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domenica 2 maggio 2021

L'isolotto di Gavi

 L'isolotto di Gavi dista da Ponza solo 130 metri, basta attraversare un braccio di mare. Anche  Gavi ha una sua storia ed è piuttosto antica.

Tricoli scrive che a Gavi c'erano "tre antiche grotte, cisterna e piccoli residui di fabbriche" e crede di individuare i resti dell'antica "Grance" che avrebbe retto qui l'abate Pietro Spinelli intorno al 1200. 

La "Grancia" è un'antica masseria monastica che nel passato divenne poi un'azienda agricola con allevamenti e coltivazioni.

Il 26 febbraio 1808 l'isolotto di  Gavi viene dato in affitto, per 10 ducati l'anno, al chirurgo militare Don Gabriele Antodaro che secondo il Tricoli "ridusse buona parte a cultura e con non poco profitto; anche utilità ricavata dalla caccia de' volatili e conigli; e bensì interessante miniera di creta, che, grezza e come unica nel regno, si smaltisce alla capitale per essere troppo necessaria alla manifatturazione delle stoviglie".

Nel 1825 il sindaco di Ponza concesse Gavi a Don Giuseppe Vitiello, parroco dell'isola, che ne fece proprio  patrimonio sacro.

A Gavi c'è una sola casa, abitata nel periodo estivo, non ci sono spiagge.
C'è una grande grotta chiamata Grottone di Gavi.
Plinio chiama questo isolotto "Gavia" per i numerosi nidi di gabbiani che stazionano su quelle rocce, mentre nell'antichità era chiamato anche San Martino.




L'isolotto di Gavi




La casa sull'isolotto di Gavi
(Foto di Marianna Licari, 2012)


Da Punta Incenso ecco l'isolotto di Gavi
(Foto di Annalisa Sogliuzzo, aprile 2021)


Planimetria dell'isolotto di Gavi redatta nel 1808
(Dal libro "Ponza, Palmarola, Zannone"  di Giovanni M. De Rossi)


Il braccio di mare che divide Ponza da Gavi



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