Ieri un'intera pagina del quotidiano Il Messaggero è stata dedicata a Ponza, al recupero delle Cisterne Romane, un grande patrimonio che l'isola possiede, un immenso tesoro finora dimenticato.
L'articolo è molto interessante...da leggere...
Dopo anni di oblio, finalmente, qualcosa viene recuperato.
Il recupero di queste due cisterne è solo la minima parte dei tesori archeologici presenti sull'isola.
C'è ancora qualche ignorante che non ne ha capito l'importanza...pazienza...
Ponza non è solo mare...
mercoledì 29 giugno 2016
domenica 26 giugno 2016
Il porto di Ponza visto dall'Ultramontain nel 1822
Del porto di Ponza ne ho già scritto, è sotto i nostri occhi in tutta la sua bellezza.
Ma com'era nel 1800???
E' interessante la descrizione di Conrad Haller, l'Ultramontain, nel 1822, in Tableau topographique ed historique des isles d'Ischia, de Ponza, de Vandotena, de Procida et de Nisida; du Cap de Misène et du Mont Pausilipe.
Ecco cosa scrive: "In fondo alla baia, verso Sud, vi è il porto, formato da una piccola lingua di terra, che si prolunga verso Nord, e da un molo che vi è stato aggiunto per maggiore sicurezza e comodità dei vascelli. Questo molo può anche servire, in tempo di guerra, per una batteria a fior d'acqua.
La banchina è larga e solida: le più grosse fregate possono ancorarsi tanto dappresso, che l'equipaggio può scendere con un solo passo dal ponte alla banchina, senza necessità della passerella o della barca. La casa del Governatore è posta all'inizio della lingua di terra; a circa centocinquanta passi sulla sinistra, in riva al mare, vi è una fila di magazzini di larghezza ed altezza uguali, la cui copertura costituisce una terrazza regolare e lastricata che, non solo serve da passeggiata pubblica, ma anche da strada per un'altra fila di case a due piani, parallela alla prima, ma costruita su un piano più elevato, cioè sulla base della bella montagna di mezzogiorno.
Questo complesso di costruzioni forma una mezzaluna della lunghezza di trecento passi di fronte al porto, ed in parte riservata al servizio pubblico. Vi sono inoltre alcuni altri edifici isolati, tanto pubblici che privati, dalla parte del molo e verso la piccola altura della Punta della Madonna.
Su di questa, si innalza la Fortezza, costituita da una grossa torre quadrata, a tre piani, che domina il porto e la rada e può contenere una guarnigione di qualche centinaio di uomini. Al giorno d'oggi, essa serve solo da Bagno per i forzati. Al di sotto della fortezza, verso oriente, vi è la piccola Chiesa parrocchiale di Santa Maria, o della Madonna, che dà il nome alla punta situata verso Est, ed alla Città, che abbiamo appena descritta. Questa città conta circa trecento abitanti, compresi il piccolo distaccamento di soldati e le autorità civili e militari. I Notabili, le persone di riguardo, sono il Governatore, il Curato, il Funzionario della Dogana, il farmacista, il panettiere e due o tre bottegai."
"Gouache" di Alessandro D'Anna nel 1820.
Raffigura il porto di Ponza. Si vede la palazzina a due piani, la cupola della chiesa e la Torre. Al molo la lanterna.
D'Anna qui documenta che il bianco calce è per tutte le abitazioni. E' bianco anche il Foro Borbonico.
Il porto visto dalla Grotta del Grano in un disegno del Mattei nel 1847
La baia del porto di Ponza dall'alto
Il molo
La baia
Qui si vede il Lanternino...la chiesa...la Torre e l'abitato di Ponza
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Nota:
"Gouache" alla francese è la tecnica del guazzo che utilizza un tipo di colore a tempera reso più pesante con l'aggiunta di un pigmento bianco (gesso) mescolato con la gomma arabica
Ma com'era nel 1800???
E' interessante la descrizione di Conrad Haller, l'Ultramontain, nel 1822, in Tableau topographique ed historique des isles d'Ischia, de Ponza, de Vandotena, de Procida et de Nisida; du Cap de Misène et du Mont Pausilipe.
Ecco cosa scrive: "In fondo alla baia, verso Sud, vi è il porto, formato da una piccola lingua di terra, che si prolunga verso Nord, e da un molo che vi è stato aggiunto per maggiore sicurezza e comodità dei vascelli. Questo molo può anche servire, in tempo di guerra, per una batteria a fior d'acqua.
La banchina è larga e solida: le più grosse fregate possono ancorarsi tanto dappresso, che l'equipaggio può scendere con un solo passo dal ponte alla banchina, senza necessità della passerella o della barca. La casa del Governatore è posta all'inizio della lingua di terra; a circa centocinquanta passi sulla sinistra, in riva al mare, vi è una fila di magazzini di larghezza ed altezza uguali, la cui copertura costituisce una terrazza regolare e lastricata che, non solo serve da passeggiata pubblica, ma anche da strada per un'altra fila di case a due piani, parallela alla prima, ma costruita su un piano più elevato, cioè sulla base della bella montagna di mezzogiorno.
Questo complesso di costruzioni forma una mezzaluna della lunghezza di trecento passi di fronte al porto, ed in parte riservata al servizio pubblico. Vi sono inoltre alcuni altri edifici isolati, tanto pubblici che privati, dalla parte del molo e verso la piccola altura della Punta della Madonna.
Su di questa, si innalza la Fortezza, costituita da una grossa torre quadrata, a tre piani, che domina il porto e la rada e può contenere una guarnigione di qualche centinaio di uomini. Al giorno d'oggi, essa serve solo da Bagno per i forzati. Al di sotto della fortezza, verso oriente, vi è la piccola Chiesa parrocchiale di Santa Maria, o della Madonna, che dà il nome alla punta situata verso Est, ed alla Città, che abbiamo appena descritta. Questa città conta circa trecento abitanti, compresi il piccolo distaccamento di soldati e le autorità civili e militari. I Notabili, le persone di riguardo, sono il Governatore, il Curato, il Funzionario della Dogana, il farmacista, il panettiere e due o tre bottegai."
"Gouache" di Alessandro D'Anna nel 1820.
Raffigura il porto di Ponza. Si vede la palazzina a due piani, la cupola della chiesa e la Torre. Al molo la lanterna.
D'Anna qui documenta che il bianco calce è per tutte le abitazioni. E' bianco anche il Foro Borbonico.
Il porto visto dalla Grotta del Grano in un disegno del Mattei nel 1847
La baia del porto di Ponza dall'alto
Il molo
La baia
Qui si vede il Lanternino...la chiesa...la Torre e l'abitato di Ponza
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Nota:
"Gouache" alla francese è la tecnica del guazzo che utilizza un tipo di colore a tempera reso più pesante con l'aggiunta di un pigmento bianco (gesso) mescolato con la gomma arabica
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giovedì 23 giugno 2016
Una bella notizia...
Da Ponza giunge una bella notizia...
Proprio ieri il sindaco dell'isola, Piero Vigorelli, ha comunicato che sabato pomeriggio verrà inaugurata la Cisterna del Comandante, in pieno centro storico, che lui ha definito una bomboniera.
Ne sono particolarmente felice perchè è sottostante al palazzo in cui abito.
E pensare che non ne conoscevo l'esistenza fino a qualche anno fa perchè l'ingresso era stato murato ed era finita nell'oblio.
Finalmente si punta sulla cultura..
Spero si recuperi anche quella più grande, la maestosa Cisterna di Via Parata, che è stata violata da persone ignoranti e senza scrupoli.
E' stata fatta finire nel dimenticatoio...alcuni non sanno che esiste...ma è lì che aspetta...
So che dentro c'è di tutto e che ci vogliono molti soldi per recuperarla.
Si potrebbero cercare degli sponsor...come è già accaduto in altre città
La Cisterna del Comandante è collegata con quella più grande di Via Parata, sovrastante, da cui veniva rifornita con il troppo pieno d'acqua.
Complimenti ha chi sta pian piano mettendo alla luce i tesori dell'isola...
Era ora...
Si potrebbero creare dei percorsi archeologici, avere un turismo di alto spessore, non solo estivo di solo mare.
L'interno della Cisterna del Comandante
La piantina della Cisterna del Comandante
Tutti giù per terra...
(Le foto sono state pubblicate sul profilo Facebook del sindaco Piero Vigorelli)
L'immobile fatiscente è ancora lì...un obbrobrio
L'obbrobrio è stato demolito
Si intravede un'apertura sotto la strada
I lavori continuano...
(Le foto mi sono state inviate da Paola Aversano che abita a pochi passi dalla Cisterna)
Proprio ieri il sindaco dell'isola, Piero Vigorelli, ha comunicato che sabato pomeriggio verrà inaugurata la Cisterna del Comandante, in pieno centro storico, che lui ha definito una bomboniera.
Ne sono particolarmente felice perchè è sottostante al palazzo in cui abito.
E pensare che non ne conoscevo l'esistenza fino a qualche anno fa perchè l'ingresso era stato murato ed era finita nell'oblio.
Finalmente si punta sulla cultura..
Spero si recuperi anche quella più grande, la maestosa Cisterna di Via Parata, che è stata violata da persone ignoranti e senza scrupoli.
E' stata fatta finire nel dimenticatoio...alcuni non sanno che esiste...ma è lì che aspetta...
So che dentro c'è di tutto e che ci vogliono molti soldi per recuperarla.
Si potrebbero cercare degli sponsor...come è già accaduto in altre città
La Cisterna del Comandante è collegata con quella più grande di Via Parata, sovrastante, da cui veniva rifornita con il troppo pieno d'acqua.
Complimenti ha chi sta pian piano mettendo alla luce i tesori dell'isola...
Era ora...
Si potrebbero creare dei percorsi archeologici, avere un turismo di alto spessore, non solo estivo di solo mare.
L'interno della Cisterna del Comandante
La piantina della Cisterna del Comandante
Tutti giù per terra...
(Le foto sono state pubblicate sul profilo Facebook del sindaco Piero Vigorelli)
L'immobile fatiscente è ancora lì...un obbrobrio
L'obbrobrio è stato demolito
Si intravede un'apertura sotto la strada
I lavori continuano...
(Le foto mi sono state inviate da Paola Aversano che abita a pochi passi dalla Cisterna)
domenica 19 giugno 2016
Buon San Silverio!!!
Buon San Silverio!!!
E' l'augurio che ci scambiamo tra ponzesi il 20 giugno ma che va oltre...ormai sono molti i forestieri che amano così tanto Ponza da seguirne anche le tradizioni come il culto di San Silverio.
La processione con la statua del Santo posizionata nella barchetta colma di garofani rossi è il momento più toccante della festa.
Molti seguono con le barche il Santo quando viene portato da un peschereccio nella baia del porto per la benedizione in memoria dei caduti in mare.
Un tempo San Silverio veniva portato in processione sopra un trono poi su una barca ma quella odierna venne costruita dal maestro d'ascia, Ciro Iacono, più vicina ai modelli di imbarcazioni ponzesi, nei primi anni sessanta,
San Silverio è presente in noi ponzesi fin dai primi istanti della nostra vita. Nei momenti di difficoltà è a Lui che ci rivolgiamo, come ad un padre.
L'immagine di San Silverio è ovunque nell'isola...nelle case, in edicole votive, sulle imbarcazioni...
La devozione verso San Silverio oltrepassa i confini dell'isola...dove c'è un ponzese c'è San Silverio...
La statua di San Silverio nella barchetta colma di garofani rossi
Processione di San Silverio...in primo piano mio nonno Peppino Iacono
Processione di un po' di anni fa
San Silverio veniva portato in processione su di un trono
Questa bella immagine di San Silverio è sul muro di un'abitazione
E' l'augurio che ci scambiamo tra ponzesi il 20 giugno ma che va oltre...ormai sono molti i forestieri che amano così tanto Ponza da seguirne anche le tradizioni come il culto di San Silverio.
La processione con la statua del Santo posizionata nella barchetta colma di garofani rossi è il momento più toccante della festa.
Molti seguono con le barche il Santo quando viene portato da un peschereccio nella baia del porto per la benedizione in memoria dei caduti in mare.
Un tempo San Silverio veniva portato in processione sopra un trono poi su una barca ma quella odierna venne costruita dal maestro d'ascia, Ciro Iacono, più vicina ai modelli di imbarcazioni ponzesi, nei primi anni sessanta,
San Silverio è presente in noi ponzesi fin dai primi istanti della nostra vita. Nei momenti di difficoltà è a Lui che ci rivolgiamo, come ad un padre.
L'immagine di San Silverio è ovunque nell'isola...nelle case, in edicole votive, sulle imbarcazioni...
La devozione verso San Silverio oltrepassa i confini dell'isola...dove c'è un ponzese c'è San Silverio...
La statua di San Silverio nella barchetta colma di garofani rossi
Processione di San Silverio...in primo piano mio nonno Peppino Iacono
Processione di un po' di anni fa
San Silverio veniva portato in processione su di un trono
Questa bella immagine di San Silverio è sul muro di un'abitazione
venerdì 17 giugno 2016
Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...
Dove c'è un ponzese c'è San Silverio...
San Silverio, il nostro vecchiariello, come viene chiamato affettuosamente , ha sempre seguito i ponzesi nel loro girovagare, in cerca di fortuna, lontano da Ponza, anche nei tempi passati.
Il Santo per il ponzese è come un padre, uno di famiglia, è sacro, non si tocca...
A tal proposito monsignor Luigi Dies nel libro Da Frosinone a Ponza... scrive: "...Profuga da Lagosta, al termine dell'ultima guerra, la colonia dei nostri pescatori ponzesi giunse, un triste giorno, a Ponza, povera e immiserita. Una donna, capogruppo dei fuggiaschi, recava tra le braccia, piangendo, la statuina di San Silverio, che gli Iugoslavi comunisti avevano frantumata. E quei pezzi della statuina cara dovettero passare dalle braccia di lei nelle mani del parroco: solo allora quei perseguitati furono tranquilli."
Anche questa è una testimonianza di amore verso il nostro Santo protettore, San Silverio.
Una statuina di San Silverio nella barchetta costruita dal mio papà, Ciro Iacono, maestro d'ascia.
Ha costruito anche quella che porta in processione il Santo
San Silverio, il nostro vecchiariello, come viene chiamato affettuosamente , ha sempre seguito i ponzesi nel loro girovagare, in cerca di fortuna, lontano da Ponza, anche nei tempi passati.
Il Santo per il ponzese è come un padre, uno di famiglia, è sacro, non si tocca...
A tal proposito monsignor Luigi Dies nel libro Da Frosinone a Ponza... scrive: "...Profuga da Lagosta, al termine dell'ultima guerra, la colonia dei nostri pescatori ponzesi giunse, un triste giorno, a Ponza, povera e immiserita. Una donna, capogruppo dei fuggiaschi, recava tra le braccia, piangendo, la statuina di San Silverio, che gli Iugoslavi comunisti avevano frantumata. E quei pezzi della statuina cara dovettero passare dalle braccia di lei nelle mani del parroco: solo allora quei perseguitati furono tranquilli."
Anche questa è una testimonianza di amore verso il nostro Santo protettore, San Silverio.
Una statuina di San Silverio nella barchetta costruita dal mio papà, Ciro Iacono, maestro d'ascia.
Ha costruito anche quella che porta in processione il Santo
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