Che il nuovo anno porti pace e serenità.
Spero che la mia isola, Ponza, riesca ad uscire dallo stato di torpore in cui versa.
Tanti auguri!!!
Una foto scattata da sopra Frontone, isola di Ponza
(Estate 2018)
Pagine
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lunedì 30 dicembre 2019
domenica 29 dicembre 2019
Il presepe vivente all'isola di Ponza di qualche anno fa
Queste foto sono di qualche anno fa e mi piace raccontare un'iniziativa così bella.
Il presepe vivente del 2016 realizzato dall'Associazione Culturale 'A Priezza in una zona centrale dell'isola di Ponza, tunnel di Sant'Antonio e l'inizio di Corso Pisacane.
Queste manifestazioni danno modo alle persone di aggregarsi, di stare insieme, anche di rievocare antichi mestieri.
E' una cosa bellissima.
La Natività
Donne che realizzano lavori a maglia
Carmine fa il pescatore
Chi vuole un caffè?
La frutteria da Lina
Qui si mangia...
Il presepe vivente del 2016 realizzato dall'Associazione Culturale 'A Priezza in una zona centrale dell'isola di Ponza, tunnel di Sant'Antonio e l'inizio di Corso Pisacane.
Queste manifestazioni danno modo alle persone di aggregarsi, di stare insieme, anche di rievocare antichi mestieri.
E' una cosa bellissima.
La Natività
Donne che realizzano lavori a maglia
Carmine fa il pescatore
Chi vuole un caffè?
La frutteria da Lina
Qui si mangia...
venerdì 27 dicembre 2019
Il presepe
Il presepe ci riporta all'infanzia, ai nostri ricordi.
Il ricordo più bello che ho è quello di quando mio padre,Ciro, nella nostra casa di Ponza, preparava il presepe e noi piccoli lo aiutavamo passando i pastorelli.
Nel nostro presepe c'erano i pastòcchje (muschio), i frasche ( ramoscelli di pino), i pugniènti (pungitopo) che profumavano la stanza.
Per me quello è il profumo del Natale, della mia infanzia.
I ricordi belli sono custoditi nel nostro cuore
Qualche foto di presepi
Il presepe di Roberto Viscomi che raffigura, con un pò di fantasia, il porto di Ponza
(Dal MONDO DEI FARI)
Un piccolo presepe marinaro quello di questa foto.
E' uno tra i tanti allestito all'isola di Ponza nella casa di Annalisa Sogliuzzo, in località Le Forna.
Lei ha questa passione ed è proprio brava
Questo presepe è stato realizzato nella chiesetta della Civita sugli Scotti
Il piccolo presepe in ceramica realizzato dall'artigiano ponzese Guglielmo Tirendi
La Natività rappresentata dentro una pagnotta di pane nel reparto "forneria" di un supermercato
Il ricordo più bello che ho è quello di quando mio padre,Ciro, nella nostra casa di Ponza, preparava il presepe e noi piccoli lo aiutavamo passando i pastorelli.
Nel nostro presepe c'erano i pastòcchje (muschio), i frasche ( ramoscelli di pino), i pugniènti (pungitopo) che profumavano la stanza.
Per me quello è il profumo del Natale, della mia infanzia.
I ricordi belli sono custoditi nel nostro cuore
Qualche foto di presepi
Il presepe di Roberto Viscomi che raffigura, con un pò di fantasia, il porto di Ponza
(Dal MONDO DEI FARI)
Un piccolo presepe marinaro quello di questa foto.
E' uno tra i tanti allestito all'isola di Ponza nella casa di Annalisa Sogliuzzo, in località Le Forna.
Lei ha questa passione ed è proprio brava
Questo presepe è stato realizzato nella chiesetta della Civita sugli Scotti
Il piccolo presepe in ceramica realizzato dall'artigiano ponzese Guglielmo Tirendi
La Natività rappresentata dentro una pagnotta di pane nel reparto "forneria" di un supermercato
martedì 24 dicembre 2019
Buon Natale!!!
Con le foto del presepe di casa mia auguro a tutti un Buon Natale!!!
Nel mio presepe c'è anche un pò di Ponza e qualche casetta realizzata da papà Ciro
Ed ora una canzone in dialetto ponzese che mi riporta all'infanzia.
E' dedicata a Gesù Bambino (Ninne belle peccerìlle )
Ninne belle peccerìlle
mariuncèlle arrobbacòre
vuò u mìe e teccatille
vuò u mìe e teccatille
nùn me stà chiù a nquietà
E ninnù bèlle e nìnnù d'ammòre
sùle a tè vòglie amà.
Nel mio presepe c'è anche un pò di Ponza e qualche casetta realizzata da papà Ciro
Ed ora una canzone in dialetto ponzese che mi riporta all'infanzia.
E' dedicata a Gesù Bambino (Ninne belle peccerìlle )
Ninne belle peccerìlle
mariuncèlle arrobbacòre
vuò u mìe e teccatille
vuò u mìe e teccatille
nùn me stà chiù a nquietà
E ninnù bèlle e nìnnù d'ammòre
sùle a tè vòglie amà.
lunedì 23 dicembre 2019
I cento anni di Adele Scotti
In quel di Napoli, compie 100 anni, la prof. signora Adele Scotti, sorella del nostro indimenticabile maestro Tatonno. Forse, i più giovani non hanno presente l'elegante figurina di questa signora, che, d'estate, accompagnata dalla figlia, ha fatto la sua visita all'amata isola, anche quest'anno, malgrado la non leggera rampa di scale che porta a casa sua: ultimo piano nella palazzina a sinistra della chiesa.
Tanti anni fa, laureata in lettere ed insegnante, ha dato anche lei lustro a Ponza, come oggi, grazie a Dio, stanno facendo tanti bravi ragazzi. Da giovane, ha illuminato, con la sua verve, spigliatezza, ironia e senso dell'umorismo, con tanti amici ed amiche, la gioiosa vita isolana. Le ho parlato ieri. Vivace e presente come sempre. Tanti auguri.
E', agli anziani come lei, ai giovani laureati di questi mesi, che i ponzesi devono dare attenzione: il passato, sempre presente, che porta al futuro.
Buon Natale. Maria
Questo augurio per Adele Scotti mi è stato inviato ieri da Maria Conte, ponzese che vive a Padova.
Adele Scotti, insegnante, ha forgiato intere generazioni di ragazzi, è nata nel dicembre 1919.
Un traguardo importante...tanti auguri!!!
La seconda classe di Santa Maria, all'isola di Ponza, maestra Adele Scotti, 1942
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Tanti anni fa, laureata in lettere ed insegnante, ha dato anche lei lustro a Ponza, come oggi, grazie a Dio, stanno facendo tanti bravi ragazzi. Da giovane, ha illuminato, con la sua verve, spigliatezza, ironia e senso dell'umorismo, con tanti amici ed amiche, la gioiosa vita isolana. Le ho parlato ieri. Vivace e presente come sempre. Tanti auguri.
E', agli anziani come lei, ai giovani laureati di questi mesi, che i ponzesi devono dare attenzione: il passato, sempre presente, che porta al futuro.
Buon Natale. Maria
Questo augurio per Adele Scotti mi è stato inviato ieri da Maria Conte, ponzese che vive a Padova.
Adele Scotti, insegnante, ha forgiato intere generazioni di ragazzi, è nata nel dicembre 1919.
Un traguardo importante...tanti auguri!!!
La seconda classe di Santa Maria, all'isola di Ponza, maestra Adele Scotti, 1942
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
domenica 22 dicembre 2019
Ponza terra di martiri: Santa Anastasia
Nella chiesa di Ponza Santa Anastasia è raffigurata insieme ad altri martiri.
Qual'è il legame con Ponza?
Ebbene è stata martirizzata proprio a Ponza, un tempo chiamata Palmaria.
Anastasia di Sirmio, figlia di Fausta e Pretestato fu data in sposa contro la sua volontà a Pubblio, un pagano che la segregò e torturò perchè lei aiutava i cristiani.
Alla morte del marito fu libera di professare la sua fede cristiana ma i pagani cercarono invano di farla abiurare con varie torture.
Imbarcarono Anastasia insieme ad altri prigionieri su una nave forata in modo da farli affondare e annegare.
La nave miracolosamente giunse a Palmaria (Ponza) ed anche lì i pagani cercarono di convincere Anastasia a rinnegare la propria fede.
Era il 25 dicembre del 303 d.C. quando Anastasia venne trascinata per le strade dell'isola legata ad un palo e fu bruciata viva.
I resti del suo corpo furono raccolti da una certa Apollonia che lì seppellì in un orto e vi edificò un Oratorio.
In seguito i resti mortali di Anastasia furono trasportati a Roma dove fu edificata una chiesa intitolata a lei.
Il papa si recava in questa chiesa a piedi scalzi ogni 25 dicembre alle prime luci dell'alba.
Alcune reliquie di Santa Anastasia furono trasportate anche a Costantinopoli in una chiesa che porta il suo nome. Qui viene celebrata il 22 dicembre.
Nella chiesa cattolica Santa Anastasia viene celebrata il 25 dicembre.
In alto a sinistra il dipinto di Santa Anastasia
(Foto di Marianna Licari)
Icona di Santa Anastasia
(Immagine reperita in rete)
Qual'è il legame con Ponza?
Ebbene è stata martirizzata proprio a Ponza, un tempo chiamata Palmaria.
Anastasia di Sirmio, figlia di Fausta e Pretestato fu data in sposa contro la sua volontà a Pubblio, un pagano che la segregò e torturò perchè lei aiutava i cristiani.
Alla morte del marito fu libera di professare la sua fede cristiana ma i pagani cercarono invano di farla abiurare con varie torture.
Imbarcarono Anastasia insieme ad altri prigionieri su una nave forata in modo da farli affondare e annegare.
La nave miracolosamente giunse a Palmaria (Ponza) ed anche lì i pagani cercarono di convincere Anastasia a rinnegare la propria fede.
Era il 25 dicembre del 303 d.C. quando Anastasia venne trascinata per le strade dell'isola legata ad un palo e fu bruciata viva.
I resti del suo corpo furono raccolti da una certa Apollonia che lì seppellì in un orto e vi edificò un Oratorio.
In seguito i resti mortali di Anastasia furono trasportati a Roma dove fu edificata una chiesa intitolata a lei.
Il papa si recava in questa chiesa a piedi scalzi ogni 25 dicembre alle prime luci dell'alba.
Alcune reliquie di Santa Anastasia furono trasportate anche a Costantinopoli in una chiesa che porta il suo nome. Qui viene celebrata il 22 dicembre.
Nella chiesa cattolica Santa Anastasia viene celebrata il 25 dicembre.
In alto a sinistra il dipinto di Santa Anastasia
(Foto di Marianna Licari)
Icona di Santa Anastasia
(Immagine reperita in rete)
giovedì 19 dicembre 2019
Buon viaggio Adele!!!
Ieri è scomparsa Adele Conte, un pezzo di storia di Ponza.
Adele era nata nel gennaio del 1924 e tra poco avrebbe compiuto 96 anni, portati splendidamente.
Una donna sempre elegante e sorridente, era un piacere conversare con lei.
La sua voce inconfondibile risuonava nella chiesa madre di Ponza durante le funzioni religiose.
Quando cantava la canzone della Madonna della Civita, in dialetto ponzese, restavamo incantati.
Adele continua a cantare nel cielo...
Adele accanto alla reliquia di San Silverio
(Foto di Marianna Licari)
Adele era nata nel gennaio del 1924 e tra poco avrebbe compiuto 96 anni, portati splendidamente.
Una donna sempre elegante e sorridente, era un piacere conversare con lei.
La sua voce inconfondibile risuonava nella chiesa madre di Ponza durante le funzioni religiose.
Quando cantava la canzone della Madonna della Civita, in dialetto ponzese, restavamo incantati.
Adele continua a cantare nel cielo...
Adele accanto alla reliquia di San Silverio
(Foto di Marianna Licari)
mercoledì 18 dicembre 2019
Il collegamento marittimo Anzio- Ponza
Per arrivare a Ponza i primi turisti affrontavano un viaggio estenuante perchè dovevano partire da Napoli, attraversare il mare con un traghetto che sostava nelle altre isole.
Già nei primi anni del Novecento il sindaco Gaetano Vitiello cercò di stabilire un collegamento marittimo con Anzio, a soli sessanta chilometri da Roma, e, finalmente, il 20 giugno 1904, giorno di San Silverio, questo sogno si avverò.
Questa linea marittima veniva effettuata dal piroscafo Lampo (15 nodi orari) ma con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne sospeso.
Verso la fine degli anni '40 alcuni ponzesi capirono che per incrementare il turismo a Ponza bisognare puntare sul porto di Anzio più vicino a Roma.
Ma purtroppo nessuno ascoltava costoro che poi furono i pionieri del turismo ponzese.
Qualcosa accadde nel giugno del 1949 quando Amedeo Guarino, nel suo ristorante l'Aragosta, intavolò il discorso con un cliente arrivato con uno yacht. Era un uomo politico, l'avvocato Enzo Storoni che mostrò interesse alle parole di Amedeo circa la possibilità di avere una linea marittima che collegasse Ponza con Anzio.
Pochi giorni dopo Amedeo con il presidente della Pro-Loco, Michele Regine, insieme al commissario prefettizio De Luca si recarono a Roma a perorare la loro causa.
Davanti al sottosegretario della Marina Mercantile presentati dall'avvocato Storoni argomentarono sulla possibilità di portare a Ponza un notevole flusso di turisti romani che potevano partire dal porto di Anzio.
Ottennero ciò che gli stava a cuore.
Finalmente il primo luglio 1950 inizio la tratta Anzio- Ponza con il lentissimo piroscafo Meta.
Quella fu la svolta per il turismo ponzese che pian piano prese il via.
Molti turisti romani cominciarono a frequentare l'isola, alcuni comprarono anche una casa.
Erano rimasti abbagliati dalla bellezza di Ponza, un'isola così vicina a Roma tanto da essere definita la Perla di Roma.
Oggi purtroppo la linea di Anzio invece di essere potenziata esiste soltanto da metà giugno a metà settembre con un mezzo veloce. Poteva essere prolungato il periodo ad esempio da aprile ad ottobre e magari nei fine settimana d'inverno.
Ma questa è solo un'utopia.
Se si vuole fare turismo seriamente e allungare la stagione turistica bisogna puntare sui collegamenti marittimi altrimenti l'isola muore.
La motonave "Isola di Ponza"
La motonave "Isola di Ponza" al porto di Anzio
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
La motonave "Isola di Ponza" per tanti anni ha collegato Anzio con Ponza
(Archivio fotografico di Mariano Picicco)
Navi al porto di Ponza
Già nei primi anni del Novecento il sindaco Gaetano Vitiello cercò di stabilire un collegamento marittimo con Anzio, a soli sessanta chilometri da Roma, e, finalmente, il 20 giugno 1904, giorno di San Silverio, questo sogno si avverò.
Questa linea marittima veniva effettuata dal piroscafo Lampo (15 nodi orari) ma con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne sospeso.
Verso la fine degli anni '40 alcuni ponzesi capirono che per incrementare il turismo a Ponza bisognare puntare sul porto di Anzio più vicino a Roma.
Ma purtroppo nessuno ascoltava costoro che poi furono i pionieri del turismo ponzese.
Qualcosa accadde nel giugno del 1949 quando Amedeo Guarino, nel suo ristorante l'Aragosta, intavolò il discorso con un cliente arrivato con uno yacht. Era un uomo politico, l'avvocato Enzo Storoni che mostrò interesse alle parole di Amedeo circa la possibilità di avere una linea marittima che collegasse Ponza con Anzio.
Pochi giorni dopo Amedeo con il presidente della Pro-Loco, Michele Regine, insieme al commissario prefettizio De Luca si recarono a Roma a perorare la loro causa.
Davanti al sottosegretario della Marina Mercantile presentati dall'avvocato Storoni argomentarono sulla possibilità di portare a Ponza un notevole flusso di turisti romani che potevano partire dal porto di Anzio.
Ottennero ciò che gli stava a cuore.
Finalmente il primo luglio 1950 inizio la tratta Anzio- Ponza con il lentissimo piroscafo Meta.
Quella fu la svolta per il turismo ponzese che pian piano prese il via.
Molti turisti romani cominciarono a frequentare l'isola, alcuni comprarono anche una casa.
Erano rimasti abbagliati dalla bellezza di Ponza, un'isola così vicina a Roma tanto da essere definita la Perla di Roma.
Oggi purtroppo la linea di Anzio invece di essere potenziata esiste soltanto da metà giugno a metà settembre con un mezzo veloce. Poteva essere prolungato il periodo ad esempio da aprile ad ottobre e magari nei fine settimana d'inverno.
Ma questa è solo un'utopia.
Se si vuole fare turismo seriamente e allungare la stagione turistica bisogna puntare sui collegamenti marittimi altrimenti l'isola muore.
La motonave "Isola di Ponza"
La motonave "Isola di Ponza" al porto di Anzio
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
La motonave "Isola di Ponza" per tanti anni ha collegato Anzio con Ponza
(Archivio fotografico di Mariano Picicco)
Navi al porto di Ponza
domenica 15 dicembre 2019
La Grotta del Serpente
A Ponza ci sono tante cisterne romane che, purtroppo versano in cattive condizioni, e quindi non si possono visitare.
Ne sono state recuperate appena due, quella della Dragonara e quella del Corridoio ma altre rischiano di essere dimenticate.
Una di queste è la Grotta del Serpente, cisterna romana, che si trova a Santa Maria, sulla strada provinciale che porta a Le Forna.
Questa cisterna è interamente scavata nella roccia e si ritiene che esistesse una raccolta delle acque nell'attuale piano di campagna, che, attraverso dei discendenti, ne assicurasse l'approvvigionamento idrico.
Nei pressi ci sono i resti di una villa imperiale quindi era una cisterna molto importante.
Nel secolo scorso fu rinvenuto un frammento di un condotto di piombo.
Si narrano anche molte leggende come quella dell'esistenza, all'interno, di un serpente a guardia di un tesoro.
Si racconta anche che nessun fuoco riuscisse a rimanere acceso nella Grotta e si credeva che venisse spento da un soffio maligno.
Sarebbe bello recuperare questo Bene archeologico che è avvolto da un alone di mistero.
Quanto si potrebbe raccontare ai visitatori della nostra isola...
Ponza non è sono mare...
La Grotta del Serpente
Piantina della Grotta del Serpente
(Da "Le isole pontine attraverso i tempi")
Ne sono state recuperate appena due, quella della Dragonara e quella del Corridoio ma altre rischiano di essere dimenticate.
Una di queste è la Grotta del Serpente, cisterna romana, che si trova a Santa Maria, sulla strada provinciale che porta a Le Forna.
Questa cisterna è interamente scavata nella roccia e si ritiene che esistesse una raccolta delle acque nell'attuale piano di campagna, che, attraverso dei discendenti, ne assicurasse l'approvvigionamento idrico.
Nei pressi ci sono i resti di una villa imperiale quindi era una cisterna molto importante.
Nel secolo scorso fu rinvenuto un frammento di un condotto di piombo.
Si narrano anche molte leggende come quella dell'esistenza, all'interno, di un serpente a guardia di un tesoro.
Si racconta anche che nessun fuoco riuscisse a rimanere acceso nella Grotta e si credeva che venisse spento da un soffio maligno.
Sarebbe bello recuperare questo Bene archeologico che è avvolto da un alone di mistero.
Quanto si potrebbe raccontare ai visitatori della nostra isola...
Ponza non è sono mare...
La Grotta del Serpente
Piantina della Grotta del Serpente
(Da "Le isole pontine attraverso i tempi")
venerdì 13 dicembre 2019
Un'antica tradizione per Santa Lucia
Secondo una vecchissima tradizione isolana, 2 - 3 giorni prima della ricorrenza di Santa Lucia, si mettono a mollo un po' di chicchi di grano, quantità a scelta; se non hai grano, sostituisci con orzo perlato. Il giorno precedente, sostituisci l'acqua e fai bollire il grano, sino a buona cottura. Raffreddato, sgocciolato, lo poni in una terrina, o tazza capace, e lo copri di ottimo vincotto ponzese, portato apposta da Ponza, in ottobre. Ogni tanto, rimescola il tutto. Il Giorno di S. Lucia, chi lo desidera, e ci crede, invoca la protezione della vista con una preghiera alla Santa e, poi, mangia 2- 3 cucchiai di grano con vino cotto, tra l'altro gradevolissimo. Pare che l'immagine del chicco di grano sia stata scelta perché ricorda quella dell'orzaiolo e del calazio, disturbi tipici dell'occhio, noiosi, anche se non gravi. Bella, no? La tradizione è segno di civiltà, e conservarla, lo è il doppio.
Il racconto di questa antica tradizione mi è stato inviato da Maria Conte, ponzese ma lontana da Ponza.
Questa tradizione in Sicilia viene chiamata "cuccìa".
Il quadro che raffigura Santa Lucia conservato nella chiesetta del cimitero di Ponza e fatto restaurare da Maria Conte per volontà della sorella Giovanna
La cuccìa
Il racconto di questa antica tradizione mi è stato inviato da Maria Conte, ponzese ma lontana da Ponza.
Questa tradizione in Sicilia viene chiamata "cuccìa".
Il quadro che raffigura Santa Lucia conservato nella chiesetta del cimitero di Ponza e fatto restaurare da Maria Conte per volontà della sorella Giovanna
La cuccìa
mercoledì 11 dicembre 2019
La Madonna dell'Annunziata
All'isola di Ponza nella casa di Carmela Bello Perrotta, in salita Croce, è custodita sotto una campana di vetro una Madonna bellissima.
L'Arcangelo Gabriele annuncia a Maria che sarà madre di Gesù.
Sul volto di Maria si notano stupore ed emozione.
La Madonna dell'Annunziata custodita da Carmela ha 135 anni ed apparteneva alla sua famiglia di origine, Bello.
Suo padre Demetrio Bello l'acquistò quando si sposò.
Demetrio Bello si sposò in prime nozze con Carmela Corti ed ebbe cinque figli: Aniello, Silverio, Lucia, Nunzia , Arduino.
In seconde nozze sposò Maria Annunziata ed ebbe due figlie: Carmela e Libera.
La Madonna dell'Annunziata
(Foto gentilmente concesse da Chiara Vitiello, nipote di Carmela Bello Perrotta)
Nota:
L'Annunziata si festeggia il 25 marzo
L'Arcangelo Gabriele annuncia a Maria che sarà madre di Gesù.
Sul volto di Maria si notano stupore ed emozione.
La Madonna dell'Annunziata custodita da Carmela ha 135 anni ed apparteneva alla sua famiglia di origine, Bello.
Suo padre Demetrio Bello l'acquistò quando si sposò.
Demetrio Bello si sposò in prime nozze con Carmela Corti ed ebbe cinque figli: Aniello, Silverio, Lucia, Nunzia , Arduino.
In seconde nozze sposò Maria Annunziata ed ebbe due figlie: Carmela e Libera.
La Madonna dell'Annunziata
(Foto gentilmente concesse da Chiara Vitiello, nipote di Carmela Bello Perrotta)
Nota:
L'Annunziata si festeggia il 25 marzo
domenica 8 dicembre 2019
Cent'anni fa...
Cent'anni fa si univano in matrimonio i miei nonni paterni, Giuseppe (Peppino) Iacono ed Olimpia Feola.
Nonno Peppino era una persona molto gioviale, nonna stava un pò sulle sue ma preparava delle nocchette buonissime, indimenticabili.
La loro unione fu allietata dalla nascita di Ciro (mio padre), Silverio, Francesca, Anna, Giovanni e Mimì.
Purtroppo Anna morì all'età di cinque anni e nonna Olimpia per tutta la vita non si è data pace per questa perdita.
Mi piaceva ricordarli...
I miei nonni Peppino Iacono e Olimpia Feola
Buon anniversario ovunque voi siate!!!
Nonno Peppino era una persona molto gioviale, nonna stava un pò sulle sue ma preparava delle nocchette buonissime, indimenticabili.
La loro unione fu allietata dalla nascita di Ciro (mio padre), Silverio, Francesca, Anna, Giovanni e Mimì.
Purtroppo Anna morì all'età di cinque anni e nonna Olimpia per tutta la vita non si è data pace per questa perdita.
Mi piaceva ricordarli...
I miei nonni Peppino Iacono e Olimpia Feola
Buon anniversario ovunque voi siate!!!
sabato 7 dicembre 2019
I canti della Madonna
Domani è l'otto dicembre ed è la festa dell'Immacolata. Nella piccola isola di Ponza all'alba, quando è ancora buio, si snoda per le strade una singolare processione. E' composta da soli uomini, i giuvene d'a Mmaculàte, che con i loro canti inneggiano a Maria.
Chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
arrecuòrdate oih punzèse
chìste è u juorne i ott' i mèse...
L'alba a Ponza
(Foto di Rossano Di Loreto)
Processione mattutina di soli uomini
(Foto di Rossano Di Loreto, 8 dicembre 2018)
Chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
chesta è santa sta jurnata
è a Madonna Immacolata
arrecuòrdate oih punzèse
chìste è u juorne i ott' i mèse...
L'alba a Ponza
(Foto di Rossano Di Loreto)
Processione mattutina di soli uomini
(Foto di Rossano Di Loreto, 8 dicembre 2018)
giovedì 5 dicembre 2019
L'Immacolata e Ponza
Il culto di Maria Immacolata si è radicato nei ponzesi soprattutto con l'arrivo a Ponza del parroco don Luigi Dies, intorno agli anni '40.
E' proprio grazie a lui che all'alba dell'otto dicembre si snoda per le strade di Ponza una singolare processione formata da soli uomini che cantano lodi a Maria Immacolata.
Ma la statua della Madonna è antica?
Ho chiesto ad Aniello De Luca uno dei più anziani tra i giuvene d'a Mmaculàte e lui, gentilmente, mi ha raccontato un pò di cose.
La statua dell'Immacolata è arrivata a Ponza durante il periodo che era parroco don Luigi Dies, credo negli anni '40.
Era protetta da una cassa e quando venne aperta erano presenti Guido Tricoli, Silverio De Luca (fratello maggiore di Aniello), Peppino di Federico Conte, Silverio D'Arco, Ciccillo i Nunziatina e Peppino i Firminia. Si commossero davanti a tanta bellezza, erano incantati e non la toccavano. Il parroco Dies allora intonò Immobile sul podio del mio cuore stella candida brilli senza posa ecc...
8 dicembre 2018
(Foto di Rossano Di Loreto)
In questa foto la statuina della Madonna Immacolata nella cappella sulla Punta Bianca. La statua è di Carmine Colonna.
(Foto di Giovanni Pacifico, dicembre 2014)
L'Immacolata e San Silverio
L'Immacolata in processione
(foto di Giovanni Pacifico, anno 2016)
Ave Maria
stella del mare
lasciati amare
Madonna mia
E' proprio grazie a lui che all'alba dell'otto dicembre si snoda per le strade di Ponza una singolare processione formata da soli uomini che cantano lodi a Maria Immacolata.
Ma la statua della Madonna è antica?
Ho chiesto ad Aniello De Luca uno dei più anziani tra i giuvene d'a Mmaculàte e lui, gentilmente, mi ha raccontato un pò di cose.
La statua dell'Immacolata è arrivata a Ponza durante il periodo che era parroco don Luigi Dies, credo negli anni '40.
Era protetta da una cassa e quando venne aperta erano presenti Guido Tricoli, Silverio De Luca (fratello maggiore di Aniello), Peppino di Federico Conte, Silverio D'Arco, Ciccillo i Nunziatina e Peppino i Firminia. Si commossero davanti a tanta bellezza, erano incantati e non la toccavano. Il parroco Dies allora intonò Immobile sul podio del mio cuore stella candida brilli senza posa ecc...
8 dicembre 2018
(Foto di Rossano Di Loreto)
In questa foto la statuina della Madonna Immacolata nella cappella sulla Punta Bianca. La statua è di Carmine Colonna.
(Foto di Giovanni Pacifico, dicembre 2014)
L'Immacolata e San Silverio
L'Immacolata in processione
(foto di Giovanni Pacifico, anno 2016)
Ave Maria
stella del mare
lasciati amare
Madonna mia
martedì 3 dicembre 2019
Marì o' sole
Questo è il nome con cui veniva chiamata Maria Migliaccio perchè era bella come il sole.
Una donna dalla forza straordinaria che negli anni bui di Ponza e dell'Italia incontrò, proprio sull'isola in cui era nata, il grande amore, Mario Monti.
Mario lavorava all'Alfa Romeo ma era comunista quindi fu confinato. Fu anche deportato in Germania e per i maltrattamenti subiti morì in giovane età.
Ma torniamo a Maria...
Una donna tenace ed altruista che, durante una manifestazione a Ponza, salvò Germaine Lecocq, moglie di Giorgio Amendola, che era incinta, da un'aggressione violenta.
La difese con il proprio corpo prendendo al suo posto calci e pugni.
Io ricordo la sua forza d'animo, la sua determinazione, la chiamavamo Marì i Milane (Maria di Milano) perchè abitava a Milano.
Un'altra ponzese coraggiosa...
Maria Migliaccio e il marito Mario Monti nel 1945
Il marito Mario Monti
Maria Migliaccio in via Galano
Sul piroscafo 1971
In alto Vincenzo Zecca, Luisa Zecca, Civita De Luca
Sotto Maria Migliaccio, Maria Galano e Gemma, moglie di Vincenzo
In alto da sinistra: Silveria Galano, Rosalia Galano (mamma di Maria Migliaccio), Maddalena Zecca (mamma di Rosa Galano), Maria Migliaccio
Sotto al centro Maria Galano e due cugine americane di Maria Migliaccio
La foto è del 1951
A sinistra Maria Migliaccio, al centro Maddalena Zecca e poi Salvatore Galano
(Le foto sono state concesse gentilmente da Vera Mazzella)
Una donna dalla forza straordinaria che negli anni bui di Ponza e dell'Italia incontrò, proprio sull'isola in cui era nata, il grande amore, Mario Monti.
Mario lavorava all'Alfa Romeo ma era comunista quindi fu confinato. Fu anche deportato in Germania e per i maltrattamenti subiti morì in giovane età.
Ma torniamo a Maria...
Una donna tenace ed altruista che, durante una manifestazione a Ponza, salvò Germaine Lecocq, moglie di Giorgio Amendola, che era incinta, da un'aggressione violenta.
La difese con il proprio corpo prendendo al suo posto calci e pugni.
Io ricordo la sua forza d'animo, la sua determinazione, la chiamavamo Marì i Milane (Maria di Milano) perchè abitava a Milano.
Un'altra ponzese coraggiosa...
Maria Migliaccio e il marito Mario Monti nel 1945
Il marito Mario Monti
Maria Migliaccio in via Galano
Sul piroscafo 1971
In alto Vincenzo Zecca, Luisa Zecca, Civita De Luca
Sotto Maria Migliaccio, Maria Galano e Gemma, moglie di Vincenzo
In alto da sinistra: Silveria Galano, Rosalia Galano (mamma di Maria Migliaccio), Maddalena Zecca (mamma di Rosa Galano), Maria Migliaccio
Sotto al centro Maria Galano e due cugine americane di Maria Migliaccio
La foto è del 1951
A sinistra Maria Migliaccio, al centro Maddalena Zecca e poi Salvatore Galano
(Le foto sono state concesse gentilmente da Vera Mazzella)