia Palazzo Pinto
Io sono nata nella casa qui sopra.
lunedì 18 gennaio 2016
Passaggi da scoprire
Nell'isola di Ponza, soprattutto nel centro storico, tra le palazzine, ci sono tanti passaggi con scalette, dei piccoli tunnel, che congiungono una strada all'altra, dall'alto verso il basso e viceversa. Sono un po' da scoprire...
Uno dei più grandi è u' Purtone i Pascarella.
Qualche foto
U' Purtone i Pascarella
U' Purtone i Pascarella che congiunge Via Corridoio con Corso Pisacane
Questo piccolo passaggio da Corso Pisacane porta giù alla Banchina
E' lo stesso della foto precedente visto però dal basso, dalla Banchina
Questo passaggio da Via Corridoio conduce a Corso Umberto
E' lo stesso della foto precedente visto dall'alto cioè da Corso Umberto
Questo passaggio dalla Punta Bianca conduce a Via Corridoio
Uno dei più grandi è u' Purtone i Pascarella.
Qualche foto
U' Purtone i Pascarella
U' Purtone i Pascarella che congiunge Via Corridoio con Corso Pisacane
Questo piccolo passaggio da Corso Pisacane porta giù alla Banchina
E' lo stesso della foto precedente visto però dal basso, dalla Banchina
Questo passaggio da Via Corridoio conduce a Corso Umberto
E' lo stesso della foto precedente visto dall'alto cioè da Corso Umberto
Questo passaggio dalla Punta Bianca conduce a Via Corridoio
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