venerdì 1 dicembre 2017

Le Grotte azzurre di Ponza

Un tempo alle grotte azzurre ci arrivavamo con una barchetta a remi e in una di esse era veramente uno spettacolo. Oggi sono dimenticate eppure sono a di fronte al porto, a due passi dalla frazione di Santa Maria.
D'estate è ormai impossibile entrarci per la quantità di natanti che ne ostacola l'accesso.
Il viaggiatore dell'Ottocento Graeser ne descrive la bellezza, lui le chiama grotte di Pilato.
Ecco le sue parole: "Sotto il promontorio di Santa Maria, proprio di fronte al porto, ci sono le grotte di Pilato, da non confondere con i bagni di Pilato situate dall'altra parte, con tre imponenti caverne che vengono usate come bagni, specie quella centrale che è la più grande.
E' meraviglioso bagnarsi in questa sala a cupola. Il pavimento è come smeraldo liquido ove luccicano lapislazzuli.
Come in un imponente Pantheon le pareti si inarcano risplendenti come metallo, dai colori verde, ocra pallido e azzurro, fino all'orlo che bagna l'acqua dal colore rosa-violetto.
E' stupendo immergersi nei favolosi miracoli del fondo: mani argentee afferrano cupidamente i preziosi che brillano, e, trattenendo il respiro, li portano alla luce, per poi farli ricadere quasi con disprezzo come ciottoli grigi che ritornano di nuovo ad illuminarsi sul fondo come purissimi monili.
La grotta di Pilato è illuminata da aperture laterali, un pò sotto il livello dell'acqua, da dove entra la luce, come nella grotta azzurra di Capri, solo che questa non è azzurra ma di un verde intensissimo. In fondo alla grotta si allarga una spiaggia di piccoli sassi, che sembra fatta apposta per servire da spogliatoio."
Una descrizione fantastica!!!


L'interno della grotta azzurra
(Foto di Giovanni D'Atri)



Le grotte azzurre viste dalla Torre dei Borboni con i natanti davanti che ne ostacolano l'accesso
(estate 2016)



In primo piano la Torre, in lontananza le grotte azzurre



Il porto di Ponza vista dalla grotta azzurra

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)


L'interno della grotta azzurra in una foto degli anni sessanta tratta dalla rivista "Ponza mia"

Nota:
Le grotte di Pilato citate da Graeser sono oggi chiamate grotte azzurre da non confondersi con i bagni di Pilato sotto il promontorio della Madonna o con la grotta di Pilato altro nome della cisterna di via Parata.

mercoledì 29 novembre 2017

La chiesetta della Madonna della Civita

Questa chiesetta, fu fortemente voluta da Monsignor Luigi Dies e fu costruita nel 1954, sugli Scotti, in località Fontana, sul terreno donato dalla famiglia di Costantino Tagliamonte.
E' una chiesetta carinissima in mezzo al verde, c'è un pozzo per l'acqua, nella piccola sacrestia c'è ancora il letto di Monsignore ed in una campana di vetro c'è una statuetta della Madonna con il Bambino.
Ogni 21 luglio c'è una suggestiva processione, con il quadro raffigurante la Madonna della Civita, tra i viottoli di campagna ed è seguita da gente che arriva da ogni parte dell'isola.
Il culto di questa Madonna però è secolare perchè i ponzesi, un tempo, si recavano a Itri dove a 673 metri di altezza c'è il Santuario a Lei dedicato.
I ponzesi partivano per Gaeta con piccoli gozzi e poi arrivavano al Santuario con le carrozzelle, chi addirittura ci andava a piedi per implorare qualche grazia o per ringraziare.

Un pò di foto



La chiesetta della Madonna della Civita sugli Scotti
(Foto luglio 2017)




L'interno della chiesetta.Il quadro raffigurante la Madonna della Civita posizionato sopra l'altare è stato portato in processione



Questa era la cameretta di Monsignor Dies con il suo letto



Una bella Madonnina antica protetta da una campana di vetro



Il pozzo da cui si attinge l'acqua

(Le foto sono di Marianna Licari)

domenica 26 novembre 2017

Giorgio e Germaine, un amore indissolubile

Ponza come tante altre isole è stata luogo di confino. Venivano mandate persone contrarie al regime fascista e giunsero persone importanti come Nenni, Pertini, Spinelli e tanti altri.
Giunse anche Giorgio Amendola che proveniva da una nota famiglia borghese e suo padre era un ex ministro. Restò a Ponza come confinato dal 1933 al 1937.
Ecco l'arrivo di Giorgio a Ponza attraverso le parole scritte nel suo libro Un'isola: "...Le isole sfilavano, Procida, Ischia, Ventotene. dopo l'oscurità del carcere ritrovavo la luce, l'aria, il sole. Finalmente entrammo nel porto di Ponza, circondato dall'anfiteatro delle case bianche, lucenti di calce fresca. Ero arrivato. avrei passato nell'isola quattro anni, un periodo, tutto sommato, felice della mia vita."
"Dopo un'attenta perquisizione salii dalla banchina sino alla sede della direzione della colonia. Passai attraverso una folla di curiosi. distinsi il volto di compagni conosciuti. L'arrivo del vaporetto era un'avvenimento, al quale molti cercavano di non mancare. Alla direzione mi fu consegnato il libretto del confinato. Lo dovevo portare sempre con me e presentarlo ai due appelli della giornata. Il direttore mi fece un breve pistolotto e mi consigliò prudenza e disciplina."



Le case che circondano il porto di Ponza



La nave in arrivo al porto
(Foto Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

Ma veniamo a Germaine...
Giorgio incontrò Germaine Lecocq a Parigi ad un ballo popolare il 14 luglio 1931, giorno della festa nazionale.
"Fu un amore a prima vista, non una favola romanzesca, ma la base stessa della nostra vita. Sono passati 49 anni, io scrivo, lei dipinge, siamo invecchiati insieme, ma tutto è nato allora, in quella calda serata di festa popolare."
Anche Germaine giunse a Ponza per vivere la storia d'amore con Giorgio e tante persone erano curiose di vederla.
"Al porto di Ponza c'era la folla delle grandi occasioni. Tutti confinati, militi ed agenti, carabinieri, molti ponzesi, volevano vedere la "parigina". allora nella fantasia popolare sopravviveva il mito della parigina "libera ed elegante, che per cinque franchi  ti fa veder le gambe". Germaine aveva sofferto il mal di mare ed era scesa a terra bianca e tremante. La perquisizione fu appena accennata, per la comprensione della moglie del custode del carcere, incaricata, per le donne, di tale funzione. Finalmente la vedemmo iniziare la salita, dalla banchina al paese. Fu una grande delusione, niente parigina truccata e vistosa, una fanciulla fragile, che non dimostrava di avere ventiquattro anni. Ci abbracciammo, sotto gli occhi di tutti. Germaine reprimeva le lacrime. Ci fu un tentativo di applauso, poi la portai nella casa che avevo preparato. 
La casa stava su una scalinata interna del paese. Due grandi stanze comunicanti. Una guardava verso il mare."



(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

Si sposarono civilmente il 10 luglio 1934 e la loro casa era sulla Dragonara.
Un amore indissolubile...Germaine morì poche ore dopo Giorgio straziata dal dolore per la perdita del suo compagno di una vita. Era giugno del 1980.


Giorgio e Germaine
(Immagine reperita in rete)

Nota:
Nel novembre del 1985 venne girata a Ponza una parte del film di Carlo Lizzani "Un'isola" sul confino politico di Giorgio Amendola. 
Massimo Ghini interpretò Giorgio Amendola , Christiane Jean invece Germaine.

venerdì 24 novembre 2017

Un incidente in mare accaduto negli anni '30

Negli anni '30 una motonave con dei passeggeri, pare si chiamasse Saturnia, a causa della nebbia, si schiantò sullo scoglio della Ravia proprio nella fenditura che si vede.
Era spento anche il fanale verde che è collocato appunto su questo scoglio.
Questa storia mi è stata raccontata da Alessandro Romano ma non so altro...sarebbe interessante saperne di più...
Chissà se c'è ancora qualcuno che ricorda questo episodio o ne ha sentito parlare...


Lo scoglio della Ravia e il fanale verde



In questa fenditura si schiantò la motonave



Lo scoglio della Ravia



La motonave si schiantò in questa parte dello scoglio

martedì 21 novembre 2017

Buon compleanno Rosa!!!

Oggi ha compiuto cento anni una persona speciale, Rosa Galano.
Le nostre famiglie sono state sempre legate da molto affetto.
Tutto è nato dal suo laboratorio da sarta...
Mio padre Ciro vide per la prima volta  mia madre Elvira proprio da  Rosa Galano, dove diverse ragazze andavano ad imparare i rudimenti di cucito, come si usava un tempo.
Era importante che una donna sapesse usare l'ago e il filo...poteva servire nella conduzione della vita familiare.
Fu un incontro fatale...
Rosa ricorda bene quell'incontro...
Buon compleanno Rosa!!!


Rosa Galano con le figlie Vera e Lavinia

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