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venerdì 12 gennaio 2024

Una chiesa, un faro e una tomba

 Pasquale Mattei, nella  monografia "L'arcipelago Ponziano", descrive e ritrae con la sua matita degli angoli delle nostre isole di quel tempo, nell'aprile 1847.

Dalla Batteria Leopoldo nota una tomba e delle "bianchissime punte di fabbrica" che descrive così:

"...ad ogni piè sospinto vedeva io cangiarsi il bel panorama che mi stava dinnanzi. Poscia più ripida una discesa mi condusse ad un pianerottolo poco superiore al mare, e che di sbieco guardava l'entrata della baia principale dell'isola. 
Tre o quattro pezzi di artiglieria, affiancati da un corpo di guardia con sentinella militare mi avvertirono dello scopo minaccioso di quella fortificazione, la quale mi disse appellarsi la Batteria di Leopoldo.
Mi assisi sul parapetto di questo marziale recinto, e traeva la mia matita, allorchè un vecchio soldato invalido e monco di un braccio mi si avvicinava, ed io mi feci a chiedere a lui che curiosamente guardava:
-  Di grazia: sarebbe mai una tomba quella che mi sta dirimpetto scavata nel vivo della rupe, e che sembrami assai modesta, ma singolare per essere stata qui deposta? E sul ciglione superiore della medesima rupe quelle due biancastre punte di fabbrica, che mi pare posassero quali simmetrici trofei mortuari di quella tomba, se non m'inganno esser debbano una Chiesa ed un Faro?...
- Non vi siete ingannato: quel monumento non ancora compito serba le ceneri di un giovane uffiziale della Guarnigione Svizzera qui stanziata, e si lavora per mano di industre servo di pena. 
Un Faro ed una Chiesa sono le estremità bianche che da quaggiù non si ravvisano interamente, sporgenti appena dalla rupe alla quale stanno a cavaliere..."

La Chiesa era quella della Madunnella ormai scomparsa, perchè è  crollata, restano solo i ruderi nel cimitero dietro la cappella di don Salvatore Tagliamonte. Dopo la costruzione della nuova chiesetta del cimitero vi seppellirono le salme.
Proprio intorno alla Cappella d'a Madunnella si sviluppò l'attuale cimitero che distava poco dal Sepolcreto Tricoli ed aveva caratteristiche simili.
Pare che fosse il Santuario dedicato alla Natività di Maria fatto scavare nella roccia del promontorio della Madonna dalla Capriola di Ponza, verso la fine del 1200, di cui racconta il Boccaccio nel suo Decamerone (sesta novella, seconda giornata).
L'altra bianchissima punta di fabbrica era il Faro della Madonna che è precedente a quello attuale.
La tomba era di un ufficiale della Guarnigione Svizzera.


Nel disegno del Mattei vediamo una chiesa, un Faro ed una tomba


Il luogo da cui il Mattei ha realizzato il disegno. Su vede la rupe ed anche la tomba nella roccia


In questa foto si vede una tomba nella roccia (estate 2018)

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