C’è
un posto a Ponza poco conosciuto dai villeggianti, dove un tempo
l’attività prevalente era l’agricoltura (ora un po’ meno). È “I Conti”,
un agglomerato di case situato un po’ in alto, sopra il villaggio di
Santa Maria, e deve il suo nome alle numerose famiglie che vi abitano.
Ho
molti ricordi della mia infanzia legati a questo posto, perché vi
abitavano i miei nonni materni. Spesso trascorrevo giornate all’aria
aperta, giocando nell’ampio cortile della loro casa. A volte andavo a
curiosare nella loro cantina, dove c’erano i “palmenti”, in cui si
pigiava l’uva in tempo di vendemmia, ricordo anche la mola con cui
macinavano il grano per avere la farina.
Verso
sera scrutavo la strada in attesa di mio nonno Salvatore, che con un
sacchetto di tela grezza sulle spalle, ritornava dal pezzo di terra dove
aveva lavorato per molte ore. Gli andavo incontro festosa,
abbracciandolo, e ricordo come ora i suoi occhi di un azzurro intenso.
La nonna Assunta era un po’ severa, ma nel pomeriggio preparava una
merenda semplice ma buonissima: fresella bagnata con pomodoro. Una
bontà!
Durante
il giorno stavo bene sopra “I Conti”, ma verso sera cominciavo a
smaniare che volevo tornare a casa mia. Mi sembrava di soffocare nel
buio e il mio malessere era tale che tiravo un sospiro di sollievo solo
all’uscita del tunnel di Santa Maria.
Ricordo
che una sera, era il mese di luglio, si scatenò un temporale con acqua a
catinelle. Io, mia madre e le mie sorelle non sapevamo come tornare a
casa. La nonna voleva farci dormire lì ed io già facevo la lagna che non
volevo starci, quando all’improvviso ci venne a prendere mio padre con
un pulmino. Mitico! Ormai anche ai Conti, come nel resto dell’isola, le
cose sono cambiate.
Molte
cantine e stalle sono state ristrutturate, ma hanno cambiato
destinazione d’uso. Infatti, sono diventate stanze da affittare ai
forestieri.
Il turismo sta arrivando anche sopra i Conti e presto anche questo piccolo angolo rurale non sarà più lo stesso.