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mercoledì 8 giugno 2022

Ardìga

 Nel dialetto ponzese l'ortica viene chiamata ardìga. E' una pianta molto diffusa nell'arcipelago Ponziano.

"I gonfiori causati alla pelle dal contatto con le foglie, venivano alleviati strofinando sulla parte la parietaria e recitando più volte: " Fùje fùje ardìga c'à mò ven'à paretàne" (Scappa, scappa ortica perchè ora arriva la parietaria"

(Dal libro di S. G.  Mazzella "Flora illustrata di Ponza - Gavi- Palmarola - Zannone - Ventotene - S.Stefano")

Ma sulla pagina Facebook "ERBE SELVATICHE D'ITALIA" ho trovato qualche notizia in più su questa pianta.

"Dall’antichità è considerata erba dalle proprietà depurative e afrodisiache.
Data la sua presenza costante tra i ruderi, sede di anime vaganti, nel Medioevo era considerata l’erba delle streghe e poi degli alchimisti.
Ricchissima di ferro e di azoto, è sempre stata usata per curare gli anemici, aggiunta al mangime in avicoltura, per la difesa contro le forme influenzali dei primi freddi.
Gli utilizzi sono pressoché infiniti: con le ortiche anticamente si fustigavano le parti malate del corpo per stimolare la reazione (in caso di dolori articolari, reumatismi, etc.).
Il decotto era consigliato per eliminare gli acidi urici, per remineralizzare, e nei casi di gotta. Si diceva fermasse le emorragie.
Gli scandinavi e gli anglosassoni usavano gettarne foglie sul fuoco per proteggersi contro i fulmini.
La notte di Beltaine (1 maggio) era considerata la “notte delle ortiche” e i ragazzi uscivano per i sentieri con mazzi di ortica e colpivano scherzosamente i loro compagni e le ragazze: si pensa che questa usanza si colleghi al fatto che aiuti a eliminare reumatismi e dolori muscolari, così da risvegliare il corpo dopo il torpore invernale. Nello stesso giorno, a Galway, si usava raccogliere le ortiche e farne un estratto per purificare il sangue e “mantenere il fuoco” nel corpo per il resto dell’anno."




Ortica in fiore 


(Le foto sono tratte dalla pagina Facebook "ERBE SELVATICHE D'ITALIA")


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