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domenica 18 febbraio 2018

'A mammane

Un tempo, a Ponza, si nasceva, in casa, grazie all'aiuto dell'ostetrica del luogo, la cosiddetta "mammane".
Quando sono nata io, mia madre fu aiutata da "Rìccetta",così chiamavano Giovanna Parisi.
Ecco come descrive l'ostetrica ponzese Luigi Sandolo nel libro "Su e giù per Ponza" pubblicato nel 1980.
"A mammane
Negli anni ormai lontani nel popolo ponzese il titolo di levatrice per non dire di ostetrica, quest'ultimo istituito verso il 1930, era sconosciuto.
Chi raccoglieva i parti e curava il neonato e la puerpera veniva chiamata 'a mammane. Quando poi la si voleva distinguere con il nome si diceva 'a cummare Lucia, 'a cummare Maria, 'a cummare Rosalia. L'assistenza al neonato ed alla puerpera durava sino a che quest'ultima non si era del tutto ristabilita in salute.
Al primo bagno il papà gettava nella vaschetta una o due monete d'oro.
Il compenso alla mammane veniva dato alla fine delle prestazioni, il giorno del battesimo che avveniva normalmente dopo una settimana dalla nascita.
La maggiore soddisfazione quale pubblico riconoscimento della sua bravura professionale 'a mammane l'aveva nell'accompagnamento del neonato al fonte battesimale.
Indossato l'abito migliore e spesso nuovo e vistoso, inghirlandata da catene d'oro ad una delle quali era legato un'orologio dello stesso metallo e, d'estate, un ventaglio, 'a mammane si recava a casa del battezzando accompagnata dall'allieva o assistente.
In attesa del suo arrivo era la famiglia, vestita a festa e la giovanetta, anche essa vestita a nuovo, che doveva portare in chiesa il pargoletto.
Durante la cerimonia del battesimo 'a mammane con il battezzando in braccio teneva pronto per non farlo piangere 'nu pupatielle, una pupattola, che consisteva in una mollica di pane ben zuccherata in un panno.
All'uscita della chiesa con il neo cristiano, ritornato nelle braccia della portatrice, si formava un piccolo corteo con davanti un codazzo di ragazzi schiamazzanti per ricordare ai parenti ed amici di buttare i confetti ed i soldini.

Arrivati a casa 'a mammane presentava per il bacio il battezzato al padre pronunziando il nome impostogli. A tavola sedeva al posto d'onore con a destra il padrino o la madrina.
Le ultime mammane furono Rosalia Albano, Eugenia Mazzella, 'a Paccuselle di Le Forna, Maria Esposito vedova Parisi e Lucia Mazzella Sangiovanni. Dopo la recente morte di Giovanna Parisi è rimasta l'altra ostetrica Lucia Mazzella fu Silverio"




La foto è del battesimo delle mie sorelle, le gemelle...anni Sessanta...una è in braccio a mia nonna, l'altra ad Olimpia, la mia sorella maggiore.
A fianco Teresa Parisi, nipote dell'ostetrica, dietro "Riccetta", mio padre ed io ( mi si vede appena) con il cappottino.




Accanto alla fonte battesimale: io con il cappottino, dietro di me mio cugino Franco Musella, nonna Olimpia con una gemellina, dall'altra parte in primo piano mio fratello Peppino, dietro mia sorella Olimpia con l'altra gemellina poi mio padre Ciro





L'ostetrica Riccetta ha in braccio una delle gemelline mentre l'altra è in braccio a nonna Olimpia...io sono in braccio a papà Ciro



Le piccoline sono state portate in chiesa in macchina...fa freddo...di spalle con il cappotto Riccetta, l'ostetrica




Mamma Elvira e nonna Olimpia con in braccio le gemelline



Qui c'è anche papà Ciro

(Dall'album della mia famiglia)

Nascere è ricevere un intero universo in dono

Jostein Gaarder

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