All'isola di Ponza quando dici la parola Fieno subito si pensa al vino.
In questa lingua di terra, alle pendici del monte Guardia, si è sempre prodotto il miglior vino dell'isola fin dall'arrivo dei primi coloni.
Il terreno è a gradoni, le
catène, con le
parracine, i cosiddetti muri a secco, dove trovi lunghi filari di vite soprattutto
biancolella, un tipo d'uva portato da Ischia dai primi coloni.
Per arrivare al Fieno bisogna salire per il sentiero che porta al monte Guardia per poi scendere verso questo promontorio oppure via mare.
Un tempo i contadini si fermavano a lavorare per tutta la settimana al Fieno e tornavano a casa solo la domenica. Si ricoveravano nelle grotte e i viveri venivano portati dai familiari.
Ci sono diverse cantine ma la più famosa è quella del compianto Giustino Mazzella.
Anche il Mattei, nel 1847, raffigura una cantina del Fieno in un suo disegno.
Al Fieno sono state trovate tracce di frequentazioni dell'uomo fin dal Neolitico attraverso frammenti di ossidiana.
Questa scoperta è stata fatta da J.Friedlaender, studioso di geologia, nel marzo del 1900 che così scrive: "Alla P.ta del Fieno ho trovato due coltellini lunghi circa tre cm. e molti frammenti di ossidiana, nell'isola di Zannone, fra il convento e la cala del Varo, si trovano molti frammenti di ossidiana, probabilmente trasportata. In ambedue i siti si vedono frammenti di terraglia molto grossolana."
La Punta del Fieno, una lingua di terra alle pendici del monte Guardia
(Estate 2018)
La Punta del Fieno
(Foto di Rossano Di Loreto)
Grotta al Fieno, disegno del Mattei, 22 aprile 1847
Amici al Fieno: in primo piano Giustino e Ninotto Mazzella
Altro amico del Fieno: Benito Costanzo
Amici in compagnia al Fieno
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
L'ossidiana è un vetro vulcanico di colore nero che si forma per il raffreddamento immediato della lava ed era utilizzata per preparare lame e utensili.