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mercoledì 31 gennaio 2018

Amedeo Maiuri e Ponza

L'archeologo Amedeo Maiuri scoprì Ponza verso la metà degli anni venti e restò incantato dalle bellezze dell'isola. Scoprì anche il grande patrimonio archeologico di Ponza e pubblicò la "Ricognizione archeologica nell'isola di Ponza", un saggio sul Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione.
Nell'ottobre del 1926 visitò a Ponza le cisterne romane, la necropoli dei Guarini, i resti di ville imperiali, il tunnel di Chiaia di Luna che erano conservati abbastanza bene ma che avrebbero avuto bisogno di più cura.
Il Maiuri scrisse così di Ponza: "...pochi luoghi conservano come questa piccola isola sperduta nella vastità del Tirreno, altrettanto nitido e luminoso nella natura e nelle cose il colore e l'ambiente, dell'antica civiltà mediterranea. Nella linea del paesaggio o selvaggiamente rupestre o serenamente addolcito dalla coltura dei bassi vigneti, nella forma dell'abitato a gruppi di piccole case bianche assiepate intorno alla rada ed agli approdi o disseminati sulle colline al riparo di un ciglio di roccia o d'una siepe di fichi d'India, o rozzamente incavate nella stessa rupe come abitazioni primitive di predoni in agguato, sembra per chi vi giunga dal mare e la percorra sulle inerpicate vie mulattiere, come in'isola dello Ionio o del lontano Egeo (...). L'isola con i suoi spechi ombrosi, con le sue grotte fantasticamente tappezzate di rocce policrome o paurosamente orride, con gli scogli a forme strane e mostruose eruttati dalle ignivome profondità marine doveva necessariamente richiamare qui, meglio che altrove, il favoloso viaggio di Ulisse e l'incantata dimora di Circe".
Purtroppo questo grande patrimonio archeologico resta sulla carta, non è stato recuperato e versa in cattive condizioni.
Questo è il tesoro di Ponza...peccato che nessuno ci creda...



...piccole case assiepate intorno alla rada...



Case intorno all'approdo...



Panorama di Ponza...in primo piano piante di Fichi d'India



Il tunnel che porta alla spiaggia di Chiaia di Luna



...con gli scogli a forme strane e mostruose eruttati dalle ignivome profondità marine...

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)


L'archeologo Amedeo Maiuri a Pompei

(Immagine reperita in rete)

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