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giovedì 16 giugno 2016

Una tragedia sfiorata

Un pomeriggio di fine agosto del 1977, a Ponza, in pieno centro storico, è crollato un palazzo e solo per miracolo non ci sono state vittime. Al momento del crollo non c'era nessuno altrimenti sarebbe stata una tragedia anche dal punto di vista di vite umane oltre ai danni materiali. Gli abitanti erano da un po' di tempo preoccupati perchè sentivano scricchiolare e per fortuna le abitazioni vicine hanno tenuto.
Giuliano Massari nel libro La mia Aragosta descrive quel momento così:
" Ore 17,10 del 29 agosto 1977.
Secondo la relazione tecnica del geologo dott. Salvatore Paternò della Regione Lazio, si verifica il crollo dell'edificio di via Corridoio.
San Silverio è intervenuto facendo implodere l'edificio che cadendo su sé stesso non ha provocato un effetto domino con conseguenze disastrose. Era posto proprio di fronte alla abitazione della signora Miriam.
Credo che in quel fabbricato ci fosse la saletta  per il cinema di Peppe di Gaetano e il laboratorio di falegnameria di Luigi Ambrosino.
Eravamo seduti fuori dell'Aragosta quando abbiamo sentito un rumore fortissimo, un boato tipico di un crollo ed il Portone di Pascarella che ha sparato una violenta e densa nuvola di polvere.
In quel momento non ci abbiamo capito più niente, ma sapevo che Miriam era al mare.
Ricordo che pochi minuti prima avevo visto uscire dal Portone, due piccole creature che si rincorrevano."
Il palazzo lo conoscevo bene perchè dall'altra parte della loggia abitavano i miei nonni paterni e spesso quando ero piccola ci andavo a giocare.
Quel giorno non ero a Ponza e quando sono tornata sull'isola ho trovato uno spettacolo desolante.
I vigili del fuoco, giunti dal continente, sono stati un bel po' a scavare, a rimuovere le macerie ma soprattutto cercare la causa del disastro.
Fu transennata anche parte di Corso Pisacane, furono fatte verifiche fino ai magazzini della Banchina Di Fazio. Pare che il tutto sia stato causato da qualche lavoro fatto in un locale sottostante.
Il dramma fu per quelle persone che persero la casa e i loro beni personali come Totonno Aversano e sua moglie Urania. Avevano una bellissima casa da cui si poteva ammirare il panorama del porto che ricordo molto bene.
Praticamente quell'anno la stagione turistica terminò in anticipo.
Solo qualche anno fa la palazzina è stata ricostruita però ormai Totonno e Urania non hanno potuto vedere tutto ciò.
Anche questo episodio fa parte della storia di Ponza...


In questa foto antica si vede bene il palazzo che poi è crollato



In questo foto del 2008 il palazzo non è stato ancora ricostruito



Foto del 2010 si vede il palazzo ricostruito...è quello bianco



Il crollo



Corso Pisacane è interdetto








Via Corridoio


La parte di abitazione crollata

(archivio fotografico di Giovanni Pacifico)

1 commento:

  1. Ricor do benissimo quel momento. L"ho vissuto in diretta da dietro la caletta..... Se non ricordo male vicino a me c"erano Emilio e CicciLlo che corse subito sul posto.

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