Pagine

martedì 29 settembre 2020

Quel 30 settembre 1953...all'isola di Ponza

Quel 30 settembre 1953 a Ponza si compì un'impresa straordinaria.

Al largo di Palmarola il batiscafo Trieste raggiunse la profondità di più di 3150 metri.
Ernesto Prudente, nel libro L'ombra, racconta questa impresa che portò Ponza agli onori della cronaca.
Ecco cosa scrive:Nel tardo pomeriggio di una di quelle giornate entrarono nel porto di Ponza, le cui banchine erano quasi totalmente libere, un grosso rimorchiatore della Marina Militare, il "Tenace", che trainava un mezzo che, all'apparenza, sembrava più che semiaffondato.
La lenta manovra di entrata e di preparazione all'ormeggio suscitò viva curiosità nei ponzesi che si accalcarono sul molo Musco per vedere e assistere, da vicino, a quanto stava accadendo.
Il rimorchio, a prima vista, sembrava un piccolo sottomarino.
Aveva, all'apparenza, le caratteristiche di un sommergibile: una piccola torretta, una minuta passerella centrale sovrastante la struttura ricurva che appena sporgeva dalla superficie del mare.
E alla torretta un nome: TRIESTE."
..."Ad ormeggio ultimato sapemmo notizie sensazionali. Quel natante era un "batiscafo" destinato a scendere nella profondità del Tirreno con due persone d'equipaggio: Auguste Piccard e il figlio, Jacques."
..."A Ponza si era riversato un nutrito gruppo di inviati speciali di vari giornali italiani che, per la verità, erano molto scettici sul risultato.
Inviavano le notizie ai giornali attraverso l'unico telefono pubblico sistemato nell'agenzia della SPAN, la società di navigazione che gestiva i collegamenti con il continente.
E  venne il giorno fatidico."
..."Alle otto il Tenace con il suo prezioso rimorchio raggiunse, alla velocità di sette nodi, la Fenice che stazionava nelle acque dell'immersione.
Essendo tutto previsto e organizzato, i preamboli furono brevissimi.
I due Piccard, con un battello, si trasferirono sul batiscafo dove due marinai, uno a poppa, e l'altro a prua, già provvedevano a immettere quella zavorra necessaria per vincere la resistenza dell'acqua e far scendere lo scafo."
..."Le due navi, in attenta vigilanza, si allontanarono dalla zona dove si era immerso il Trieste lasciando sul luogo soltanto il battello.
Sui ponti delle due unità, gli uomini di guardia, gli ufficiali, i giornalisti e i tecnici al seguito dei Piccard, muniti di binocoli, scrutavano la zona di mare circoscritta dalle due unità. sul loro viso si leggeva una opinione di diffidenza."
..."La riemersione del batiscafo venne accolta dal sibilo delle sirene. quando Jacques aprì il portellone e mise fuori la sua testa, il battello a remi, con i tre marinai, era già alla murata del batiscafo che venne raggiunto, a forte velocità, anche dalle due unità.
Fu allora che comparve anche il vecchio Auguste accolto dal saluto alla voce degli interi equipaggi schierati sui ponti. Rispose agitando il foulard mentre il figlio, usando le mani a mo' di megafono, annunciò: "Ci siamo fermati sul fondo alla profondità di 3150 metri."
..."Mentre, sulla banchina, una bambina offriva al vecchio professore un fascio di fiori, un subacqueo si tuffò per visionare lo scafo. Risalì mostrando una manciata di fango che aveva estirpato dalla griglia di acciaio che proteggeva il vetro dell'oblò posto alla base della sfera.
Era la testimonianza pratica che quello scafo si era posato sul fondo marino."

Ecco cosa scrive Auguste Piccard sull'isola di Ponza, nel suo libro di memorie
"Earth, sky and sea" del 1956:

"In the bright intervals we could see more and more clearly the countours of Ponza. Bit by bit the waves subsided, as we came under the lee of the island. The cliffs dropped perpendicularly to the sea. The "Faraglioni" rocks stood up starkly.
Running along the coast, the Tenace rounded a headland, then entered a bay. The commandant of the port came out in a launch to meet us, and then went off with the officers of the Tenace and my son to look for a berth in the port where the Trieste could be moored.
...
Ponza is a strange island, full of the unexpected: the climate is extremely dry and springs are rare. The water has to be brought from the mainland in tankers. One of the chief crops is the Agave or sisal-hemp, the dried leaves which are used for fuel. The houses of little town are grouped around the port and on the slopes surrounding it: their neat, clean look makes an agreeable impression.
We asked the Mayor who welcomed us what the inhabitants lived on. Crayfish -fishing - the Ponza crayfish is renowned throughtout Europe - provides for their needs in great part. Secondly, there is the tourist trade. Little hospital restaurants face the quays and visitors lodge with the inhabitants: you are as well off as in a good hotel. Another source of wealth is emigration. Of the 15.000 native-born, 8000 live in New York. Very much attached to their little country, hardworking and intelligent, they send their savings to their families left behind in Ponza. As far as is possible, they spend their holydays in the island: when their working life is done, they come back to live there.
We were guests to the municipality."

Questa è la traduzione dall'inglese: 

"Nei momenti di luce noi abbiamo potuto vedere più e più chiaramente i contorni di Ponza. Poco a poco le onde si placarono, appena siamo arrivati sotto al riparo dell'isola. Le falesie scendevano perpendicolarmente al mare. Le rocce "Faraglioni" si alzavano in piedi nettamente.
Correndo lungo la costa, il Tenace girò un promontorio, poi entrammo in una baia. Il comandante del porto uscì fuori su una lancia per incontrarci, e poi se ne andò con gli ufficiali del Tenace e con mio figlio a cercare un ancoraggio nel porto dove il Trieste poteva essere ormeggiato.
...
Ponza è un'isola strana, piena dell'inaspettato: il clima è estremamente secco e le primavere sono rare. L'acqua deve essere portata dalla terraferma in cisterne. Una delle colture principali è l'agave o agave sisalana, le cui foglie essiccate sono usate come combustibile. Le case della piccola città sono raggruppate intorno al porto e sui versanti intorno a esso: il loro aspetto pulito e ordinato fa un'impressione piacevole.
Abbiamo chiesto al sindaco che ci ha accolto di cosa vivono gli abitanti. La pesca dell'aragosta - l'aragosta di Ponza è rinomata per tutta l'Europa - provvede in gran parte ai loro bisogni. Secondariamente, c'è il settore turistico. Piccoli e ospitali ristoranti si affacciano sulle banchine e i visitatori alloggiano presso gli abitanti: stai bene come in un buon albergo. Un'altra fonte di ricchezza è l'emigrazione.Dei 15.000 nativi, 8000 vivono a New York. Molto attaccati al loro piccolo paese, laboriosi e intelligenti, mandano i loro risparmi a alle loro famiglie lasciate indietro a Ponza. Per quanto possibile, trascorrono le loro vacanze sull'isola: quando la loro vita lavorativa è finita, tornano a viverci.
Siamo stati ospiti del Comune."



Il batiscafo Trieste rientra nel porto di Ponza dopo la storica immersione a 3150 m. di profondità avvenuta nelle acque di Ponza


Il batiscafo Trieste accanto all'unità navale della Marina Militare
(Foto tratta dal sito "La voce del marinaio")


Una cartolina in cui si vede il batiscafo Trieste che ritorna nel porto di Ponza


Il batiscafo Trieste nelle acque di Ponza



Il batiscafo Trieste

domenica 27 settembre 2020

La Via Lattea osservata nel cielo di Ponza

In una sera di fine luglio, all'isola di Ponza, con mia figlia Marianna siamo andate alla ricerca di un luogo con poco inquinamento luminoso.

Una parola!!! Quante luci...troppe

Mia figlia voleva provare a fotografare la Via Lattea.

Siamo salite per la scala che porta sugli Scotti.

Marianna descrive così la foto:

"... Si vede abbastanza bene la Via Lattea e sono riconoscibili con chiarezza Saturno e Giove. Con un po' di attenzione si notano la costellazione del Sagittario, della Corona Australe, del Capricorno e di Ofiuco. Sono inoltre visibili molte nebulose e ammassi, purtroppo non molto chiaramente. Ho segnato solo alcune delle più evidenti come l'Ammasso di Tolomeo o la Nebulosa Laguna. Vi consiglio di scorrere le foto caricate così potrete vedere la foto con tutte le indicazioni che ho aggiunto per riconoscere costellazioni/oggetti..."

Foto scattata sull'Isola di Ponza, 40°54′N 12°58′E, 26/7/2020, 22:14


Il luogo è sopra la Parata degli Scotti, i due puntini luminosi sono Giove e Saturno


Le costellazioni


La mappa completa

(Foto ed elaborazione di Marianna Licari)

Nota:
La Via Lattea i vecchi comandanti di navi ponzesi la chiamavano "la strada di San Giacomo" (fonte Aniello De Luca)


venerdì 25 settembre 2020

In ricordo di Mike Francis

Il cantautore Mike Francis all'anagrafe Francesco Puccioni scomparso il 30 gennaio 2009 amava tanto l'isola di Ponza. Negli ultimi anni della sua vita abitava in una villa bianca sopra Lucia Rosa da cui ammirava i tramonti su Palmarola e componeva canzoni. Le sue sue ceneri riposano nel cimitero di Ponza                                                                                                                          .                         




                      

Nel cimitero di Ponza riposa il cantautore Francesco Puccioni in arte Mike Francis


In questa villa bianca, sopra i Faraglioni di Lucia Rosa abitava, negli ultimi anni di vita Mike Francis


Il bellissimo tramonto su Palmarola                                                                                     
(Le ultime due foto sono di Rossano Di Loreto)                                                                        


Un video emozionante in ricordo di un artista che amava tanto Ponza tanto da voler riposare per l'eternità in questa isola.
L'artista è il cantautore Francesco Puccioni in arte Mike Francis scomparso il 30 gennaio 2009

mercoledì 23 settembre 2020

Zì Tatèlla e il munaciello

 "Tra il 1850 e il 1880 a Ponza poco lontano dal pozzo della Quagliara, in una tipica casa - grotta isolana, viveva zì Tatèlla, come affettuosamente era chiamata dai vicini Candida Migliaccio. L'anziana signora, provvedeva alle quotidiane necessità vendendo le quaglie che numerose cadevano nella rete posta nel vallone sottostante l'abitazione, appunto "alla Quagliara". Coabitava con lei un munaciello dalle fattezze di un bambino che spesso si materializzava anche nella luce del giorno. Zì Tatèlla rinveniva spesso monete nascoste sotto il servizio di tazzine poste sul centrino ricamato del tavolo in cucina. -"Erano tazzine dalla forma insolita essendo più larghe alla base che al collo" osserva la nipote Brigida Scotti, che oggi ha 93 anni e ancora la ricorda recitare le preghiere, attorniata dai numerosi nipoti, alla cappella della Santa Croce, cappella votiva che lei stessa aveva fatto edificare alla fine del XIX secolo. Ormai cieca, con una strabiliante preveggenza indicava ai passanti, davanti alla sua casa, "apparecchi che volavano nel cielo, una grande casa sullo scoglio della Ravia e soldati che scendevano la strada da Le Forna". Solo col tempo si capiranno queste parole, quando si vedranno gli aerei, i soldati inglesi che occuparono l'isola durante la Seconda Guerra Mondiale e la costruzione della villa sulla Ravia negli anni '60. Un giorno il maresciallo di dogana Feola, scettico con le premonizioni, confessò, esprimendosi nel suo curioso dialetto, che pur avendo girato il mondo solo zì Tatèlla l'aveva fatto "fisso", perchè, incuriosito, si voltava cercando quanto indicato e non riusciva a vederlo. La casa di zì Tatèlla è andata completamente persa perchè demolita per far posto a una moderna villa. Assieme a essa è scomparso anche il munifico munaciello."

(Questo racconto è tratto dal libro di Silverio Mazzella Le ore del giorno, i giorni dell'anno, gli anni della vita)







Questa villa si chiama "La Quagliara"...forse è stata edificata sui resti della casa di zì Tatèlla...non lo so
 
La stradina che probabilmente faceva zì Tatèlla
 



La Cappella della Santa Croce fatta edificare verso la fine dell'Ottocento da zì Tatèlla

domenica 20 settembre 2020

Il ricordo non muore mai...

 Il 21 settembre 1920 nasceva a Ponza Ciro Iacono, mio padre.

Quest'anno avrebbe compiuto 100 anni.

Un bravo papà, un marito premuroso, un nonno amabile, un grande maestro d'ascia.

Buon compleanno...ovunque tu sia...sei sempre nei nostri pensieri


Ciro Iacono maestro d'ascia dell'isola di Ponza, mio padre



Sempre un bell'uomo



In questa foto mi tiene in braccio



Mio padre in bicicletta


Mio padre, Ciro Iacono, da bambino

I ricordi sono nastri colorati da appendere al vento e non statuine di cristallo da tenere chiuse in uno scrigno.

Terry Brooks


giovedì 17 settembre 2020

L'aereo scomparso sotto la sabbia tra Ponza e Palmarola

 Di questo aereo ne scrive Folco Quilici nel libro Relitti e tesori.

Ecco il brano che riguarda l'aereo:

"Apparizioni e sparizioni di aerei perduti se ne ripetono a centinaia nei fondali marini del mondo. In Italia un aereo- simbolo di questi giochi di prestigio giace nelle acque trasparenti dell'arcipelago pontino. Del suo relitto avevo sentito spesso parlare e l'avevo visto in fotografia, ma in tante immersioni in tempi e stagioni diverse nei fondali dove giaceva, riuscivo solo a testimoniare la sua invisibilità. E finalmente mi è apparso nel punto di mare dove poche settimane prima lo stesso fondale era piatto e vuoto. Evidentemente, fango e sabbia coprivano e scoprivano quell'aereo da trasporto militare Douglas A -20, al quale nel 1945 era riuscito un dictching, l'ammaraggio di fortuna. Per poi scomparire sotto la superficie, tra le isole di Ponza e Palmarola. E darsi al gioco del fantasma che c'è e non c'è.

Con un amico sub, alla notizia d'una sua riapparizione lo raggiungiamo dopo esserci reciprocamente imposti, qui come con le altre immersioni, di superare la quota di sicurezza (meno cinquanta) lavorando a più sessanta solo per pochi minuti. Arrivati vicino al fantasma ci rendiamo conto che restargli a lungo accanto non ne sarebbe valsa la pena: dei tanti scheletri d'aerei raggiunti e fotografati sul fondo, questo, benchè intatto, è il più spoglio. Nella sua ultima missione non doveva aver imbarcato alcun carico. Non lo ricorderei in queste pagine se non per il gusto teatrale, di cui offre ulteriore conferma una settimana dopo la nostra immersione, quando alcuni amici si calano nello stesso punto di mare e riescono a fotografare solo deserte dune di sabbia. "Ovviamente" commenta il ponzese che li ha condotti con la sua motobarca sullo stesso punto dove mi aveva accompagnato "la tramontana furiosa degli ultimi tre giorni ha mosso e rimosso ancora una volta il fondale. E laggiù tutto è cambiato, come al solito!"

Intanto il relitto del bimotore americano continua a giocare a nascondino tra la sabbia che viene  spostata dalle correnti tanto da renderlo invisibile





L'aereo trovato da Andrea Donati del Ponza Diving



In questo tratto di mare, tra Ponza e Palmarola, giace il relitto dell'aereo
(Foto di Rossano Di Loreto)

martedì 15 settembre 2020

San Silverio all'Acqua Pazza

 E' molto bello il quadro che raffigura San Silverio posto all'entrata del ristorante Acqua Pazza all'isola di Ponza, in via Dietro la Chiesa, dello chef stellato Gino Pesce

E' stato realizzato dall'artista Umberto Berrino, romano, ma assiduo frequentatore dell'isola di Ponza.



Il quadro che raffigura San Silverio con la preghiera: "San Silverio proteggi il mare e i Pesci"


L'insegna del ristorante Acqua Pazza di Gino Pesce

domenica 13 settembre 2020

Il restauro delle statue nella chiesa dell'isola di Ventotene

Sbirciando in rete mia figlia ha trovato quest'articolo in cui si racconta del restauro delle statue nella chiesa di Ventotene nel 2016.

L'ho trovato interessante...eccolo:

Nella nostra Chiesa vi sono 12 statue raffiguranti Madonne e Santi, sistemate in nicchie ai lati dell’unica navata, più un Crocifisso ligneo sull’abside.

Crocifisso Ligneo

Alcune sono moderne, ma la maggior parte di esse risale al XVII secolo: opere lignee di ottima fattura eseguite da artisti napoletani. Tra le più pregevoli la Madonna e le anime del Purgatorio, Santa Candida, l’Assunta e l’Addolorata.

Per tutte le opere è stato avviato un lavoro di restauro affidato alla dottoressa Marafini Iliadora del laboratorio “La Chimera” di Formia.

Alcune statue sono state già restaurate e rimesse al loro posto, per altre sono stati avviati degli interventi di disinfestazione, pulitura e ritocco dei colori.

 La Madonna e le anime del Purgatorio, lesionata in più parti, è stata portata nel laboratorio di Formia per il restauro.

Il tutto viene costantemente monitorato dal dott. Franco Rossi (Ispettore storico dell'arte-soprintendenza beni artistici e storici del lazio- responsabile della Diocesi di Gaeta).

Santa Candida

La dottoressa Marafini all'opera con don Luigi e il dott.Franco Rossi



Le statue imbustate durante la fase di disinfestazione



Questa bella Madonna del Rosario con il Bambino in legno chissà se è stata restaurata

Praticamente ogni statua è stata "adottata" da alcuni fedeli che attraverso delle donazioni hanno permesso il restauro
Penso che anche alcune statue della nostra chiesa di Ponza abbiano bisogno di restauro ma bisogna affidarsi a mani esperte per tutelare il nostro patrimonio culturale.
Ad esempio la statua della Madonna della Salvazione, privata del Bambinello, che era nella nicchia della chiesetta del cimitero. 
E' del XVI o XVII secolo, ultimamente pare sia confinata in una stanzetta della sacrestia ed i fedeli non possono più venerarla. E' la Madonna a cui si affidavano i marinai ponzesi. 


venerdì 11 settembre 2020

Agosto 1944...isola di Ponza

 Dopo lo sbarco in Sicilia e a Salerno gli Alleati si prepararono per sbarcare ad Anzio ed avanzare verso Roma.

Le truppe canadesi si schierarono a fianco degli Alleati per superare la linea Gustav ma anche per rafforzare la spiaggia di Anzio dopo lo sbarco avvenuto nel gennaio 1944.

Le truppe canadesi FSSF, parteciparono anche alla liberazione del sud della Francia e si esercitarono a Ponza nei giorni 9 e 10 agosto 1944.

Paracadutisti e marinai con anfibi da sbarco scalarono le pareti della costa ovest di Ponza, tra Lucia Rosa e Chiaia di Luna.

Un bambino ponzese raccontò in un quaderno che aveva visto questi soldati aggirarsi per il villaggio di Santa Maria.

I canadesi erano dei detenuti che avrebbero avuto in cambio la libertà e si comportarono da eroi.

Ci sono delle foto che testimoniano l'esercitazione dei soldati canadesi a Ponza che ho tratto dal libro di Silverio Mazzella  Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione. 

Le foto sono state concesse a Silverio Mazzella dalla Library and Archives Canada/ Department of National Defence












martedì 8 settembre 2020

Cronache dal passato: Ponza 8 settembre 1943

 L'armistizio dell'8 settembre 1943 venne accolto con grandi manifestazioni di giubilo.

I soldati non avendo ben capito che la frase badogliana "la guerra continua" aveva un significato molto concreto, si misero a sparare in aria in segno di gioia.

La popolazione si raccolse in chiesa, convinta che la guerra fosse finita, per organizzare subito una processione di ringraziamento a San Silverio.
Ma la fede nel Santo protettore in quell'occasione fu messa a dura prova: nel momento in cui il corteo religioso si stava avvicinando alla Cappella della Madonna, alcuni aerei tedeschi sorvolarono l'isola, scesero a bassa quota e cominciarono a mitragliare le case di Ponza tanto per sfogare la loro collera.
La gente scappò in tutte le direzioni abbandonando sulla strada la statua di San Silverio...

Dal libro "All'isola di Ponza"
Silverio Corvisieri





Si intravede la Cappella della Madonna


La statua di San Silverio


San Silverio (luglio 2020)

domenica 6 settembre 2020

Considerazioni di fine estate

Come ogni anno tornata da Ponza faccio le mie considerazioni.

Quest'anno ho trovato l'isola in condizioni disastrose e molto caotica, più degli altri anni.

Sporcizia ovunque, percolato vicino ai cassonetti, bottiglie, bicchieri di plastica, cartacce sparse sulle strade, deiezioni canine. 

Eppure noi paghiamo la tassa sui rifiuti profumatamente anche per una piccola casa, abitata un mese l'anno, e vedere l'isola in queste condizioni fa veramente male.

Ah già noi non possiamo parlare secondo alcuni...ma io parlo quando mi pare visto che pago fino all'ultimo centesimo le tasse comunali.

Possibile che il primo cittadino non veda tutto questo???

Operatori ecologici insufficienti, strade mai spazzate che andrebbero anche lavate ma quello è un optional.

E intanto la sporcizia aumenta...

Per non parlare dell'erba alta al bordo della strada che porta al piazzale di Chiaia di Luna eliminata solo a fine luglio.

Non poteva essere tolta prima???

Passeggiare per il Corso è stato impossibile, altro che distanziamento sociale e norme anti Covid.

Rischiavi di imbatterti in un'orda di Unni.

Mascherine poche e ti guardavano anche male se la indossavi, se ne è vista qualcuna in più solo ad agosto dopo il decreto governativo che la imponeva dopo le 18.

Speriamo bene!!!

Il fragile equilibrio dell'isola ne avrà risentito sicuramente ma le tasche saranno piene.

Vicini maleducati, incapaci di gestire delle bambine urlanti che si sono fatte sentire per tutto il quartiere della Parata. Ragazzi ubriachi che bivaccavano per le strade.

Le Cisterne Romane rimaste chiuse (mi hanno detto per cavilli burocratici volti a cercare di eliminare il turismo culturale).

E pensare che sono stati spesi fior di quattrini per recuperarle.

Che ignoranza!!!

Il muretto del Belvedere della Parata è sempre transennato, ormai sono più di dieci anni che è in quelle condizioni...e che cavolo!!! Non ci si può nemmeno affacciare.

E che dire della transenna posta sul Piazzale della Chiesa dove qualche anno fa, durante dei lavori, era stata ritrovata una fogna Borbonica oggi completamente distrutta dall'inciviltà. E' vero che forse la scelta di quella struttura per renderla visibile non sia stata la più adeguata perchè la condensa, causate dall'umidità, appannavano la vetrata. Si poteva certamente fare meglio, ma distruggere il tutto è  veramente uno spreco.

E poi vogliamo parlare delle linee telefoniche, dei collegamenti internet??? Roba da terzo mondo.

Unica nota positiva è stata la fruibilità della spiaggia di Giancos, raggiungibile da tutti a piedi, ma che rischia d'essere nuovamente sacrificata per il BENE di qualcuno.

Diciamo che non c'è un turismo balneare a Ponza, ma solo nautico e se non hai la barca il mare lo vedi con il binocolo. Ho saputo anche che per fare un giro in barca hanno chiesto cifre astronomiche. Chi di dovere dovrebbe indagare...

Povera Ponza sfruttata all'inverosimile!!!


Rifiuti ingombranti lasciati per strada


Buste di spazzatura lasciate per terra


Bidoni stracolmi di spazzatura in Corso Umberto


Che inciviltà!!!


Rifiuti ingombranti in pieno centro storico






Le condizioni in cui versa il Belvedere della Parata


Il vetro rotto e la transenna sul piazzale della Chiesa. Sotto c'è una fogna Borbonica