Il mare d'inverno è un abbraccio di malinconia
Isola di Ponza, dicembre 2025, foto di Annalisa Sogliuzzo
Il mare d'inverno è un abbraccio di malinconia
Isola di Ponza, dicembre 2025, foto di Annalisa Sogliuzzo
All'isola di Ponza, sulla splendida Cala dell'Acqua, con visuale su Palmarola, in un terrazzo è stato realizzato, nonostante la paura delle intemperie, anche quest'anno un bellissimo presepe.
Annalisa Sogliuzzo con la sua creatività ha realizzato questa meraviglia.
Scene di vita quotidiana nei particolari, ora aspettiamo la nascita di Gesù Bambino
Un Natale senza presepe che Natale è...
Nell'antica cappella del 1837, dove riposano mio padre, Ciro Iacono e mia madre Elvira Conte, non tutti sanno che è sepolto l'autore della famosa "Monografia per le Isole del Gruppo Ponziano", Giuseppe Tricoli.
L'otto dicembre è la festa dell'Immacolata ed è molto sentita all'isola di Ponza.
All'alba, quando è ancora buio, si snoda per le strade dell'isola una singolare processione. E' composta da soli uomini, i giuvene d'a Mmaculàte, che con i loro canti inneggiano a Maria. Fu fortemente voluta da Monsignor Dies e quei giovani del tempo aderirono con entusiasmo.
Quei giuvene oggi anche se anziani, con un pò di acciacchi non fanno mancare la loro presenza. Sfidano il freddo, il vento, a volte la pioggia ma sono lì ad omaggiare l'Immacolata con grande sentimento e partecipazione.
Per fortuna altri giovani si sono uniti a loro e portano avanti questa bella tradizione.
Racconta dei ponzesi all'Asinara Gianfranco Massidda, l'ultimo guardiano del Faro di Punta Scorno dell'isola.
Silverio Mazzella ha raccolto la sua testimonianza in un'intervista telefonica nel settembre 2017 e pubblicata nel bellissimo libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione".
"Le barche dei ponzesi, di 7 o 8 metri a vela raggiungevano prima Montecristo e poi attraversavano dritte all'Asinara per la pesca delle aragoste.
Carmine Pagano con il figlio Biagio e Morlè avevano il gozzo a motore. Altri a vela, almeno nei primi anni, come Luigi Aprea, pescavano con le nasse che costruivano loro stessi e, solo verso gli anni Sessanta, anche con le reti come nel caso dei Pagano.
Alcuni ponzesi affittavano all'Asinara le barche degli isolani, come per esempio Cipriano Rivieccio e i quattro figli prendevano il "San Pasquale" di Guglielmo Massidda che era in pensione dall'impiego del locale telegrafo di Cala Oliva. Cipriano, ormai vecchio, rimaneva a terra a costruire le nasse e marruffi ed espletava anche la guardia alle aragoste accumulate a Cala Sabina.
Ricordo la "Maria Assunta", il bastimento dei fratelli Sandolo, e quella che chiamavano "la motonave" (era il motoveliero "Madonna di Trapani" di Silverio Tagliamonte) che venivano a caricare le aragoste per portarle a Marsiglia. Le aragoste piccole di circa 1 Kg. facevano più prezzo rispetto a quelle più grandi. I ponzesi essiccavano al sole i pesci e polpi catturati nelle nasse e li spedivano a Ponza con la "Maria Assunta" per essere consumati durante l'inverno.
I polpi, pescati in quantità, essiccati al sole erano pure utilizzati come esca nelle nasse. Le tartarughe catturate venivano mangiate durante il soggiorno in Sardegna e il carapace rivoltato ed esposto al sole, serviva a ricavare l'olio, Aggiungendovi durante l'esposizione al sole anche i fegati degli squali e delle razze. L'olio così ricavato era utilizzato per diluire le pitture usate per le barche.
La pesca durava dalla Pasqua a tutto ottobre quando i ponzesi ritornavano a Ponza.
Il "Gennarino" era in Sardegna per la pesca delle aragoste ma spesso era utilizzato per trasportare merce come quando naufragò sugli scogli di Punta Sabina era carico di laterizi da portare ad Alghero. Mentre il bastimento "La Nuova rosalia Bonaria", pure incagliato sugli scogli di Punta Sabina, ebbe più fortuna perchè si riuscì a salvarla grazie ad un pontone giunto da Porto Torres."
Grandi i nostri pescatori ponzesi, quanti sacrifici, quanto lavoro, ma tanta forza di volontà.
Quante storie straordinarie!!!
Questa bellissima Madonnina si può ammirare in questi giorni nella Cappella in piazza Gaetano Vitiello, sulla Punta Bianca, all'isola di Ponza. Chi passa davanti alla Cappella si sofferma per una preghiera.
La statuina è di Carmine Colonna che nel periodo dell'Immacolata la mette a disposizione della comunità ponzese.
Bella tu sei qual sole
bianca più della luna
e le stelle le più belle
non son belle al par di te...