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martedì 2 maggio 2017

Viaggiatori del '700 all'isola di Ponza

Verso la fine del '700 diversi naturalisti visitarono l'isola di Ponza tra cui Sir William Hamilton, ambasciatore inglese, presso la Corte di Napoli.
Durante la sua ricerca geologica ravvisò in Ponza "lo scheletro di un antico sistema vulcanico".
Hamilton durante il suo viaggio a Ponza raccolse rocce ma anche reperti archeologici e fece fare dei disegni...
Eccone uno...



Sicuramente il disegno è stato fatto nei pressi delle Grotte Di Pilato...notiamo lo scoglio della Ravia e le Grotte Azzurre...


Incuriosito da Hamilton, nel marzo 1786, arrivò a Ponza anche il francese Deodat de Dolomieu che trova l'isola di notevole importanza dal punto di vista geologico e naturalistico perchè non c'è una sola sua parte che non presenti un qualche fenomeno interessante.
Dolomieu osservò affascinato il nucleo abitativo che circonda il porto scrivendo così: "Ponza d'altronde ha un assai buon porto, racchiuso da un molo difeso lui stesso da una seconda gettata; i diversi edifici che circondano questo porto, che servono d'alloggio agli Ufficiali dell'amministrazione e alla guarnigione, sono graziosi ed hanno un effetto pittoresco."


Le case che circondano il porto di Ponza oggi...ai tempi in cui giunse il Dolomieu erano poche ed erano bianche non colorate come ora

Dopo Hamilton e Dolomieu giunse a Ponza anche l'abate Fortis, padovano, naturalista, che girò Ponza in lungo e in largo, ed incantato scrive: "E' indescrivibile l'effetto che produce sull'animo il ritrovarsi in una piccola feluca tra quelle rupi elette a piombo, continue l'una sull'altra, grigie o nere di colore, spoglie quasi affatto di qualunque indizio di vegetazione, e minaccianti da ogni parte sfaciamento e rovina. L'azzurro celeste cupo dell'acqua limpidissima sino al fondo; il fremito delle onde che percuotono il fianco di quelle scogliere esposte al mare; l'angustia dello spazio occupato da canali, e impenetrabili per quasi tutta la giornata ai raggi del sole; la freschezza, l'inabitabilità muta e pacifica del luogo, promuovono una sorta di melanconia così seria e tranquilla, così grandiosa, che mi sembrava colà trovandomi, di essere piuttoso passato ad una nuova esistenza, che a una modificazione della mia abituale."
Queste le impressioni dell'abate Fortis che mentre è tutto preso dal raccogliere rocce da studiare non può fare a meno di contemplare il paesaggio.
Il fascino di Ponza colpì anche i viaggiatori del '700...

Ecco qualche foto...saranno anche queste rupi o questi faraglioni che sono state contemplate dall'abate Fortis???



Chiaia di Luna



La Parata



Faraglioni della Madonna



Faraglioni del Calzone Muto



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