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domenica 28 aprile 2019

La peschiera di Zannone

Anche all'isola di Zannone, nell'Arcipelago Ponziano, ci furono insediamenti romani infatti nei ruderi del monastero cistercense si possono vedere resti di cocciopesto, frammenti marmorei.
La cosa più interessante però è la peschiera romana, ricavata nella roccia, al Varo, proprio all'approdo delle barche.
Ha una vasca coperta da cui si accede attraverso una scala con nove gradini. La peschiera ha una forma rettangolare e dalla parte opposta alla scala di accesso c'è una grande nicchia. Nella parte sud c'è un cunicolo che è l'immissario della peschiera, non è rettilineo ma sale di quota per favorire l'entrata dell'acqua. Probabilmente c'era anche una saracinesca che serviva a regolare il flusso dell'acqua.
Anche questa è archeologia.




La peschiera romana


La scala che porta alla peschiera

(Foto tratte dal libro "Ponza Palmarola Zannone", di Caterina Bon, Raimondo Buitoni, Giovanni Maria De Rossi, Mariella Liverani, Salvatore Paternò, De Luca editore)



L'isola di Zannone



In alto si vede la villa che, purtroppo, versa in pessime condizioni

(Agosto 2017)

2 commenti:

  1. Altro che archeologia!!Fallo presente alla Giunta.. Per me, ritengo ingiusto non poter nascere,e vivere, 2 volte. Ho perso una grande occasione. Ero giovane e Zannone mi affascinava come isola, come faro, come bosco..I ruderi? Nessuno me ne aveva parlato. Ma ebbi un' esperienza strepitosa. Non ricordo bene gli anni,ma credo gli inizi dei 50. La villa fu affittata da impresari e industriali Padovani, che frequentavano Zannone per la caccia,in primavera. Per caso, ne conobbi uno, il signor Antonio Marin,a capo della sede concessionaria Fiat in Padova. Sara' lui a fornirmi la prima mia macchina, una 600, e tutte le altre,sino all'ultima,nel 2010 .Gran signore, distinto, bello, affascinante..diventammo amici di famiglia. Per ogni necessità veicolare, correvo in officina da lui e lui..mi soccorreva. E, ogni volta, parlavamo a lungo di Zannone. E lui, senza archeologia..mi iniziò al fascino misterioso dell'isola. Mi raccontò che erano sempre uomini solo. Facevano una vita primitiva, tutta natura,cacciando, mangiando e..bevendo a gogò.., che si divertivano con giochi e scherzi..infantili, che, a notte, ciascuno si ritirava nella sua cameretta e dava sfogo ai suoi sentimenti, scrivendo un diario. Se qualcuno avesse letto alcune frasi, le avrebbe scambiate per frasi dedicate alla Donna amata..Invece, la predestinata a passioni e versi..era Zannone!!L'isola di sogno. Portava con sé,Bepi, l'autista meccanico,tuttofare..Bepi non cacciava. Si inebriava dello scenario a disposizione e faceva mille cose...Tra l'altro, rimise in sesto il sentiero che, dal punto di sbarco arrivava sino alla villa, teneva d'occhio il mare e le barche..ecc. Divenne anche lui mio grande amico, sempre pronto a soccorrermi..Non gli piaceva venire a Ponza per qualche necessità e staccarsi da Zannone..Ora,spesso,quando, da casa mia,guardo Zannone, penso a l sig. Marin.e a Bepi. Quando li rivedrò, son certa mi chiederanno di Zannone, di Maurino, giù alla banchina,di Ciro Iacono..di altri comuni amici, come facevano ogniqualvolta io tornavo da Ponza a Padova..Mi chiederanno: E Zannone ? E io, per non farli soffrire, mentirò: Tutto bene.. Mai come ora. Nel suo splendore..TIEMP' BELL I NA' VOTA..stretti nella mia mente, nel mio cuore.

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