E' importante ricordare personaggi ponzesi che non ci sono più ma che sono nella storia della nostra isola.
Questo brano è tratto dal libro di Paolo Iannuccelli "Gente di Ponza".
Salvatore u' luonghe
" Nicola Salvatore Mazzella, 1913 all'anagrafe, a Ponza lo conoscono tutti come "Salvatore u' luonghe"
La sua storia parte dall'isola natia per arrivare al nord della Cina, poi Tunisia, Stati Uniti e di nuovo il mare dell'arcipelago ponziano. Nel 1933, a vent'anni, è partito per la Cina, destinazione Tien Tsin, concessione italiana dove era di stanza un reparto del battaglione San Marco, con 300 unità. Salvatore si è imbarcato sul mercantile Conte Verde come volontario per raggiungere un posto lontanissimo e per lui sconosciuto. "Abbiamo impiegato ben 32 giorni per raggiungere Shanghai, con varie soste - racconta il marinaio -. Poi siamo saliti su un piroscafo che dopo una giornata ci ha portato a Tien Tsin. Un posto bellissimo, tra i più emancipati della Cina di allora. Era al centro di tanti commerci, visto che i canali erano tutti navigabili nel periodo estivo, mentre in inverno si formavano dei ghiacci durante stagioni freddissime. Noi italiani abitavamo in una caserma all'avanguardia per quei tempi, guadagnavamo bene e soprattutto eravamo i più rispettati dai cinesi. La qualità della vita era eccellente, non ci mancava nulla. Il cibo arrivava direttamente dall'Italia, gli unici problemi sono sorti con militari delle altre legazioni. Con i giapponesi c'era un feeling eccezionale, visti anche i rapporti politici tra le nostre nazioni. Con gli inglesi invece - prosegue Salvatore -, ci scappava qualche scazzottata, ma ci sapevamo difendere, eccome".
Salvatore u' luonghe ha imparato tante cose in Cina: " Sono rimasto affascinato dalla Grande Muraglia e dalla Città Proibita a Pechino, ma la cosa che mi è rimasta impressa è la filosofia di vita, ho tratto degli insegnamenti che mi sono serviti per tutta la vita. I cinesi sono saggi, educati e molto intelligenti. Ho girato tantissimo come militare di scorta ai nostri superiori, è stata una fortuna perchè ho potuto conoscere da vicino qualcosa che mi tocca ancora il cuore a 86 anni. Ho imparato anche a conoscere l'importanza dell'igiene personale, giravo sempre con un bicchiere in tasca per non prendere infezioni".
Mazzella si considera sia marinaio che pescatore, ha fatto tante esperienze da poter dire di conoscere il mare come le sue tasche. Nel 1936 ha concluso i quattro anni di ferma in Cina ed è ritornato in Italia. Qualche giorno dopo era a Ponza, accolto come un redivivo dai tanti fratelli e sorelle.
"Non mi sono mai voluto sposare - dice convinto -, perchè se vuoi girare il mondo devi essere libero". Da Ponza, nei mesi estivi, in compagnia di amici pescatori si è trasferito all'isola tunisina di La Galite, di fronte a Tunisi. I ponzesi hanno sempre goduto fama di ottimi pescatori di aragoste, tra i migliori del Mediterraneo. Partivano dalla loro isola, si fermavano a Carloforte, in Sardegna, per poi raggiungere la Tunisia. Le aragoste pescate venivano vendute ai mercati di Marsiglia e Barcellona.
"U' luonghe" ricorda Ialde (così veniva chiamata La Galite dai ponzesi): "L'isola era praticamente disabitata, eravamo in pochi a pescare in quel paradiso. C'era sempre un pò di difficoltà all'inizio per ottenere il permesso dalle autorità francesi, ci ritiravano la licenza di pesca e il libretto di navigazione che potevamo riprendere solo quando decidevamo di rientrare in Italia".
Ora La Galite è una base militare tunisina, la presenza ponzese appare sulle tombe del piccolo cimitero. I cognomi sono inconfondibili: D'Atri, D'Arco, Mazzella, Vitiello... nel dopoguerra, conclusa l'esperienza in Nord Africa Salvatore Mazzella ha tentato la fortuna negli Stati Uniti. "Sono stato quattro anni in America. Lavoravo come muratore in una impresa che costruiva grattacieli altissimi. Ho guadagnato discretamente, poi a un certo punto è stato fortissimo il richiamo del mare".
"U' luonghe" ha ripreso a fare il pescatore tra Piombino, l'Elba e la Corsica. Negli anni Sessanta a Ponza è cominciato a sbarcare il turismo, sono arrivati personaggi importanti che hanno subito stretto amicizia con questo personaggio unico. Nel frattempo Salvatore si è trasformato in agricoltore provetto. Per lui è ancora un piacere offrire liquore di mirto, spumante o vino di Ponza".
Salvatore Mazzella "u' luonghe" (Foto tratta dal libro di Silverio Mazzella "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione")