All'isola di Ponza, a Le Forna, in località Cala dell'Acqua, c'era la sorgente Tagliamonte che riforniva l'acquedotto romano.
Quell'acqua veniva prelevata anche da molte persone come ci racconta Salvatore Balzano (Ciciotto) nel suo libro "Navigando la vita".
"...La sera andava, insieme ad altre donne a rifornirsi di acqua alla fonte sorgiva, che stava a Cala dell'Acqua, che le occorreva per bere e che conservava in bottiglioni di vetro e damigiane impagliate.
L'acqua del pozzo non veniva usata per dissetarsi perchè essendo acqua piovana era dura ed era adatta per cuocere i legumi ed era priva di sali minerali e non aveva quei requisiti igienici buoni, perchè il vento, la polvere e il terriccio che si depositava sui tetti con gli escrementi degli uccelli la rendevano non potabile.
Tutte le persone di Le Forna andavano ad attingere l'acqua alla Fontana che era un vero e proprio rito con schiere di persone che scendevano e salivano le scale che dalla strada portavano alla sorgente, che aveva un flusso che non si interrompeva nè di giorno nè di notte e molta acqua si perdeva nel mare sottostante. Tutti muniti di recipienti a turno prendevano l'acqua e facevano attenzione a non scivolare sul muschio che si formava alla base della stessa per non cadere sulle rocce taglienti degli scogli.
La lontananza dalle abitazioni poste anche a diversi chilometri non scoraggiavano i tanti e così donne, uomini e bambini creavano enormi processioni. L'acqua della sorgente era leggera, fresca e limpida, ma in seguito fu dichiarata non potabile a causa della costruzione delle condotte fognarie che potevano inquinare le falde acquifere e per l'emanazione di leggi più severe riguardanti l'igiene alimentare. Fino ad allora aveva dato da bere a tante persone senza mai causare problemi a nessuno dal punto di vista sanitario."
Cala dell'Acqua, qui c'era l'antica sorgente (Foto di Rossano Di Loreto)
Ragazza attinge acqua dalla "fontana" di Cala dell'Acqua
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