domenica 5 maggio 2019

Cala Feola

E' una Cala che prende il nome dai primi abitanti che si stabilirono in questa parte dell'isola di Ponza, Le Forna.
I Feola, insieme ad altre famiglie, giunsero con i secondo gruppo di coloni, da Torre del Greco ed erano dei pescatori.
Queste famiglie vivevano prevalentemente di pesca e nella roccia friabile della Cala avevano ricavato delle pozze in cui raccoglievano il sale che era un bene prezioso.
Nella roccia hanno scavato i malazeni in cui depositavano gli attrezzi da pesca.
Fino agli anni '40 esemplari di foca monaca, u vòje marine, si rifugiavano in questo angolo incantato e si sdraiavano sugli scogli.
In questa zona ci sono diverse grotte, ci sono le Piscine Naturali chiamate un tempo Fontone.






(Foto di Rossano Di Loreto, febbraio 2019)


















Cala Feola e le Piscine Naturali 

(Foto di Rossano Di Loreto, aprile 2019)



Un esemplare di foca monaca chiamato dai ponzesi u vòje marine

venerdì 3 maggio 2019

A dònne ncamìcje

Nel dialetto ponzese la calla viene chiamata dònne ncamìcje.
A dònne ncamìcje è un candido fiore primaverile molto elegante ed è collegato alla bellezza femminile.
Il nome calla deriva dal greco kalos cioè bello, affascinante.
Indica la purezza, l'eleganza, l'eternità.
A Ponza la Madonna Addolorata viene portata nella processione del Venerdì Santo adornata con tante dònne ncamìcje.






Dònne ncamìcje

(Immagini reperite in rete)



La Madonna Addolorata adornata con tante"dònne ncamìcje"

(Foto di Rossano Di Loreto)

martedì 30 aprile 2019

La spiaggia di Sant'Antonio

E' stata la spiaggia di molti bambini, in pieno centro, raggiungibile a piedi che, purtroppo, in estate è piena d'imbarcazioni.
La mia prima spiaggia visto che abitavo in Corso Pisacane, nell'antico palazzo Irollo.
Una spiaggia di sabbia soffice, con l'acqua bassa, adatta ai bambini dove raccoglievamo delle conchiglie bianche e sottili.
Prima di salire in casa mia madre mi sciacquava i piedini sotto la fontanella che era, un tempo, accanto alla profumeria La Ginestra per evitare di spargere sabbia in giro.
Quanti ricordi...
Avevamo tanto ma ora non abbiamo più niente.




La spiaggia di Sant'Antonio

(Foto di Rossano Di Loreto)






La spiaggia com'era



La spiaggia con la neve



La spiaggia con le barche



La spiaggia di Sant'Antonio nei primi anni del Novecento

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

domenica 28 aprile 2019

La peschiera di Zannone

Anche all'isola di Zannone, nell'Arcipelago Ponziano, ci furono insediamenti romani infatti nei ruderi del monastero cistercense si possono vedere resti di cocciopesto, frammenti marmorei.
La cosa più interessante però è la peschiera romana, ricavata nella roccia, al Varo, proprio all'approdo delle barche.
Ha una vasca coperta da cui si accede attraverso una scala con nove gradini. La peschiera ha una forma rettangolare e dalla parte opposta alla scala di accesso c'è una grande nicchia. Nella parte sud c'è un cunicolo che è l'immissario della peschiera, non è rettilineo ma sale di quota per favorire l'entrata dell'acqua. Probabilmente c'era anche una saracinesca che serviva a regolare il flusso dell'acqua.
Anche questa è archeologia.




La peschiera romana


La scala che porta alla peschiera

(Foto tratte dal libro "Ponza Palmarola Zannone", di Caterina Bon, Raimondo Buitoni, Giovanni Maria De Rossi, Mariella Liverani, Salvatore Paternò, De Luca editore)



L'isola di Zannone



In alto si vede la villa che, purtroppo, versa in pessime condizioni

(Agosto 2017)

mercoledì 24 aprile 2019

Il 25 aprile, Festa della Liberazione

In questo giorno ricordiamo che il 25 aprile 1945 ci fu la fine dell'occupazione nazista, la caduta del fascismo.
Per combattere il nazifascismo, in quegli anni, si era organizzata la Resistenza formata dai partigiani.
Anni di lotte, di sacrifici per conquistare la libertà.
Una pagina di storia, quindi, molto importante.
Ma la storia passò anche da Ponza...
Fu confinato a Ponza Sandro Pertini, partigiano, futuro Presidente della Repubblica. 
Ma anche altri diedero un importante contributo alla Resistenza come Mario Magri, Gianbattista Canepa, Cencio Baldazzi...ma non solo loro...
La prima partigiana d'Italia fu la ponzese Maria Vitiello, moglie di Canepa, il comandante "Marzo".
Per loro furono anni terribili ma alla fine riuscirono a vedere l'Italia libera, altri, purtroppo, come Mario Magri, Antonio Camporese non ebbero questa possibilità.
Sono tante le storie italiane che non sono scritte nei libri.
Non possiamo dimenticare.

Buon 25 aprile!!!

Un paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani

Indro Montanelli



Maria Vitiello, la prima partigiana d'Italia, accanto al marito Gianbattista Canepa, il comandante "Marzo"



Maria Vitiello con la figlia Enrica



Rita Parisi con il marito Mario Magri ucciso alle Fosse Ardeatine

Le foto sono tratte dal libro "All'isola di Ponza" di Silverio Corvisieri)



Antonio Camporese

Fu ucciso dai tedeschi il 28 aprile 1945 a Porta Savonarola, una delle vie d'accesso di Padova, proprio mentre era in corso l'ultimo scontro armato in quella città.
Aveva solo 39 anni, nel pieno della vita...
Era nato a Padova il 21 febbraio 1906 ed era un operaio meccanico che durante il regime fascista, per le sue idee, venne mandato in carcere e poi al confino, anche nell'isola di Ponza.
E proprio all'isola di Ponza conobbe e sposò una donna ponzese, Carolina Guarino, che condivise con lui anni difficili e di persecuzioni visto il momento ed il contesto in cui si trovarono.
Antonio Camporese, dopo la sua morte, venne insignito, dallo Stato Italiano, della medaglia d'argento al valor militare con questa motivazione: "Distintosi in azioni di sabotaggio durante tutto il periodo dell'occupazione tedesca, partecipò attivamente ai combattimenti, intesi ad impedire l'accesso al nemico alla città di Padova, al momento della ritirata, per preservare l'abitato da inevitabili distruzioni, incontrando gloriosa morte".

Onore a questi eroi, spesso dimenticati, che hanno fatto grande l'Italia...

Nota:
Maria Vitiello, moglie di Gianbattista Canepa, era la sorella di don Mario Vitiello, sindaco di Ponza dal 1975 al 1980. Cencio Baldazzi sposò la sorella di Maria Vitiello, Elena.

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