Verso la metà dell'Ottocento all'isola di Ponza iniziò la costruzione di una chiesa in località Sant'Antonio ma non fu mai terminata.
Giulio Vitiello in Ponza brevis insula...brevis historia, così scrive:
"La nuova parrocchia, in precedenza progettata, fu ai primi del 1858 iniziata a S.Antonio prospiciente al mare e fiancheggiata dalla strada che porta a Chiaia di Luna. Gli avvenimenti del 1860 fecero sospendere i lavori. I muri perimetrali senza intonaco rimasero per una quarantina d'anni completamente abbandonati. Giovanni Calise ne divenne proprietario adattando la parte che guarda al mare a casa di abitazione mentre la parte retrostante fu adibita a deposito di attrezzi navali e da pesca. Fino a qualche anno fa era ancora intatta la scalinata di granito che immetteva al sagrato."
Giulio Vitiello sostiene che i lavori per la chiesa siano iniziati nel 1858 ma in un documento, conservato nell'Archivio Parrocchiale della chiesa SS. Trinità di Ponza però pare che il 21 maggio 1860 la prima pietra ancora non era stata posta e si invitava il il vescovo di Gaeta alla cerimonia, che poi avvenne a settembre di quell'anno.
Quindi i lavori per la costruzione iniziarono nel 1860 e la popolazione ponzese ci teneva molto poichè la chiesa del Porto era diventata insufficiente. Poteva contenere solo 500 persone ed oltre ai ponzesi c'erano anche i rilegati, quindi chiesero la costruzione di una nuova chiesa.
La chiesa venne eretta tra la spiaggia di Sant'Antonio e la Padura e doveva essere intitolata all'Immacolata.
Il dogma dell'Immacolata era stato meditato da Pio IX che era solito raccogliersi in preghiera davanti alla statua della Vergine Maria nella Cappella d'Oro della chiesa dell'Annunziata a Gaeta. Fu proclamato l'otto dicembre 1854, quindi quella di Ponza doveva essere una delle prime chiese dedicate all'Immacolata. Purtroppo con l'Unità d'Italia Ponza perse i privilegi, quindi anche i fondi, i lavori furono interrotti e la chiesa non fu più completata. Le mura furono acquistate dal commerciante Giovanni Calisi, marito di Rosalia Conte, sorella di mio nonno Salvatore.
Giovanni Calisi morì durante l'affondamento del Corriere di Ponza il 21 marzo 1918.
Oggi la palazzina è degli eredi, nipoti di Rosalia, i Conte e i Migliaccio. Attualmente in una parte del piano terra c'è il Bar Panoramica.
(Notizie attinte dal libro di Gino Usai "PONZA CARCER ILLUSTRIUM")
(Foto di Annalisa Sogliuzzo)
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
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