Un post già pubblicato nel gennaio 2016
Un tempo, a Ponza c'era la spiaggia del Grano, che i ponzesi di una
certa età ancora ricordano, però ora non esiste più. Al suo posto ora
c'è la Banchina Nuova costruita verso la metà degli anni '50 ed ampliata
successivamente.
Il Mattei, nel suo viaggio a Ponza, nell'aprile del 1847, raccontò anche di una Grotta del Grano ed è riprodotta in un disegno.
Incontrò
una ragazza (La fidanzata della Grotta del Grano), orfana di madre, il
cui padre era in procinto di risposarsi, che gli raccontò l'origine del
nome di questa spiaggia. Il fratello dodicenne, Domenico, era una sorta
di piccola guida dell'isola che seguiva il Mattei passo passo.
Ecco la ragazza cosa disse al Mattei: In
altri tempi il nostro paese, nel bisogno di provvedersi opportunamente
di grano e di altra vettovaglia, qui appunto aveva stabilito i suoi
magazzini di approvvigionamento. La nostra grotta formava parte di
questo centro di deposito e non essa sola compone tutta la nostra
abitazione. In continuità due altre stanzucce possediamo scalpellate nel
masso- Osservate quali solide pareti le informano, come sono
industriosamente scavate sotto il taglio facile del nostro tufo, come la
volta e le mura imbiancate tengon vantaggiosamente le veci
dell'intonaco. Voi non crederete che nella stessa roccia sien condotte
le scale, gli archi, i poggiuoli, le scranne; o forse v'indurrete a
credere che queste dimore sian malsane. Ma il fatto chiarisce come son
esse nell'inverno caldissime ed asciutte, nell'està fresche e temperate.
Vi ripeto però che non è tale da mostrasi questa nostra troppo povera
grotta, chè il Padre non è in istato di accomodarla; ma ben altre saprei
additarvene, e di tali da disgradarne le migliori case di fabbrica e
dipinte...
Quindi la spiaggia si chiamava così perchè c'erano i magazzini di grano e vettovaglie del paese.
...in
quel povero abituro che si schiudeva ad arco presso la sabbiosa
spiaggia, mi accinsi a trarre uno schizzo fugace di quella scena.
P. Mattei, la Grotta del Grano
P.Mattei (La fidanzata della Grotta del Grano)
Com'era un tempo...
Non c'era la Banchina Nuova
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Pagine
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lunedì 22 agosto 2016
lunedì 15 agosto 2016
La chiesa dell'Assunta
Dopo aver inviato a Ponza i coloni Ischitani che si stabilirono nella zona dell'attuale porto il Re pensò di popolare anche la contrada di Le Forna che era disabitata.
Così nel 1772 arrivarono delle famiglie soprattutto da Torre del Greco.
Venne edificata la chiesa sopra Cala Inferno che fu consacrata dal vescovo il 27 luglio 1781 ed il primo parroco fu Don Innocenzo Bianchi.
In questa chiesa c'era un quadro antico della Madonna della Purità a cui doveva essere intitolata però non essendoci, a quel tempo, una festa a Lei dedicata si optò per Madonna dell'Assunta o delle Tre Corone.
Il Tricoli a proposito della festa così scrive nel 1855:
"A guidare quella nascente popolazione, appena completata e consacrata dal Vescovo, la detta Chiesa, stimò il regnante nel 27 luglio 1781 destinarvi parroco il virtuoso D.Innocenzo Bianchi con soldo dagli Alloidali, coll'obbligo di servire quegli abitanti senza dritti di stola.
Nel 14 seguente agosto egli ricevè il possesso ed in questa guisa. Dalla Parrocchia per la via di mare il Prefetto dei monaci gli condusse il santissimo, accompagnato da tutte le barche, e bastimenti che si trovarono nel porto, pavesandosi, facevano sentier un continuato sparo di cannoni e moschetti, siccome eseguirono le batterie Molo e Frontone, ed allorchè si montò la collina, il Forte-papa fece la sua salva. Indi recitaronsi i vespri, e nel dì vegnente si celebrò messa cantata, e così si continua a praticare in tali giorni anniversari, dal Parroco e due Cappellani di Ponza; accedendovi quasi tutti gli abitanti dell'isola per terra e per mare, onde godere la festa e prostrarsi nel tempo stesso a piede della Regina del Cielo."
In quel 14 agosto 1781 nacque la festa della Madonna Assunta o delle Tre Corone.
Il quadro antico della Madonna della Purità
La statua della Madonna che ogni anno viene portata in processione
I quindici d'aust,
na' rosa spampanata
Maria sarà chiamata
per un'eternità...
La chiesa dell'Assunta a Le Forna
La processione
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
Così nel 1772 arrivarono delle famiglie soprattutto da Torre del Greco.
Venne edificata la chiesa sopra Cala Inferno che fu consacrata dal vescovo il 27 luglio 1781 ed il primo parroco fu Don Innocenzo Bianchi.
In questa chiesa c'era un quadro antico della Madonna della Purità a cui doveva essere intitolata però non essendoci, a quel tempo, una festa a Lei dedicata si optò per Madonna dell'Assunta o delle Tre Corone.
Il Tricoli a proposito della festa così scrive nel 1855:
"A guidare quella nascente popolazione, appena completata e consacrata dal Vescovo, la detta Chiesa, stimò il regnante nel 27 luglio 1781 destinarvi parroco il virtuoso D.Innocenzo Bianchi con soldo dagli Alloidali, coll'obbligo di servire quegli abitanti senza dritti di stola.
Nel 14 seguente agosto egli ricevè il possesso ed in questa guisa. Dalla Parrocchia per la via di mare il Prefetto dei monaci gli condusse il santissimo, accompagnato da tutte le barche, e bastimenti che si trovarono nel porto, pavesandosi, facevano sentier un continuato sparo di cannoni e moschetti, siccome eseguirono le batterie Molo e Frontone, ed allorchè si montò la collina, il Forte-papa fece la sua salva. Indi recitaronsi i vespri, e nel dì vegnente si celebrò messa cantata, e così si continua a praticare in tali giorni anniversari, dal Parroco e due Cappellani di Ponza; accedendovi quasi tutti gli abitanti dell'isola per terra e per mare, onde godere la festa e prostrarsi nel tempo stesso a piede della Regina del Cielo."
In quel 14 agosto 1781 nacque la festa della Madonna Assunta o delle Tre Corone.
Il quadro antico della Madonna della Purità
La statua della Madonna che ogni anno viene portata in processione
I quindici d'aust,
na' rosa spampanata
Maria sarà chiamata
per un'eternità...
La chiesa dell'Assunta a Le Forna
La processione
(Archivio fotografico di Giovanni Pacifico)
lunedì 1 agosto 2016
Gli artigiani
Un post già pubblicato lo scorso anno
A Ponza, un tempo, c'erano molti artigiani. Ora, purtroppo, ne sono rimasti proprio pochi.
Ne ho fotografato alcuni mentre stanno lavorando.
In queste foto, Benedetto Sandolo con pazienza e maestria costruisce le nasse (ceste di canne e vimini usate per la pesca ed in modo particolare per la pesca delle aragoste)
Guglielmo Tirendi con grande manualità e abilità crea delle stupende opere in ceramica...molto belli i presepi in miniatura
Il presepe in miniatura di Tirendi
A Campo Inglese, sulla strada che porta a Le Forna, questa signora, con mani sapienti, realizza dei bellissimi cestini
La creatività non sta nel trovare nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi nuovi
Marcel Proust
A Ponza, un tempo, c'erano molti artigiani. Ora, purtroppo, ne sono rimasti proprio pochi.
Ne ho fotografato alcuni mentre stanno lavorando.
In queste foto, Benedetto Sandolo con pazienza e maestria costruisce le nasse (ceste di canne e vimini usate per la pesca ed in modo particolare per la pesca delle aragoste)
Guglielmo Tirendi con grande manualità e abilità crea delle stupende opere in ceramica...molto belli i presepi in miniatura
Il presepe in miniatura di Tirendi
A Campo Inglese, sulla strada che porta a Le Forna, questa signora, con mani sapienti, realizza dei bellissimi cestini
La creatività non sta nel trovare nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi nuovi
Marcel Proust