Due fregate, al comando dell'ammiraglio Napier attaccarono le fortificazioni di Ponza che dal 1806 era sotto il dominio francese.
Gli inglesi rimisero in sesto le fortificazioni già esistenti e ne crearono altre. Costruirono un ridotto per muovere le truppe in caso di necessità e quella zona viene appunto chiamata ancora Campo Inglese.
L'ammiraglio Napier prese il titolo di Conte di Ponza.
Il Tricoli nel 1855 a tal proposito scrive così:
"Mentre il regnante di Napoli così si interessava dell'immegliamento dell'Isola, gl'Inglesi ne ivano escogitando i mezzi come occuparla, per le difficoltà che presentavano gl'incrocecchiati tiri nella baja, ed ispecie di quelli fulminanti della batteria Molo, che riuscirono per mezzo del littoriale Nicola Mazzella farvi inchiodare quei cannoni ed i mortai. Il comando militare viveva alla spensierata, e allorchè nel mattino del 26 Febbrajo 1813, il telegrafo annunziò che con propizio vento vi s'indirizzavano due fregate inglesi la Furiosa ed il Cavallomarino, ed erano comandate da Napier.
COMBATTIMENTO. Allora quindi sonarono le campane a storno per raccogliere gli abitanti sotto le armi, come la generale aveva riunito la guarnigione, e tutto era telegrafato a Gaeta. Verso le 11 antimeridiane già i nemici investivano la piazza, la Furiosa s'impegnò con la batteria Leopoldo, la quale dai pezzi da costa dal littoriale Domenico Scotti le fu spezzata la bandiera, mentre l'altro littoriale Ferdinando Autieri sul fianco la traforava a fior d'acqua a palla fredda, perchè il fornello ad arroventarle non era arrivato ancora al punto. Coll'inoltrarsi poi lasciò fuori azione questo propugnacolo, giacchè quello del Molo era inutilizzato, la stessa fregata prese allora le offensive contro la Torre, crivellandola di fianconate, e potè resistere per la sua mole. Nel contempo il Cavallomarino si scambiava i tiri con la batteria Frontone, ed a Caladinferno bensì sbarcavano due compagnìe di linea, l'una dirigendosi ad occupare il Fortepapa, mentre l'altra passava a sorprendere alle spalle la cennata batterìa in azione, i cui difensori littoriali non ebbero altro scampo, che di precipitarsi per le cannoniere, e per cui fra i tiri della fregata.
DISBARCO. Nell'atto la Furiosa benanche disbarcava la truppa sulla calle di Santamaria, e travalicando quelle colline trascinando cannoni smontati, mentre un drappello di soldati passava ad impadronirsi del telegrafo gli altri occupavano la pianura degli Scotti, e su di un corpo avanzato furono piantati i due cannoni contro la Torre, allorchè il capo dalla piazza sonato a raccolta in quella si era ricoverato coll'intero presidio; dopo ore quattro di combattimento con vivo fuoco, si abbassava il vessillo di resistenza."
Il giornale napoletano lo Zingaro nel 1855 in merito a tutto ciò scrive così: "Carlo Napier dopo che ebbe procurato uno sbarco arditissimo nell'isola di Ponza, investì energicamente il presidio francese, che vistava a guardia fortificato, e fortemente trincerato, ma nulla valse contro la sua fermezza ec."
Anche questa pagina fa parte della storia di Ponza...
Il Tricoli chiama le due fregate Furiosa e Cavallomarino ma con quest'ultima ho qualche dubbio per il nome che anche dalla foto pare si chiamasse Tamigi
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