All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso...
Fabrizio De Andrè
Foto di Rossano Di Loreto, all'isola di Ponza
'U fellone (Granseola)
Aragoste
La murena
domenica 31 maggio 2015
mercoledì 27 maggio 2015
La Madonna della Salvazione
Quest'anno, nel mese di maggio, la statua della Madonna della Salvazione è stata portata nello spazioso androne del palazzo rosa, sulla Parata, per la recita quotidiana del Santo Rosario. Pare sia quella della chiesa del cimitero. Per essere sincera la cosa mi ha lasciata molto perplessa perchè so che è una statua antica, forse del Seicento. Ho cercato di farmi inviare una foto e l'ho avuta grazie alla cortesia di Paola Aversano, eccola.
Però quella nella chiesetta del cimitero ha in braccio il Bambinello ed in mano una barchetta, ecco la foto
Proprio non riesco a capire...è la stessa Madonna??? Se è la stessa perchè non ha il Bambinello???
Il vestito è completamente diverso...
A proposito della Madonna della Salvazione così scrive Vincenzo Bonifacio in "Pontio l'isola di Pilato": Il culto della Madonna della Salvazione è stato importato a Ponza intorno ai primi del Seicento dai pescatori ischitani che, durante la bella stagione, vengono a pescare intorno al nostro arcipelago. In base ai pochi elementi che emergono dalle documentazioni si può ipotizzare che, in origine, la piccola chiesa fosse localizzata in una grotta, in seguito il culto fu trasferito in una nuova costruzione ai margini della vicina falesia; sul finire del Settecento anch'essa fu abbandonata e fu inaugurata una nuova chiesa detta del "Purgatorio" all'ingresso del cimitero nella quale è tuttora presente un'antica statua della Vergine col Bambinello che reca, alla base, l'iscrizione M.D.S.
L'iscrizione marmorea fuori la chiesa del cimitero
Nota:
La chiesetta ai margini della falesia era chiamata " A' Madunnell" però di questa non si hanno più notizie, pare sia crollata. Mentre la grotta potrebbe essere quella che, come scrive il Tricoli, fece "incavare nel masso un Santuario" la Capriola di Ponza, verso la fine 1200.
Però quella nella chiesetta del cimitero ha in braccio il Bambinello ed in mano una barchetta, ecco la foto
Proprio non riesco a capire...è la stessa Madonna??? Se è la stessa perchè non ha il Bambinello???
Il vestito è completamente diverso...
A proposito della Madonna della Salvazione così scrive Vincenzo Bonifacio in "Pontio l'isola di Pilato": Il culto della Madonna della Salvazione è stato importato a Ponza intorno ai primi del Seicento dai pescatori ischitani che, durante la bella stagione, vengono a pescare intorno al nostro arcipelago. In base ai pochi elementi che emergono dalle documentazioni si può ipotizzare che, in origine, la piccola chiesa fosse localizzata in una grotta, in seguito il culto fu trasferito in una nuova costruzione ai margini della vicina falesia; sul finire del Settecento anch'essa fu abbandonata e fu inaugurata una nuova chiesa detta del "Purgatorio" all'ingresso del cimitero nella quale è tuttora presente un'antica statua della Vergine col Bambinello che reca, alla base, l'iscrizione M.D.S.
Nota:
La chiesetta ai margini della falesia era chiamata " A' Madunnell" però di questa non si hanno più notizie, pare sia crollata. Mentre la grotta potrebbe essere quella che, come scrive il Tricoli, fece "incavare nel masso un Santuario" la Capriola di Ponza, verso la fine 1200.
lunedì 25 maggio 2015
Dall'album dei ricordi...
Sbirciando tra vecchie foto è sbucata questa foto di bambini, scattata con una Polaroid, che mi ha fatto tornare indietro nel tempo.
La foto è un po' rovinata, mia figlia l'ha un pò schiarita, meglio di così non si può.
Analizziamola un po'.
Scuola Materna "Ciro Piro" sul Piazzale della Chiesa, a Ponza, l'anno doveva essere, forse, il 1981.
Erano i miei primi anni d'insegnamento e stavamo festeggiando un compleanno, sembra, di una bambina, Marina Soriani.
Vediamo chi riesco a riconoscere in questa foto...ci provo...
La bambina con il grembiulino bianco davanti al tavolino con la torta è Marina Soriani, accanto a lei Candida Magliocco. Tra le due bambine Giampaolo Scotti, il bambino più alto è Silvio Mazzella.
I bambini davanti alla torta sono Lucio Magliocco e Matteo Merche, mentre la bambina accovacciata è Lia Di Meglio. La biondina mi sembra Giovanna Sogliuzzo e dietro Lucio c'è, in tutta la sua simpatia, Raffaele Sandolo. Tra Giovanna e Lucio, Giuseppe Feola. Accanto alla bambina bionda, Dino Cucinotta.
Sarebbe bello poter riconoscere anche gli altri bambini...
Gli occhi dei bambini sono pronti per partire
verso nuovi mondi da scoprire,
via lontano dove i sogni sono più vicini,
dove arrivano solo i bambini.
Basta poco per sognare un po',
basta poco, una storia, un pallone ed anche un fuoco.
Per sognare un po' basta poco.
Ornella Vanoni (Dalla canzone "Basta poco")
La foto è un po' rovinata, mia figlia l'ha un pò schiarita, meglio di così non si può.
Analizziamola un po'.
Scuola Materna "Ciro Piro" sul Piazzale della Chiesa, a Ponza, l'anno doveva essere, forse, il 1981.
Erano i miei primi anni d'insegnamento e stavamo festeggiando un compleanno, sembra, di una bambina, Marina Soriani.
Vediamo chi riesco a riconoscere in questa foto...ci provo...
La bambina con il grembiulino bianco davanti al tavolino con la torta è Marina Soriani, accanto a lei Candida Magliocco. Tra le due bambine Giampaolo Scotti, il bambino più alto è Silvio Mazzella.
I bambini davanti alla torta sono Lucio Magliocco e Matteo Merche, mentre la bambina accovacciata è Lia Di Meglio. La biondina mi sembra Giovanna Sogliuzzo e dietro Lucio c'è, in tutta la sua simpatia, Raffaele Sandolo. Tra Giovanna e Lucio, Giuseppe Feola. Accanto alla bambina bionda, Dino Cucinotta.
Sarebbe bello poter riconoscere anche gli altri bambini...
Gli occhi dei bambini sono pronti per partire
verso nuovi mondi da scoprire,
via lontano dove i sogni sono più vicini,
dove arrivano solo i bambini.
Basta poco per sognare un po',
basta poco, una storia, un pallone ed anche un fuoco.
Per sognare un po' basta poco.
Ornella Vanoni (Dalla canzone "Basta poco")
sabato 23 maggio 2015
Cento anni dalla Prima Guerra Mondiale
Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra ed anche i giovani ponzesi partirono per il fronte.
Prima di partire scrissero i loro nomi sopra dei foglietti e chiesero la protezione di San Silverio, patrono dell'isola di Ponza. I foglietti sono raccolti nella cavità del cuore d'argento che San Silverio porta al collo.
Alcuni di loro, purtroppo, non sono tornati a casa, come il tenente Vincenzo Di Fazio, comandante di una Compagnia e già medaglia di bronzo per meriti acquisiti in battaglia. Il tenente Di Fazio cadde colpito da un proiettile nel giugno del 1918 e gli fu conferita la medaglia d'argento.
I nomi dei caduti ponzesi in combattimento sono incisi nel marmo del monumento in piazza Pisacane. Sullo stesso monumento ci sono anche i nomi dei morti nella tragedia del Corriere di Ponza, una goletta che fu affondata il 21 marzo 1918 da un sommergibile austriaco a sei miglia da Zannone. Morirono 35 persone tra civili e militari. Ne ho già scritto in questo blog.
Mio nonno Peppino Iacono, classe 1892, raccontava di aver partecipato alla battaglia di Caporetto.
Dopo cento anni dalla Grande Guerra non dimentichiamo l'orrore e la sofferenza...
Il soldato a destra è mio nonno Peppino Iacono
Il soldato al centro è mio nonno
(Le foto fanno parte dell'album della mia famiglia)
Il monumento ai caduti in piazza Carlo Pisacane
Il funerale del tenente Vincenzo Di Fazio morto in battaglia
(Foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti
Prima di partire scrissero i loro nomi sopra dei foglietti e chiesero la protezione di San Silverio, patrono dell'isola di Ponza. I foglietti sono raccolti nella cavità del cuore d'argento che San Silverio porta al collo.
Alcuni di loro, purtroppo, non sono tornati a casa, come il tenente Vincenzo Di Fazio, comandante di una Compagnia e già medaglia di bronzo per meriti acquisiti in battaglia. Il tenente Di Fazio cadde colpito da un proiettile nel giugno del 1918 e gli fu conferita la medaglia d'argento.
I nomi dei caduti ponzesi in combattimento sono incisi nel marmo del monumento in piazza Pisacane. Sullo stesso monumento ci sono anche i nomi dei morti nella tragedia del Corriere di Ponza, una goletta che fu affondata il 21 marzo 1918 da un sommergibile austriaco a sei miglia da Zannone. Morirono 35 persone tra civili e militari. Ne ho già scritto in questo blog.
Mio nonno Peppino Iacono, classe 1892, raccontava di aver partecipato alla battaglia di Caporetto.
Dopo cento anni dalla Grande Guerra non dimentichiamo l'orrore e la sofferenza...
Il soldato a destra è mio nonno Peppino Iacono
Il soldato al centro è mio nonno
(Le foto fanno parte dell'album della mia famiglia)
Il monumento ai caduti in piazza Carlo Pisacane
Il funerale del tenente Vincenzo Di Fazio morto in battaglia
(Foto dell'archivio di Giovanni Pacifico)
Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti
giovedì 21 maggio 2015
Riserva Naturale di Tor Caldara
Tor Caldara è una Riserva Naturale che si trova nel Comune di Anzio. Prende il nome dalla Torre delle Caldane costruita, nel 1565, da Marcantonio Colonna per difendere lo Stato Pontificio dalle incursioni dei pirati saraceni ma anche le miniere di zolfo.
La Torre si trova sopra una falesia sul mare e in origine doveva essere più alta di come appare ora.
In questa Riserva possiamo trovare le antiche foreste che un tempo occupavano parte del litorale laziale. Lecci, sughere ed anche delle rarissime felci, ma troviamo, verso il mare, la macchia mediterranea come le ginestre, il cisto.
Tor Caldara è interessante anche dal punto di vista geologico perchè c'è una sorgente sulfurea, legata al Vulcano Laziale dei Colli Albani, che forma dei laghetti. Verso le pozze sulfuree l'odore di zolfo è molto forte e troviamo in questa parte di costa macchie giallastre legate proprio a questo elemento.
E' importante anche dal punto di vista faunistico, ci sono volpi, istrici, e tantissimi uccelli.
Passeggiare nella Riserva è molto gradevole, a contatto con la natura e accompagnati dal canto degli uccelli, si prova un senso di pace.
La natura ha una sua perfezione sorprendente e questo è il risultato di una somma di limiti.
La natura è perfetta perchè non è infinita.
Se uno capisce i limiti, capisce come funziona il meccanismo. Tutto sta nel capire i limiti.
E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo.
Alessandro Baricco
La Torre si trova sopra una falesia sul mare e in origine doveva essere più alta di come appare ora.
In questa Riserva possiamo trovare le antiche foreste che un tempo occupavano parte del litorale laziale. Lecci, sughere ed anche delle rarissime felci, ma troviamo, verso il mare, la macchia mediterranea come le ginestre, il cisto.
Tor Caldara è interessante anche dal punto di vista geologico perchè c'è una sorgente sulfurea, legata al Vulcano Laziale dei Colli Albani, che forma dei laghetti. Verso le pozze sulfuree l'odore di zolfo è molto forte e troviamo in questa parte di costa macchie giallastre legate proprio a questo elemento.
E' importante anche dal punto di vista faunistico, ci sono volpi, istrici, e tantissimi uccelli.
Passeggiare nella Riserva è molto gradevole, a contatto con la natura e accompagnati dal canto degli uccelli, si prova un senso di pace.
La natura ha una sua perfezione sorprendente e questo è il risultato di una somma di limiti.
La natura è perfetta perchè non è infinita.
Se uno capisce i limiti, capisce come funziona il meccanismo. Tutto sta nel capire i limiti.
E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo.
Alessandro Baricco
martedì 19 maggio 2015
Donne ponzesi del Novecento: nonna Olimpia
Olimpia Feola era la mamma di mio padre, Ciro Iacono, che somigliava tantissimo a lei.
Era nata a Ponza nel 1894 ed era figlia di Antonio Feola e Giovannella Romano.
Dal suo matrimonio con Peppino Iacono, navigante, sono nati sei figli, quattro maschi e due femmine. Purtroppo una delle femmine, Anna, morì a cinque anni e nonna Olimpia per tutta la vita non ha mai smesso di pensare a questa figlia persa prematuramente. Mio padre raccontava che Anna era una bambina bellissima, bionda con gli occhi chiari e che quando nonna tornava a casa dalla messa spifferava le marachelle combinate dai fratelli.
Il mio ricordo di nonna Olimpia è quello di una signora con dei bellissimi capelli bianchi raccolti in un toupè che usava l'acqua di rose, quella di una boccetta azzurra.
Ricordo anche che faceva delle buonissime nocchette, con un sapore indescrivibile per la gioia di noi bambini.
Nonna era molto legata a sua sorella Gabriella che, come mi ha raccontato Silvana, l'aiutò durante il parto per la nascita di mio padre.
A quei tempi si partoriva in casa con l'aiuto dell'ostetrica e dei familiari, questo almeno fino agli Anni Sessanta.
Il rammarico di nonna Olimpia è stato quello di non aver potuto conoscere i suoi nipoti, figli di Giovanni, che sono nati e vivono negli Stati Uniti ma in quel tempo si viaggiava poco e non c'erano tante possibilità economiche.
Spesso ci faceva vedere le fotografie dei nipoti che il figlio Giovanni le inviava e si leggeva nei suoi occhi una vena di malinconia...
Mi andava di ricordarla...
Nonna Olimpia da giovane
Nonna Olimpia al mare
In questa foto di nonna Olimpia si nota la somiglianza con mio padre, Ciro
Credo sia una delle ultime foto di mia nonna
Era nata a Ponza nel 1894 ed era figlia di Antonio Feola e Giovannella Romano.
Dal suo matrimonio con Peppino Iacono, navigante, sono nati sei figli, quattro maschi e due femmine. Purtroppo una delle femmine, Anna, morì a cinque anni e nonna Olimpia per tutta la vita non ha mai smesso di pensare a questa figlia persa prematuramente. Mio padre raccontava che Anna era una bambina bellissima, bionda con gli occhi chiari e che quando nonna tornava a casa dalla messa spifferava le marachelle combinate dai fratelli.
Il mio ricordo di nonna Olimpia è quello di una signora con dei bellissimi capelli bianchi raccolti in un toupè che usava l'acqua di rose, quella di una boccetta azzurra.
Ricordo anche che faceva delle buonissime nocchette, con un sapore indescrivibile per la gioia di noi bambini.
Nonna era molto legata a sua sorella Gabriella che, come mi ha raccontato Silvana, l'aiutò durante il parto per la nascita di mio padre.
A quei tempi si partoriva in casa con l'aiuto dell'ostetrica e dei familiari, questo almeno fino agli Anni Sessanta.
Il rammarico di nonna Olimpia è stato quello di non aver potuto conoscere i suoi nipoti, figli di Giovanni, che sono nati e vivono negli Stati Uniti ma in quel tempo si viaggiava poco e non c'erano tante possibilità economiche.
Spesso ci faceva vedere le fotografie dei nipoti che il figlio Giovanni le inviava e si leggeva nei suoi occhi una vena di malinconia...
Mi andava di ricordarla...
Nonna Olimpia da giovane
Nonna Olimpia al mare
In questa foto di nonna Olimpia si nota la somiglianza con mio padre, Ciro
Credo sia una delle ultime foto di mia nonna
domenica 17 maggio 2015
Dopo una giornata di pioggia
Un sabato di maggio, all'isola di Ponza, con cielo grigio e pioggia ma verso sera ecco un po' di luce...
Rossano Di Loreto, con le sue foto, come sempre, ci documenta.
Questa volta è in giro per Le Forna e ci regala un bel tramonto su Palmarola.
Rossano Di Loreto, con le sue foto, come sempre, ci documenta.
Questa volta è in giro per Le Forna e ci regala un bel tramonto su Palmarola.
mercoledì 13 maggio 2015
L'Ascensione
C'è un'antica tradizione, a Ponza, il mattino dell'Ascensione, quella della lavanda con i fiori.
Ne ho già scritto in un altro post, vedi qui.
Due giorni prima della festa dell'Ascensione, giorno in cui si ricorda l'ascesa di Gesù in cielo, si mettono a bagno, in un catino, petali di rose e di ginestre, rametti o foglie di erbe profumate come la salvia, il rosmarino, la citronella ed ancora due o tre spighe di grano.
Il mattino dell'Ascensione ci si bagna il viso con questa acqua profumata e si recitano tre Gloria in onore del Signore.
Ginestre
Le foto sono di Rossano Di Loreto
Petali di rosa
Spighe di grano
Ne ho già scritto in un altro post, vedi qui.
Due giorni prima della festa dell'Ascensione, giorno in cui si ricorda l'ascesa di Gesù in cielo, si mettono a bagno, in un catino, petali di rose e di ginestre, rametti o foglie di erbe profumate come la salvia, il rosmarino, la citronella ed ancora due o tre spighe di grano.
Il mattino dell'Ascensione ci si bagna il viso con questa acqua profumata e si recitano tre Gloria in onore del Signore.
Ginestre
Le foto sono di Rossano Di Loreto
Petali di rosa
Spighe di grano
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