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mercoledì 9 febbraio 2022

U munacièllo del tunnel

 Questo racconto sul munacièllo è tratto dal libro di Silverio Mazzella "Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita".

"Giovanni Feola, nato a Ponza nel 1918, fin da ragazzo intraprese il lavoro di pescatore. Tutte le notti, all'età di diciassette anni, raggiungeva la spiaggia di Santa Maria per uscire con la barca da pesca.

Anche quella volta percorreva la galleria romana che da Giancos conduce alla contrada Santa Maria; male illuminata era impossibile attraversarla se non aiutandosi con le mani per non urtare le pareti laterali. Quella notte a Giovanni era riservato uno scherzo  del munacièllo che lì risiedeva e che non l'avrebbe fatto dormire sonni tranquilli per molto tempo. A metà galleria ogni direzione che prendeva Giovanni era ostruita da un alto e solido muro. A tentoni cercava di trovare l'uscita in quel buio terribile e soffocante. Temendo di non uscirne vivo perse l'autocontrollo. Poi ricordando i consigli paterni e materni, recitò delle preghiere per chiedere aiuto a tutti i santi. Come per incanto i muri scomparvero e Giovanni riguadagnò l'uscita. Quella notte e per altre tre ancora Giovanni rimase a casa per superare il grande spavento causatogli dal munacièllo dispettoso."

Storie come questa ce ne sono diverse ed alcune persone preferivano passare da sopra Giancos pur di evitare di attraversare il tunnel.



Il tunnel che collega Giancos a Santa Maria com'è oggi



La spiaggia di Santa Maria dove Giovanni aveva la barca da pesca
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)



U munacièllo (Immagine reperita in rete)

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