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mercoledì 25 gennaio 2017

Un viaggiatore dell'Ottocento in visita alla Grotta del Serpente

Nel 1897, Johann Karl Graeser, viaggiatore svizzero, durante la sua permanenza a Ponza visitò la Grotta del Serpente e in "Viaggio alle isole del confino" la descrive così : "Camminiamo ora al fresco del tunnel di Santa Maria, tra muri di opus reticolatum. Tutto mi ricorda gli ambulacri imperiali come appaiono nella Villa Adriana, dove il grande epicureo cercava riparo dai caldi raggi del sole estivo.
Appena fuori, che idillio! Il golfo silenzioso nel quale si trovava la reggia di Circe. Casette bianche fra fertili giardini, terrazze dove floridi viti si avvinghiano come nastri verdi attorno al collo bruno dei monti, incorniciati da siepi cerulee di aloè (agave americana).
Mi guida un ragazzo e mi vuol mostrare la Grotta del Serpente. Si avvicina ad un signore anziano, basso di statura, che lavora le vigne e il podere sul quale si trova la grotta, ma non riceve risposta alcuna, fino a che io non lascio cadere la parola "cavaliere". Che sortisce, come sempre, il suo effetto.
"Felicissimo giorno" saluta il vecchio e con la più premurosa cordialità accoglie il raccomandato del " cavaliere-sindaco" (Vincenzo De Luca).
Ha il viso rugoso; le rughe si incrociano come linee di rombo su di un muro romano e in esso si aprono due occhi piccoli, neri, furbi e scrutatori. Mi esamina e non trova nulla di sospetto. Allora diventa allegro e loquace e ci conduce, attraverso le sue terrazza di viti ben coltivate, ad una buca profonda, mezza riempita di detriti, dalla quale escono i rami nodosi di un fico.
Scendiamo.
Androni impressionanti, profondamente incavati nel monte si allargano davanti ai nostri occhi: cinque corridoi a volta, ognuno largo da 3 a 4 metri e lunghi 30 metri, divisi da colonne robuste. Alle pareti resti di stucchi e decorazioni.
Si racconta che qui sia stata trovata una testa d'oro massiccio che era posta in una nicchia della sala d'ingresso e pure tubi di piombo che dimostrano che questa è una delle tante cisterne romane distribuite un pò dovunque nell'isola. (Parte di tali reperti sono ora al Museo di Napoli)."
Questa la descrizione della Grotta del Serpente da parte di Graeser è interessante perchè vista da un viaggiatore dell'Ottocento, così com'era in quel periodo.
La Grotta del Serpente è una delle cisterne romane di Ponza e si trova in località Santa Maria sulla strada che porta a Le Forna. Purtroppo anche qui non si può entrare perchè un tale ne rivendica il possesso e ha messo addirittura il cartello caduta massi.
Due cisterne romane, quella della Dragonara e quella del Corridoio in via Comandante, finalmente, sono state recuperate e rese fruibili ai visitatori. Alla Cisterna del Corridoio arrivava l'acqua del troppo pieno della maestosa Cisterna di via Parata. Sono anni che cerco di porre l'attenzione su questo importante sito archeologico quale è la Cisterna di via Parata. e spero in un prossimo recupero.
Speriamo si riesca a recuperare anche la Grotta del Serpente che probabilmente forniva l'acqua alla villa imperiale poco distante.
Sono solo una piccola parte dei tesori di Ponza...
Ponza non è solo mare...è molto di più...


In questa foto si vede la pianta di fico citata da Graeser






La Grotta del Serpente


Piantina della Grotta del Serpente
(Da "Le isole pontine attraverso i tempi")

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