Quando torno a Ponza amo fare passeggiate per strade solitarie, lontane dalla folla estiva.
Sulla collina che sovrasta Sant’Antonio, c’è un angolo di Ponza, poco conosciuto, che somiglia ad un presepe.
Per arrivarci c’è una lunga scalinata in mezzo a case ben curate che seguono la linea della collina.
La salita è un po’ faticosa, il fiato potrebbe diventare un po’ corto, le gambe essere un po’ stanche ma ne vale la pena.
È
Salita Croce, che prende questo nome dalla cappella votiva intorno alla
quale, nelle sere d’estate, un tempo, la gente della contrada si
raccoglieva in preghiera.
Arrivo
fin su alla cappella e rivolgo lo sguardo verso il porto, la vista è
splendida. I colori delle case risaltano sull’azzurro del mare, nel
porto ci sono una miriade di barchette.
Proseguo
per un viottolo che passa sulla collina sovrastante la centrale
elettrica e arrivo a sopra Giancos che è un tripudio di case e giardini.
Fuori una villa c’è Mamozio, una statua romana senza testa, che un
tempo stava in piazza Pisacane. C’è una tranquillità totale, lo spirito
si ritempra ora sono pronta a tuffarmi nel caos estivo.
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