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venerdì 14 giugno 2024

Pericolo scampato

 Questa storia mi è stata inviata da Giovanni Coppa, un ponzese che vive in Florida negli Stati Uniti,  e ricorda un episodio raccontato dal suo papà Silverio.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale Silverio Coppa lavorava in  località Bagno Vecchio, a Ponza,  insieme ad altre persone. Il proprietario di quella zona era Semi Scotti e lì tagliavano la roccia per farne blocchi di pietre utilizzati nella costruzione delle case, quelli di cemento ancora non esistevano. 

Un pomeriggio uno degli uomini osservò da lontano, nel mare,  una grande cassa di legno.

Alcuni di loro con la barca adibita al trasporto delle pietre si accostarono alla cassa e la tirarono a bordo. A quei tempi a Ponza il cibo era scarso e credendo che dentro ci fosse roba da mangiare portarono la cassa sulla spiaggia.

Aprendo la cassa si accorsero che dentro c'era un grosso bidone di ferro e curiosi di sapere cosa ci fosse dentro cominciarono a lavorarci per separare il coperchio dal bidone.

In quel momento si accorsero che avevano avuto una grazia da Dio perchè il bidone non era altro che una grossa bomba o mina. Se fosse esplosa sarebbero morti ed il Bagno Vecchio sarebbe crollato in mare. 

Senza saperlo avevano disinnescato l'ordigno.

In quel periodo, durante e dopo il conflitto, il mare, purtroppo, era pieno di mine.







Il Bagno Vecchio (Foto di Fabio Massimo Arati, primi anni Duemila)



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