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lunedì 23 luglio 2018

Sono passati settantacinque anni...

In questi giorni ricordiamo una pagina tristissima della nostra isola, l’affondamento del piroscafo Santa Lucia avvenuto il 24 luglio del 1943, a due miglia dall’isola di Ventotene.
Mirella Romano in quell’affondamento ha perso il papà, Carmine, finanziere di 31 anni e dopo tanti anni grazie alle sue ricerche, alla sua tenacia è riuscita a raggiungere un obiettivo prefissato da tanto tempo, cioè conoscere la verità.
Per anni erano circolate voci e leggende ma nessuna verità sull’accaduto.
Durante una vacanza a Ponza, il sottotenente di vascello Giulio Cargnello, responsabile dell’archivio storico del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, incontrò Mirella e prese a cuore la sua storia.
Nell’archivio riescì a ritrovare l’incartamento riguardante il Santa Lucia.
Finalmente la verità!
È stata un’operazione di guerra in quanto gli alleati volevano fiaccare l’Italia bombardando tutto quello che capitava.
Quella mattina del 24 luglio 1943 gli aerei erano otto ed erano partiti dalla base di Protville, in Tunisia.
Quattro si lanciarono sul Santa Lucia mentre gli altri colpirono una piccola imbarcazione, presumibilmente tedesca.
Io però ho una testimonianza di mia madre Elvira di ciò che accadde quella mattina.
Era appena diciassettenne ed era andata a Ventotene il 18 luglio per aiutare sua sorella Olga che aveva due bambine piccole.
Racconta che su quella nave c’era anche una sua amica, Antonietta Galano e si dovevano incontrare a Ventotene.
Mia madre vide l’orribile spettacolo dell’affondamento dalla finestra di casa di don Aniello Conte, suo zio, che era cappellano dell’ergastolo di Santo Stefano.
In 28 secondi la nave affondò con il suo carico di vite umane, lasciando sulla superficie del mare un’enorme macchia.
Racconta anche che il giorno precedente all’affondamento, oltre al Santa Lucia, fu mitragliata la lavanderia di Santo Stefano, per fortuna senza danni. Lei ed altre persone trascorsero la notte in una grotta sotto l’ergastolo.
Anche se era molto giovane ricorda perfettamente quell’orrore.
Sono andata a visitare anni fa la stanza dove sono raccolti i reperti ritrovati in fondo al mare del Santa Lucia. Ci sono innumerevoli oggetti, le foto delle persone disperse in mare, articoli di giornale ma quello che mi ha più colpita è il cappottino di Mirella. Suo padre glielo aveva regalato prima di morire ( lei aveva due anni ) e che sua madre aveva conservato gelosamente per tanto tempo.
E' giusto ricordare...anche se sono passati settantacinque anni.



Il piroscafo Santa Lucia



Il piroscafo santa Lucia mentre entra nel porto di Ponza



Il Santa Lucia in un dipinto di Luca Ferron



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