domenica 28 luglio 2024

A cestunje

 Nel dialetto ponzese la tartaruga viene chiamata cestunje. 

Come ci racconta Ernesto Prudente quando i bastimenti ponzesi facevano la spola con la Sardegna era facile vederla a pelo d'acqua. Oggi è una rarità.

Spesso sulle spiagge dei litorali vanno a deporre le uova, anche all'isola di Ventotene, ma chissà se a Ponza hanno mai nidificato.


Tartarughe negli acquerelli di Silverio Mazzella


Tartaruga marina (Immagine reperita in rete)

venerdì 26 luglio 2024

La Grotta di Ulisse

 All'isola di Ponza ci sono tante grotte marine con colori intensi, spettacolari. Nel versante est c'è la Grotta di Ulisse che ha questo nome per una leggenda.

"Secondo un'antica leggenda Ulisse, dopo essere riuscito a sfuggire alle malie di Circe, che aveva la sua dimora sulle alture di S.Maria, prima di abbandonare definitivamente l'isola, fu preso da un improvviso attacco di nostalgia per la maga e per il figlio Telegono che era appena nato. Per sfuggire a questo ennesimo sortilegio, l'eroe si trattenne in solitudine per un giorno intero in questa grotta. Solo dopo, ebbe la forza di riprendere il mare aperto.

La piccola grotta presenta gradevoli e insospettate sfumature di colore, dovute alla presenza di numerose alghe litofite rosso - arancio."

(Brano tratto dal libro di G. e S. Mazzella " In barca per Ponza Palmarola e Zannone")


La Grotta di Ulisse (Foto tratta dal libro di Silverio e Gennaro Mazzella "Isole nella corrente. Ponza Palmarola Zannone")


Il versante est dell'isola di Ponza  con i Faraglioni della Madonna dove si trova la Grotta di Ulisse

martedì 23 luglio 2024

Antonietta Galano

 Antonietta Galano è una delle vittime dell'affondamento del piroscafo Santa Lucia colpito, durante un'azione di guerra, da aerei inglesi a poche miglia dall'isola di Ventotene il 24 luglio 1943.

Mia madre Elvira Conte la conosceva bene, era una sua amica , erano nate nello stesso mese e anno. 

Si dovevano incontrare a Ventotene ma purtroppo non fu così. 

Mia madre era partita da Ponza il 18 luglio 1943 per andare da sua sorella Olga, moglie di Rocco Massone, agente di pubblica sicurezza che lavorava sull'isola.

Mamma raccontava sempre di questa sua amica morta a soli 17 anni e dell'orrore che aveva visto quel giorno, del piroscafo che affondò in pochi secondi.

Ernesto Prudente scrive di Antonietta Galano in un suo libro, ecco le sue parole:

"...Mi ricordo ancora  il viso e la figura di Antonietta Galano, giovane bellissima, con chioma bionda e fisico flessuoso, che faceva girare chiunque la notasse. Bella, deliziosamente bella. Aveva qualche anno più di me.

Andava a Ventotene dove aveva una sorella sposata con un agente di pubblica sicurezza che prestava servizio sull'isola.

Il suo ricordo mi è ancora caro"

E' importante ricordare...


Antonietta Galano




Il piroscafo Santa Lucia a Ponza

sabato 20 luglio 2024

La festa della Madonna della Civita attraverso le foto di Insolera

Italo Insolera è stato urbanista, storico, autore di "Roma moderna" e fotografo prima per lavoro poi per passione.

 Le foto di Ponza sono state scattate durante la festa della Madonna della Civita sugli Scotti e sono del 1974. 

Ci sono molti volti ponzesi.


In primo piano Silverio u matto, così veniva chiamato ma era soltanto una persona sfortunata



La processione




Volti ponzesi

Il quadro della Madonna in processione

venerdì 19 luglio 2024

La chiesetta della Madonna della Civita

 Il 21 luglio ricorrono i settanta anni dalla costruzione di questa bella chiesetta sugli Scotti alle pendici del monte Guardia, all'isola di Ponza.

Fu fortemente voluta da Monsignor Luigi Dies e fu costruita nel 1954, sugli Scotti, in località Fontana, sul terreno donato dalla famiglia di Costantino Tagliamonte.
E' una chiesetta carinissima in mezzo al verde, c'è un pozzo per l'acqua, nella piccola sacrestia c'è ancora il letto di Monsignore ed in una campana di vetro c'è una statuetta della Madonna con il Bambino.
Ogni 21 luglio c'è una suggestiva processione, con il quadro raffigurante la Madonna della Civita, tra i viottoli di campagna ed è seguita da gente che arriva da ogni parte dell'isola.
Il culto di questa Madonna però è secolare perchè i ponzesi, un tempo, si recavano a Itri dove a 673 metri di altezza c'è il Santuario a Lei dedicato.
I ponzesi partivano per Gaeta con piccoli gozzi e poi arrivavano al Santuario con le carrozzelle, chi addirittura ci andava a piedi per implorare qualche grazia o per ringraziare.





La chiesetta della Madonna della Civita all'isola di Ponza 





Processioni nei viottoli di campagna di tanti anni fa


martedì 16 luglio 2024

Colonia estiva all'isola di Ponza

 Anni fa anche all'isola di Ponza, come in altre parti d'Italia, c'erano le colonie estive .

 In queste foto quanti bambini con le maestre Olga Mazzella e Angelina Musco in località Giancos.





sabato 13 luglio 2024

Un pò di Ponza in Basilicata

 Oggi 13 luglio, mio nipote Ciro Iacono, figlio di mio fratello Peppino, si è unito in matrimonio con Marisa una bella ragazza della Basilicata. 

Una coppia bellissima e piena d'amore

A loro vanno gli auguri di tanta felicità e lunga vita insieme


Lo sposo Ciro con la sorella Laura ed il papà Peppino attendono l'arrivo della sposa


Tutto è pronto

Ecco gli sposi

Lo sposo con accanto la sorella Laura e le zie Olimpia, Lella e Anna Maria, le mie sorelle



Gli sposi Ciro e Marisa



venerdì 12 luglio 2024

San Silverio a Valprato Soana

 San Silverio si festeggia anche a Valprato Soana, in Piemonte, nella penultima domenica di luglio.

Nei primi anni 2000 un gruppo di cittadini di quella località giunsero a Ponza proprio per la festa di San Silverio e parteciparono alla messa solenne offrendo i prodotti della terra. 

Durante la processione di San Silverio sfilò accanto allo stendardo di Ponza anche quello di Valprato Soana.



San Silverio a Valprato Soana


La processione di San Silverio a Valprato Soana

(Immagini reperite in rete)

mercoledì 10 luglio 2024

Il riccio di mare

 Il riccio di mare nel dialetto ponzese viene chiamato "ngìne" e, un tempo, a Ponza ce n'erano tanti. 

Oggi nei nostri mari sono in via d'estinzione quindi cerchiamo di non raccoglierli. 

Sono buoni da mangiare, infatti con le uova di ricci si possono condire gli spaghetti, ma se ne trovano sempre meno.

I ricci vengono chiamati anche "muleniièlle"  e sono una dannazione per i pescatori perchè si impigliano nelle reti.


Il riccio di mare (Foto tratta dal blog "ISOLATA A VENTOTENE")


L'interno dei ricci di mare (immagine reperita in rete)

domenica 7 luglio 2024

Salvatore u' luonghe

 E' importante ricordare personaggi ponzesi che non ci sono più ma che sono nella storia della nostra isola. 

Questo brano è tratto dal libro di Paolo Iannuccelli "Gente di Ponza".

Salvatore u' luonghe

" Nicola Salvatore Mazzella, 1913 all'anagrafe, a Ponza lo conoscono tutti come "Salvatore u' luonghe"

La sua storia parte dall'isola natia per arrivare al nord della Cina, poi Tunisia, Stati Uniti e di nuovo il mare dell'arcipelago ponziano. Nel 1933, a vent'anni, è partito per la Cina, destinazione Tien Tsin, concessione italiana dove era di stanza un reparto del battaglione San Marco, con 300 unità. Salvatore si è imbarcato sul mercantile Conte Verde come volontario per raggiungere un posto lontanissimo e per lui sconosciuto. "Abbiamo impiegato ben 32 giorni per raggiungere Shanghai, con varie soste - racconta il marinaio -. Poi siamo saliti su un piroscafo che dopo una giornata ci ha portato a Tien Tsin. Un posto bellissimo, tra i più emancipati della Cina di allora. Era al centro di tanti commerci, visto che i canali erano tutti navigabili nel periodo estivo, mentre in inverno si formavano dei ghiacci durante stagioni freddissime. Noi italiani abitavamo in una caserma all'avanguardia per quei tempi, guadagnavamo bene e soprattutto eravamo i più rispettati dai cinesi. La qualità della vita era eccellente, non ci mancava nulla. Il cibo arrivava direttamente dall'Italia, gli unici problemi sono sorti con militari delle altre legazioni. Con i giapponesi c'era un feeling eccezionale, visti anche i rapporti politici tra le nostre nazioni. Con gli inglesi invece - prosegue Salvatore -, ci scappava qualche scazzottata, ma ci sapevamo difendere, eccome".

Salvatore u' luonghe ha imparato tante cose in Cina:  " Sono rimasto affascinato dalla Grande Muraglia e dalla Città Proibita a Pechino, ma la cosa che mi è rimasta impressa è la filosofia di vita, ho tratto degli insegnamenti che mi sono serviti per tutta la vita. I cinesi sono saggi, educati e molto intelligenti. Ho girato tantissimo come militare di scorta ai nostri superiori, è stata una fortuna perchè ho potuto conoscere da vicino qualcosa che mi tocca ancora il cuore a 86 anni. Ho imparato anche a conoscere l'importanza dell'igiene personale, giravo sempre con un bicchiere in tasca per non prendere infezioni".

Mazzella si considera sia marinaio che pescatore, ha fatto tante esperienze da poter dire di conoscere il mare come le sue tasche. Nel 1936 ha concluso i quattro anni di ferma in Cina ed è ritornato in Italia. Qualche giorno dopo era a Ponza, accolto come un redivivo dai tanti fratelli e sorelle.

"Non mi sono mai voluto sposare - dice convinto -, perchè se vuoi girare il mondo devi essere libero". Da Ponza, nei mesi estivi, in compagnia di amici pescatori si è trasferito all'isola tunisina di La Galite, di fronte a Tunisi. I  ponzesi hanno sempre goduto fama di ottimi pescatori di aragoste, tra i migliori del Mediterraneo. Partivano  dalla loro isola, si fermavano a Carloforte, in Sardegna, per poi raggiungere la Tunisia. Le aragoste pescate venivano vendute ai mercati di Marsiglia e Barcellona. 

"U' luonghe" ricorda  Ialde (così veniva chiamata La Galite dai ponzesi): "L'isola era praticamente disabitata, eravamo in pochi a pescare in quel paradiso. C'era sempre un pò di difficoltà all'inizio per ottenere il permesso dalle autorità francesi, ci ritiravano la licenza di pesca e il libretto di navigazione che potevamo riprendere solo quando decidevamo di rientrare in Italia".

Ora La Galite è una base militare tunisina, la presenza ponzese appare sulle tombe del piccolo cimitero. I cognomi sono inconfondibili: D'Atri, D'Arco, Mazzella, Vitiello... nel dopoguerra, conclusa l'esperienza in Nord Africa Salvatore Mazzella ha tentato la fortuna negli Stati Uniti. "Sono stato quattro anni  in America. Lavoravo come muratore in una impresa che costruiva grattacieli altissimi. Ho guadagnato discretamente, poi a un certo punto è stato fortissimo il richiamo del mare". 

"U' luonghe" ha ripreso a fare il pescatore tra Piombino, l'Elba e la Corsica. Negli anni Sessanta a Ponza è cominciato a sbarcare il turismo, sono arrivati personaggi importanti che hanno subito stretto amicizia con questo personaggio unico. Nel frattempo Salvatore si è trasformato in agricoltore provetto. Per lui è ancora un piacere offrire liquore di mirto, spumante o vino di Ponza".


Salvatore Mazzella "u' luonghe" (Foto tratta dal libro di Silverio Mazzella "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione")

venerdì 5 luglio 2024

La bella Madonnina di nonno Peppino

In questa foto è raffigurata la Madonna dell'Olmo ed apparteneva a mio nonno, Peppino Iacono. 

E' molto antica, anche parecchio rovinata e non ne conosciamo la provenienza. Nonno Peppino era navigante e, presumibilmente, l'ha presa in qualche suo viaggio.

La Madonnina ha un' espressione molto delicata, tiene tra le sue braccia il Bambinello

La foto è di Marianna Licari



mercoledì 3 luglio 2024

La bambina "nascosta" sotto il materasso

 Questo racconto è tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita". Un libro bellissimo dove si racconta la vera Ponza, con le sue storie, le leggende,  le tradizioni, le superstizioni, la medicina popolare, il dialetto.

La bambina "nascosta" sotto il materasso

"Nonostante che conoscessero la presenza del "munaciello" in quella casa la giovane coppia presero la residenza. Di tanto in tanto sentivano rumori di vetri in frantumi, spostamenti di mobili e perfino rumori di catene - "era la catena dell'ancora del gozzo che avevamo in cantina".

Ma un giorno lo spavento fu enorme perchè la giovane mamma di una bella bambina di pochi mesi temette il peggio.

Era estate e dopo pranzato la nostra signora nel cortile di casa iniziò a stendere i panni appena lavati. Lasciata la bambina a dormire al centro del lettone matrimoniale, ogni volta che passava davanti alla camera dalle porte aperte sul cortile le dava una sbirciata. Aveva quasi finito quando si accorse che la bambina era sparita.

Un tonfo al cuore, era stata rapita e da chi? non aveva visto nessuno. Iniziò una ricerca frenetica che la portò a sollevare finanche il materasso di "sbrèglie" dove trovò la bambina che continuava a dormire.

Chi l'ha potuta nascondere lì sotto, e in una frazione di secondi? Perchè la bambina non si era svegliata?

Non seppe mai darsi una risposta. solo alludendo al "munaciello" poteva avere una risposta, benchè irrazionale e senza ragioni".

Nota:

Si racconta a Ponza che "u munaciello" a volte dondolava la culla del bambino per farlo addormentare

Altra nota: 

Sbrègle è la foglia del granturco essiccata e poi messa nel saccone per il materasso.




Isola di Ponza, foto antiche


Materasso di sbrègle (Immagine reperita in rete)



U munaciello (Immagine reperita in rete)


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