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lunedì 13 luglio 2020

Il sabato fascista

Durante il ventennio il sabato era la giornata dedicata alle attività sportive, culturali, politiche...
Ecco cosa scrive Ernesto Prudente: " Il sabato pomeriggio era dedicato al fascio, tanto da chiamarsi "sabato fascista". Il maestro, prima di uscire dalla scuola, ricordava che nel pomeriggio bisognava partecipare alle manifestazioni ginnico-sportive.
Si mangiava in fretta, si indossava la divisa e si scappava a Sant'Antonio, davanti la casa di Martinelli dove il primo piano era occupato dalla sede del fascio.
C'era tutta la gioventù di Ponza centro, maschile e femminile. Il vociare era assordante ma la voce possente, impetuosa, perentoria e imperiosa era quella dei vari cadetti, primi cadetti e capomanipoli, che ristabilivano subito l'ordine e il silenzio. Questi graduati si facevano rispettare.
Tra questi caporioni ricordo Luigi Murolo, un capomanipolo, con la sua impeccabile divisa: pantaloni vedi, camicia e cravatta nere e bustina rigida con mappa. Nella vita una fascia elastica anch'essa nera. era un vecchio gerarca occupava una posizione preminente nel partito.
Nella vita sociale non ha fatto mai pesare il suo stato e il suo credo politici come erano avvezzi a fare quasi tutti gli altri che indossavano quella divisa. E il popolo era tenuto al rispetto. Basterebbe pensare che intorno al torrione del molo spiccava, a lettere cubitali, lo scritto: CHI TOCCA LA MILIZIA AVRA' DEL PIOMBO."
Questo accadeva all'isola di Ponza come testimoniano alcune foto.


Manifestazione davanti al palazzo di Martinelli



Manifestazione sulla Punta Bianca, dietro c'era il Municipio

(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)



Ragazzi che eseguono esercizi ginnici

(Dall'album di famiglia)

Nota:
Luigi Murolo divenne poi un acceso e accanito comunista

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