Pagine

domenica 10 dicembre 2017

La leggenda del Core

Carl Graeser, durante il suo soggiorno a Ponza, verso la fine dell'Ottocento, ha visitato molti luoghi dell'isola, ha ascoltato storie che attraverso le sue parole sono giunte fino a noi.
Nel suo libro  Aus Indien und Italien (Dall'India all'Italia) racconta anche la leggenda del Core.
Mentre è in barca, dopo aver visitato le varie grotte e scogli che circondano l'isola racconta così: "...Quando torniamo è ormai sera. Le rocce imponenti con le loro sagome e ombre si innalzano come bizzarri fantasmi. Tutta questa calma mi porta tristi pensieri di solitudine.
"Vedete il cuore?", mi dice, scuotendomi il pilota, "lassù la roccia bianca, sullo scoglio del Core?".
Davvero una parete bianca si eleva come la facciata di un duomo, e sulla destra è inchiodato un cuore, il "cuore insanguinato di un gigante". Il portone del 'duomo' è aperto: scivoliamo nel tempio roccioso.
Dentro c'è una oscurità crepuscolare simile a quella dell'ultima luce del giorno che penetra dalla vetrata a colori e il vecchio mi racconta la storia del 'cuore'.
"Qui un tempo molto molto lontano abitavano i Giganti che in lunghi e innumerevoli anni scavarono grotte gettandone i detriti nel mare.
Ma nel mare vivevano gli Dei delle acque con i quali i Giganti erano sempre in guerra continua.
Ora proprio in questa grotta veniva a bagnarsi la figlia di un Re. Uno degli dei dell'acqua se ne innamorò e la fece sua sposa.
E qui viene il bello, perchè " burraschi e donne fanno secche vonne!" (burrasche e donne fanno quel che vogliono!).
Don Luigi interrompe il suo racconto come per dire "so bene quello che dico", cullando la testa come è solito fare. Poi continua: "la figlia del re dei giganti, orgogliosa della sua bellezza, voleva che tutti fossero innamorati di lei e, incurante di ogni riguardo, spesso tradiva il suo coniuge.
Ma questi, potente signore del mare, fa la sua vendetta. Con un rabbioso comando agita le acque che s'alzano vorticose e inondano la riva dove la donna infedele annega miseramente. Allora il dio tradito afferra l'inerte corpo della fanciulla e ne strappa il cuore che ancora sanguinante, inchioda sulla pallida rupe.
Sono passati i secoli: il cuore dell'infedele è sempre lì, saldato alla roccia, mentre quello del dio che abita nelle spelonche marine è ancora colmo d'amore e di rabbia e non trova pace.
Ancora oggi nelle notti di burrasca si odono grida e lamenti che echeggiano nel cavo delle onde e nei cunicoli della cala che appunto per quel che vi ho raccontato si chiama Cala del Core.



Il cuore scolpito nella roccia



Cala del Core



La grotta del Core dove come racconta la leggenda andava a bagnarsi la figlia del Re dei Giganti



La grotta del Core

(Immagini reperite in rete)

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri pensieri