venerdì 12 dicembre 2025

Un presepe spettacolare

 All'isola di Ponza, sulla splendida Cala dell'Acqua, con visuale su Palmarola, in un terrazzo è stato realizzato, nonostante la paura delle intemperie, anche quest'anno un bellissimo presepe. 

Annalisa Sogliuzzo con la sua creatività  ha realizzato questa meraviglia. 

Scene di vita quotidiana nei particolari, ora aspettiamo la nascita di Gesù Bambino

Un Natale senza presepe che Natale è...



















mercoledì 10 dicembre 2025

Un autore dell'Ottocento, Giuseppe Tricoli

 Nell'antica cappella del 1837, dove riposano mio padre, Ciro Iacono e mia madre Elvira Conte, non tutti sanno che è sepolto l'autore della famosa "Monografia per le Isole del Gruppo Ponziano", Giuseppe Tricoli.

Ma chi era Giuseppe Tricoli???

Ernesto Prudente ci racconta qualcosa di lui nel libro Fogli Sparpagliati.
Ecco cosa scrive: "In uno di quei pianori che suddividono l'area cimiteriale, uno dei luoghi più belli dell'isola, là dove è stato costruito il monumento per gli assenti e per quelli lontano, là dove ieri Cesare Ottaviano usava sedersi per assistere agli spettacoli di naumachia, vi è una cappella ricavata in una grotta.
E' il più antico sacello del nostro cimitero. Un cimitero che nacque nella seconda metà dell'Ottocento. Il terreno apparteneva alla famiglia Tricoli che lo donò al Comune in cambio di una autorizzazione a costruirsi due cappelle. Una è quella ricavata nella grotta e l'altra è stata costruita su un promontorio più a valle, più verso il mare. 
La grotta-cappella non ha porta d'ingresso. Una apertura, ad arco nella parte superiore, di alcuni metri sia in larghezza che in altezza, offre a tutti i passanti la visuale all'interno. Tinteggiata con la calce offre un biancore accecante. Diversi loculi sono stati ricavati nelle due pareti laterali, altri sono stati scavati nel sottosuolo del pavimento. 
Su ogni tomba un nome, un fiore, un lumino."

Ernesto scrive ancora : "Guardo attentamente la tomba bianca su cui era scritto, in nero: Giuseppe Tricoli 1810 - 1871.
Il Giuseppe Tricoli, qui sepolto, è l'autore di un libro meraviglioso, sotto ogni aspetto, che ha per titolo: " Monografia per le isole del gruppo ponziano". Un libro che personalmente considero primario nello studio delle isole che formano l'arcipelago ponziano.
Sono solito affermare che tutti quelli che si sono interessati di Ponza, dopo la sua morte, hanno intinto la penna in questo suo calamaio. 
Nacque a Lipari l'8 giugno 1810 perchè i genitori lasciarono Ponza nel 1806 per seguire in Sicilia il re Ferdinando IV di Borbone minacciato dalla invasione francese.
Quando Ferdinando tornò sul trono di Napoli anche i Tricoli presero la via del ritorno e si accasarono nuovamente a Ponza dove niente venne tralasciato perchè il ragazzo seguisse un normale corso di istruzione."

Dopo tante peripezie nella vita politica ponzese il Tricoli divenne anche sindaco di Ponza.
Morì il 19 luglio 1871 a Ponza.





domenica 7 dicembre 2025

I canti d'a Mmaculàte

 L'otto dicembre è la festa dell'Immacolata ed è molto sentita all'isola di Ponza.

All'alba, quando è ancora buio, si snoda per le strade dell'isola una singolare processione. E' composta da soli uomini, i giuvene d'a Mmaculàte, che con i loro canti inneggiano a Maria. Fu fortemente voluta da Monsignor Dies e  quei giovani del tempo aderirono con entusiasmo. 

Quei giuvene oggi anche se anziani, con un pò di acciacchi non fanno mancare la loro presenza. Sfidano il freddo, il vento, a volte la pioggia ma sono lì ad omaggiare l'Immacolata con grande sentimento e partecipazione. 

Per fortuna altri giovani si sono uniti a loro e portano avanti questa bella tradizione.


Chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
arrecuòrdate oih punzèse
chìste è u juorne i ott' i mèse...





Isola di Ponza, dicembre 2025 (Foto di Rossano Di Loreto)






Processione mattutina, 8 dicembre 2018 (Foto di Rossano Di Loreto)

venerdì 5 dicembre 2025

Ponzesi all'Asinara

 Racconta dei ponzesi all'Asinara Gianfranco Massidda, l'ultimo guardiano del Faro di Punta Scorno dell'isola. 

Silverio Mazzella ha raccolto la sua testimonianza in un'intervista telefonica nel settembre 2017 e pubblicata nel bellissimo libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione".

"Le barche dei ponzesi, di 7 o 8 metri a vela raggiungevano prima Montecristo e poi attraversavano dritte all'Asinara per la pesca delle aragoste. 

Carmine Pagano con il figlio Biagio e Morlè avevano il gozzo a motore. Altri a vela, almeno nei primi anni, come Luigi Aprea, pescavano con le nasse che costruivano loro stessi e, solo verso gli anni Sessanta, anche con le reti come nel caso dei Pagano.

Alcuni ponzesi affittavano all'Asinara le barche degli isolani, come per esempio Cipriano Rivieccio e i quattro figli prendevano il "San Pasquale" di Guglielmo Massidda che era in pensione dall'impiego del locale telegrafo di Cala Oliva. Cipriano, ormai vecchio, rimaneva a terra a costruire le nasse e marruffi ed espletava anche la guardia alle aragoste accumulate a Cala Sabina.

Ricordo la "Maria Assunta", il bastimento dei fratelli Sandolo, e quella che chiamavano "la motonave" (era il motoveliero "Madonna di Trapani" di Silverio Tagliamonte) che venivano a caricare le aragoste per portarle a Marsiglia. Le aragoste piccole di circa 1 Kg. facevano più prezzo rispetto a quelle più grandi. I ponzesi essiccavano al sole i pesci e polpi catturati nelle nasse e li spedivano a Ponza con la "Maria Assunta" per essere consumati durante l'inverno. 

I polpi, pescati in quantità, essiccati al sole erano pure utilizzati come esca nelle nasse. Le tartarughe catturate venivano mangiate durante il soggiorno in Sardegna e il carapace rivoltato ed esposto al sole, serviva a ricavare l'olio, Aggiungendovi durante l'esposizione al sole anche i fegati degli squali e delle razze. L'olio così ricavato era utilizzato per diluire le pitture usate per le barche. 

La pesca durava dalla Pasqua a tutto ottobre quando i ponzesi ritornavano a Ponza.

Il "Gennarino" era in Sardegna per la pesca delle aragoste ma spesso era utilizzato per trasportare merce come quando naufragò sugli scogli di Punta Sabina era carico di laterizi da portare ad Alghero. Mentre il bastimento "La Nuova rosalia Bonaria", pure incagliato sugli scogli di Punta Sabina, ebbe più fortuna perchè si riuscì a salvarla grazie ad un pontone giunto da Porto Torres."

Grandi i nostri pescatori ponzesi, quanti sacrifici, quanto lavoro, ma tanta forza di volontà.

Quante storie straordinarie!!!


 Isola dell'Asinara, Cala Oliva


Naufragio della goletta "Gennarino"


Naufragio del bastimento "La Nuova Rosalia Bonaria"

(Foto del fotografo Guglielmo Massidda tratte dal libro "Asinara" di Guglielmo Massidda e Marina Rita Massidda pubblicate da Silverio Mazzella nel libro "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione")


Le nasse

mercoledì 3 dicembre 2025

La Madonnina sulla Punta Bianca

 Questa bellissima Madonnina si può ammirare in questi giorni nella Cappella in piazza Gaetano Vitiello, sulla Punta Bianca, all'isola di Ponza. Chi passa davanti alla Cappella si sofferma per una preghiera.

La statuina è di Carmine Colonna che nel periodo dell'Immacolata la mette a disposizione della comunità ponzese.


Bella tu sei qual sole
bianca più della luna
e le stelle le più belle
non son belle al par di te...




La statua della Madonnina , dicembre 2025(Foto di Annalisa Sogliuzzo)


La Cappellina alla Punta Bianca (Foto di Elena Coppa che si prende cura della Cappella e addobba per le varie occasioni)
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