"Nel 1947 la guerra era finita ma del figlio Vittorio Onorato, Civita piro non aveva saputo più nulla. Era imbarcato su una nave "da battaglia" come si indicava allora e risultava ufficialmente disperso. Il nipote Aldo aveva 11 anni e ricorda quegli eventi drammatici.
La nonna chiamò Marietta a gaetana per fare una orazione che potesse dare qualche notizia. Quella sera Aldo fu mandato a dormire prima del solito ma lui, incuriosito, origliava per capire cosa stesse succedendo. La nonna e altre due donne anziane, vestite di nero come era uso a quei tempi, sedute al balcone della loro casa sul corso aspettavano che la piazza si svuotasse e si spegnessero i lampioni. Poi il ragazzo, dominato dalla stanchezza si immerse nel sonno accompagnato dalle preghiere delle donne; era iniziata l'orazione. Dopo qualche ora Aldo fu svegliato dalla voce della nonna che aveva esclamato: " Alduccio ha steso le cosce. Mio figlio è morto!"
Aldo Onorato, oggi anziano, mi ha raccontato che del suo modo di dormire, sempre in posizione fetale, quella sera per la prima volta, rigirandosi nel letto si era disteso, posizione che neanche la nonna aveva mai visto e interpretò come segnale nefasto.
Il giorno dopo dalla Capitaneria arrivò la brutta notizia del ritrovamento del figlio di Civita, e zio di Aldo, ormai senza vita."
(Racconto tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita")
Durante la guerra molte madri a Ponza per avere notizie dei propri figli lontani a combattere ricorrevano alle orazioni. La persona che aveva questo dono recitava preghiere e interpretava segni della natura circostante nel buio della notte.
Nelle foto, l'isola di Ponza di tanto tempo fa