martedì 29 marzo 2016

Ventotene vista dai fotografi Magnum

Un post frutto di una ricerca di Marianna Licari.

Richard Kalvar, uno dei maestri della street photography, non ha scattato solo foto di Ponza e Palmarola, ma anche di Ventotene. Potete sapere di più sul suo lavoro qui e qui. Le sue foto sono state scattate nel 1984 e fanno parte di una serie fotografica dedicata interamente alle nostre isole, Ponza and the Pontine Islands. 
Qui e qui i precendenti post su "Ponza vista dai fotografi Magnum".

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Il porto. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Il porto. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Buche per la raccolta del sale scavate dagli antichi Romani. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Il porto. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Santo Stefano. L'antica prigione. 1984.

ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Gli uomini mostrano i muscoli, le donne ridono. 1984.
ITALIA. Lazio. Isola di Ventotene. Il porto. 1984.

domenica 27 marzo 2016

Ponza tra Passato e Presente (settima parte)

Ospito sul mio blog un post di mia figlia, Marianna Licari, appassionata di fotografia

Per la prima parte del progetto clicca  qui e qui per le altre foto.
Il progetto è in condivisione con il blog L'angolo di via Parata di Marianna Licari.

Negozi e auto a Sant'Antonio

Vista panoramica del porto

Foto di gruppo all'inizio del molo

giovedì 24 marzo 2016

U fucarazzo

Un post già pubblicato che è inerente ad una tradizione ponzese del Venerdì Santo.

Durante la processione del Venerdì Santo, nell'isola di Ponza, a Sant'Antonio, c'è l'incontro tra Gesù morto e la Madonna Addolorata. Anni fa si incontravano sulla Punta Bianca.
Il momento è molto toccante e sulla spiaggia brucia un grande fucarazzo
Nei giorni precedenti i ragazzi si danno da fare per prepararlo...tutto deve essere pronto...
Un tempo se ne preparavano anche in altri quartieri come sulla Parata, a Giancos ma quello più grande e più importante restava quello di Sant'Antonio.
Anche u fucarazzo fa parte delle antiche tradizioni di Ponza che non bisogna perdere.






(Le foto sono di Carlo Ponzi)
aprile 2015



U fucarazzo in preparazione
(Foto di Rossano Di Loreto)
aprile 2015



U fucarazzo di tanti anni fa
(Foto dell'archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

martedì 22 marzo 2016

La strage delle Fosse Ardeatine


Quella delle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944, fu una delle stragi più cruente della nostra storia moderna in cui persero la vita, per opera dei nazisti, 335 italiani.
E' legata da un filo sottile con l'isola di Ponza...
Tra quei morti c'era anche Mario Magri sposato ad una ponzese, Rita Parisi.
Mario conobbe Rita a Ponza, nell'isola in cui fu confinato in quanto antifascista.
Così scrive Silverio Corvisieri nel libro Zi' Baldone:
"Il 26 gennaio 1944 Rita invano attese il ritorno a casa del suo Mario che era stato arrestato insieme a Placido Martini in un ristorante vicino al Pantheon. Cominciò allora la stagione più tragica della sfortunata coppia.
Gli scherani fascisti consegnarono Magri ai torturatori nazisti che si accanirono con la consueta ferocia su di lui e i suoi compagni.
Dopo alcuni giorni Rita venne a sapere che i tedeschi avevano scoperto la vera identità di suo marito e quindi non esitò, nonostante i consigli in senso contrario dei suoi amici, a presentarsi al portone del carcere di via Tasso per consegnare la biancheria nuova e ritirare la sporca.
Si può immaginare con quanto dolore si avvide che gli indumenti di Mario erano intrisi di sangue e che in mezzo ad essi si trovavano gli occhiali con le lenti spaccate.
Il 24 marzo 1944 Rita Parisi si recò in via Tasso per il settimanale cambio di biancheria ma quel giorno il pacco non fu accettato; le dissero di ripassare il giorno successivo. I nazisti stavano organizzando, in quelle ore, la strage delle Fosse Ardeatine dove uccisero 335 italiani per vendicarsi dei 32 militari tedeschi, morti il giorno prima in via Rasella.
Tornata l'indomani in via Tasso, Rita e le numerose altre donne che erano con lei si sentirono tutte dire la stessa frase agghiacciante:"non ci risulta più quindi non possiamo accettare la biancheria".
Le donne notarono che molti ufficiali delle SS si scambiavano strette di mano mentre la radio suonava a tono altissimo. Erano contente le jene insieme ai loro degni compagni fascisti.
La comunicazione ufficiale dell'uccisione di Mario le giunse quasi un mese più tardi: "Mario Magri è morto il 24 marzo 1944. Gli oggetti di uso personale rimasti possono essere rilevati presso questo ufficio della Deutschen Sichereitspolizei (polizia di sicurezza) in via Tasso 15".
L'amore fatale di Rita per Mario non fu troncato dalla macelleria nazista.
La donna, vissuta fino al 1996, non volle mai più sposarsi o avere un compagno. Poco prima di morire confessò che ogni giorno pensava a lui."
Alle Fosse Ardeatine furono trucidati anche Silvio Campanile, marito della ponzese Maria Bosso, Placido Martini, confinato proprio nella nostra isola e Francesco Savelli, l'ingegnere che scoprì la bentonite a Ponza.



Rita Parisi con il marito Mario Magri ucciso alle Fosse Ardeatine


Le Fosse Ardeatine

Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte                                                                                   
K. Gibran                                                                                                                                                    

domenica 20 marzo 2016

Una tragedia dimenticata: il Corriere di Ponza

Un post già pubblicato, su questo blog, il 18 marzo 2014, per ricordare una tragedia avvenuta quasi cento anni fa.

Il 21 marzo 1918, durante la prima guerra mondiale,venne affondata una goletta, Il Corriere di Ponza,colpito da un siluro lanciato da un sottomarino austriaco.
Il Corriere di Ponza, era una goletta di 150 tonnellate dell'armatore Erasmo Vitiello, che trasportava persone e merci tra Ponza e Gaeta..
Prima si chiamava Angelo Raffaele poi venne tramutato in Corriere di Ponza, il nome del battello che aveva sostituito che non poteva più essere utilizzato.
Venne colpita a 6 miglia ad est di Zannone ed il comandante del sottomarino austriaco diede mezzora di  tempo per far mettere in salvo i passeggeri sulle scialuppe.
Ma su quella goletta, forse, c'era troppa gente, si fecero prendere dal panico e  i superstiti raccontarono che una delle scialuppe si capovolse mentre veniva calata in mare.
I soccorsi da Ponza non partirono subito ma dopo 24 ore, il freddo, il buio ed  il mare mosso provocarono la morte di 35 persone. Tra i morti 25 erano militari ponzesi che dovevano tornare al fronte e 10 erano civili.
Una vera tragedia però dimenticata di cui si sa ancora poco.


Il porto di Ponza com'era un tempo.....



La Baia di Ponza.....in lontananza Zannone

Nota:
In questa tragedia morì Giovanni Calisi, commerciante, marito di Rosalia Conte, sorella di mio nonno Salvatore.
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