domenica 30 agosto 2020

La Cappella della S.Croce sulla Dragonara

E' un'antica Cappella un pò nascosta, inglobata in un'abitazione, e per raggiungerla bisogna salire una ripida scalinata.

All'interno ci sono i simboli della Passione.

Un tempo esisteva solo una croce sulla parte alta della Dragonara posizionata dai Passionisti.

Poi  quel terreno fu acquistato da Salvatore Mazzella, padre di Giustino, che fece costruire la Cappella per preservare la Croce.

Salvatore Mazzella era soprannominato il Milionario perchè era tornato dall'America con una discreta fortuna ma era un uomo semplice e gran lavoratore.

Lavorava il suo terreno al Fieno che poi lasciò la figlio Giustino.

Sposò Elvira Aprea da cui ebbe Giustino ma che morì giovane.

Ricoprì anche la carica di vice sindaco durante il primo mandato del dott. Sandolo.

Per molti anni si è occupata della Cappella Maria Tagliamonte, seconda moglie di Salvatore, da cui ebbe una figlia, Giuseppina.

 Maria, il 3 maggio, festa della Santa Croce, la addobbava ed il vicinato preparava i dolci.

Facevano una bella festa, tutto il quartiere della Dragonara partecipava.

Oggi la  Cappellina è curata da Angelina Lamonica Ambrosino e sua figlia Polina.

Anche questa è storia di Ponza







Le foto della Cappella in occasione della visita di San Silverio pellegrino

(Foto di Polina Ambrosino, giugno 2020)





La Cappellina

(Foto di Polina Ambrosino)


La scalinata per raggiungere la Cappellina

(Agosto 2020)


In una vecchia cartolina, la collina della Dragonara ed in alto la piccola Cappella senza le abitazioni circostanti

giovedì 27 agosto 2020

Corso Pisacane di tanti anni fa...

Credo che questa foto abbia perlomeno cinquant'anni...
Si vede lo scheletro del palazzo Scarpati, negozi che non ci sono più come Nanninella, la pasticceria Napoletana era in un altro locale...si intravedono i cappelli di Menielle


La foto è di Vittorio Santovetti

martedì 25 agosto 2020

A' tofata

 All'alba del 15 agosto, giorno in cui si festeggia la Madonna Assunta in cielo, un gruppo di fedeli si reca a piedi fino a Le Forna. Si radunano a Sant'Antonio, attraversano il villaggio di Santa Maria, salgono per i Conti, intanto  strada facendo si aggregano sempre più persone.

Pregando e cantando arrivano alla chiesa di Le Forna dedicata alla Madonna Assunta in Cielo per assistere alla Santa Messa.
Un tempo passavano per la strada vecchia dei Conti e mia madre Elvira ricorda che quando era bambina vedeva passare questa processione davanti casa sua.
Ma, un tempo, sempre all'alba si faceva anche una processione via mare, con le barche a remi che raggiungevano Cala Inferno. Durante la navigazione suonavano le tofe e inneggiavano nel dialetto ponzese alla Beata Vergine Maria.
Giunti a Cala Inferno salivano i gradini e si riunivano con i fedeli giunti a piedi dal porto di Ponza nel piazzale della chiesa di Le Forna.
Questo suono di tofe, simile alle sirene delle navi, veniva chiamato a' tofata ed è finita nel dimenticatoio come la scala di Cala Inferno inagibile da tanti anni.
Come perdere le tradizioni...


E' l'alba quando la gente si incammina per Le Forna


La barca costeggia Santa Maria, Frontone...


Ecco Cala Inferno

(Foto di Rossano Di Loreto)


La scala di Cala Inferno ora inagibile


A' tofa


Uomo che suona la tofa

(immagini reperite in rete)

Nota:
A' tofa così viene chiamata nel dialetto ponzese il tritone (charonia tritonis), un mollusco con una grossa conchiglia
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...