martedì 11 marzo 2025

Arcù

 Questa storia è tratta dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita"

" Correva l'anno 1935, a Ponza arrivò un caposquadrista sardo che conosceva l'arte della divinazione con le carte.

Quando non era in servizio, sovente era chiamato dai ponzesi per soddisfare quella curiosità nel conoscere il proprio futuro. Arcù, un nome a Ponza mai sentito che incuteva timore e mistero. Alto e magro era già anziano e sposato con Rosa, di famiglia ponzese.

Quel giorno Assunta, una signorina intraprendente chiese ad Arcù di leggere le carte per il suo fidanzato facendosi accompagnare dalla cugina più giovane. Ma i timori erano tanti e chiese alla vecchia zia qualche espediente per essere immune da eventuali influssi maligni.

La zia consigliò di ripetere mentalmente una semplice frase: "fòrbece mpiètte a mè e chiùmme dìnte i rcchie tòie", che tradotto suona così: forbici sul mio petto e piombo nelle tue orecchie.

Così fece e mentre Arcù sfogliava lentamente le carte sul tavolino, interpretando ogni combinazione di segni e di numeri, Assunta iniziò a ripetere quella frase che la rassicurava. S'accorse però che ad ogni frase il mago si strofinava il lobo dell'orecchio destro avvolgendolo con il pollice e l'indice della mano in un movimento rotatorio da dietro in avanti. Dopo aver ripetuto per tre volte quella frase Arcù , costretto a quell'innaturale movimento, scoppiò in rabbia e strillando in malo modo cacciò via dalla sua presenza e in special modo Assunta che la apostrofò come irriconoscente per quanto lui stesse facendo. 

Abitava sopra Santa Maria e dopo la caduta del fascismo, Arcù se ne ritornò con la famiglia in Sardegna."

Che personaggio!!!




L'isola di Ponza com'era


Le carte da gioco

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri pensieri

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...