L’estate
scorsa è stato pubblicato il libro di Giovanni Hausmann, “La Filuga
Ponzese”, in cui l’autore offre una piacevole lettura raccontando il
mondo ponzese.
Ma cos’è la filuga ponzese?
È il termine con cui viene chiamato il tipico gozzo che possiamo trovare nelle acque dell’isola di Ponza.
Praticamente è il gozzo sorrentino che i maestri d’ascia locali hanno modificato adattandolo al mare di Ponza.
Il
Tricoli nella sua “Monografia per le isole del Gruppo Ponziano”,
scritta nell’ottocento, cita le “felluche” con cui gli Ischitani
portavano il pescato a Napoli.
La
filuga veniva costruita secondo le esigenze del pescatore, il tipo di
pesca che praticava, e questo valeva anche per le dimensioni.
Venivano costruite delle filughe più grandi per arrivare a pescare in Sardegna, in Toscana, all’isola La Galite (in Tunisia).
In origine erano a remi poi sono state dotate di vela e successivamente di motore.
Il maestro d’ascia sceglieva con cura il tipo di legno per la sua creazione, ne usava diversi per le varie parti dello scafo.
Mio
padre, Ciro,maestro d’ascia, negli ultimi anni della sua vita
costruiva, nella sua bottega, meravigliosi modellini di filuga che fanno
bella mostra in alcuni ristoranti ma anche in qualche abitazione.
Il mio modellino di filuga ponzese è azzurro…e non poteva essere altrimenti….visto che è il colore che amo….
Anche
il Santo patrono di Ponza, San Silverio, viene portato in processione
su una filuga piena di garofani rossi costruita ovviamente da mio padre
negli anni 60.
Ritornando al libro di Hausmann…. è molto interessante…corredato di belle foto e disegni di imbarcazioni.
Non farà annoiare perché spazia non solo nel mondo delle imbarcazioni ma anche nella vita isolana…
Nella foto possiamo ammirare “Il Re del Fuoco”una filuga molto bella che naviga nelle acque di Ponza.
Anonimo il 04/02/10 alle 12:45 via WEB
RispondiEliminaprima di tutto ti voglio ringraziare per i tuoi commenti scrivere questo libro è stato per me un modo per testimoniare quanto è stato interessante vivere in quegli anni e quanto è stato sorprendente ritrovare a Ponza alcuni modi e comportamenti che credevo fossero ormai spariti in fondo il tema della "filuga" vuole essere proprio un modo per recuperare tali sensazioni e cercare di farle riscoprire anche agli altri visitatori occasionali dell'isola e quindi dato che ci ho preso gusto ho presentato alla regione un progetto per un evento il cui nome è "Il Corto nel Mare - Tirreno Mare Nostrum" sul tema della marineria ponzese che si potrebbe svolgere a metà settembre prossimo a febbraio dovremmo avere notizie circa la sua approvazione e se questa è favorevole, dovremmo metterci a lavoro
Pontia il 04/02/10 alle 22:59 via WEB
credo che con il tuo libro tu sia riuscito nel tuo intento....hai detto bene recuperare delle sensazioni.... a Ponza per fortuna alcune cose non sono sparite del tutto fammi sapere del tuo progetto...se te lo approvano... ciao
Anonimo il 05/02/10 alle 14:05 via WEB
Speriamo che vada in porto il progetto: per Ponza sarebbe riscoprire cose bellissime ormai, purtroppo, dimenticate. Grazie a te Ponzia che ci fai vivere bei ricordi, specialmente del caro Ciro che nella sua botteguccia costriva delle vere e proprie opere d'arte. Saluti a mamma. don Natalino
Pontia il 05/02/10 alle 21:34 via WEB
speriamo davvero!!! anche io spero che si riesca a valorizzare ponza...c'è un grande patrimonio da conservare....da tramandare.... come vedi comunque io cerco di mantenere sempre vivo il ricordo di mio padre... ciao