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venerdì 23 giugno 2017

A janèstre

Questo termine sta ad indicare la ginestra che in primavera con il suo colore giallo domina Ponza.
E' un fiore che adoro...il suo profumo è inebriante...
Ernesto Prudente nel libro ALFAZETA così la descrive: Da un "Memorando" stilato da una  commissione spedita a Ponza con una Ministeriale del ministro dei Lavori Pubblici, per "Sovrano volere", nel febbraio 1858 leggo che: "Questa pianta che spontanea cresce sull'isola da pochi anni e che gli isolani l'ànno propagata per mezzo di vivai per garantire le coltivazioni dai danni dei sali marini, ma ben altro potrebbe ottenersi da siffatta pianta la quale per questo è utile alle industrie ed agli usi della vita della gente meno agiata per tanto è sconosciuta e negletta." E' da ritenersi che la ginestra è arrivata a Ponza dopo, molto tempo dopo, il gruppo di colonizzatori. E' stata usata come frangivento fino all'ultimo periodo di coltivazione della terra. Le foglie, i fili di ginestra sono stati e lo sono ancora, per quei pochi produttori, usati per legare i tralci della vite alla armatura di canne che i contadini mettevano in atto per tenere sistemate le viti. La ginestra, come tutte le piante, sboccia in primavera e a luglio inoltrato le foglie, che sono simili a dei cespugli di steli, hanno raggiunto una certa lunghezza. Il cespuglio intero viene tagliato e messo a seccare. Poi vengono staccati uno per uno e si formano dei mazzetti che si conservano fino al periodo, gennaio-febbraio-marzo, in cui si usano per legare i tralci. Prima di usarli si mettono a bagno per farli acquistare elasticità.












(foto di Rossano Di Loreto)

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