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giovedì 17 gennaio 2019

A Sant'Antuono maschere e suoni

A Sant'Antuono maschere e suoni.
Questo detto è riferito a Sant'Antonio abate che si festeggia il 17 gennaio, giorno in cui entra ufficialmente il Carnevale.
Un tempo, a Ponza, in questo giorno si facevano dei falò ed io ricordo quello dìnte u vico, Corso Umberto che, mi pare, facesse la famiglia Ambrosino.
Nella zona di Sant'Antonio in una mappa del XVI secolo è indicata una chiesa dedicata al Santo ma credo fosse una cappella che non viene menzionata però dal Pacichelli nel suo viaggio a Ponza avvenuto nel 1685.
Il Tricoli nella Monografia per le isole del gruppo Ponziano scrive:
"Nella medesima spiaggia è piantato questo vasto monumento tutto di mattoni, marmi o fabbrica reticolata, ed era in tre comprese, la prima un rettangolo, attualmente coverta dalla fabbrica del Parroco Vitiello, la seconda sferica con vasta vasca per accumulare l'acqua sorgiva delle Forna per uso delle sacre obluzioni, ed in ultimo un esagono. Lo stucco lucido è gremito di vario dipinto, coi pezzi di colonna, capitelli, ed altri intagli su marmi. Gli affreschi, e bassi rilievi simbolici tra i rottami, indicano che il tempio era dedicato ai cennati Dioscuri, anche perchè non è presumibile, che i Ponzesi avessero trascurato il culto a tali protettori marini.
Vi fu sostituito Sant'Antuono dei marinari, finchè i barbari lo diroccarono." 
Quindi al culto dei Dioscuri successe quello di Sant'Antonio Abate a cui erano devoti i coloni ischitani.
Nel 1858 iniziarono i lavori per costruire una chiesa nel borgo di Sant'Antonio ma non ripresero più.






Il Borgo Sant'Antuono

(Foto di Rossano Di Loreto, gennaio 2019)





Dìnte u vico (Corso Umberto che un tempo si chiamava Vico G.Mazzini) la famiglia Ambrosino faceva il falò



Immagine di Sant'Antonio Abate

A proposito di Sant'Antonio Abate c'è anche questo detto all'isola di Ponza:
Sant'Antonio dalla barba bianca, famme truà chelle ca me manche

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