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lunedì 11 marzo 2013

Una chiesa, un faro e una tomba


Pasquale Mattei, nella  monografia "L'arcipelago Ponziano", descrive e ritrae con la sua matita degli angoli delle nostre isole di quel tempo, appunto la metà dell'ottocento.
Dalla Batteria Leopoldo nota una tomba e delle "bianchissime punte di fabbrica" che descrive così:
"Un recinto di guerra e di sciagura chiude una Chiesa, un Faro ed una Tomba! Ahi! della vita è questa la ventura...!
La chiesa è "a Cappell da Madunnell" che era ubicata poco dopo la cappella di don Salvatore Tagliamonte.
Me ne aveva parlato, tempo fa, Gino Usai .... la cosa mi aveva incuriosita ed ho incominciato a cercare sui libri....a chiedere in giro....
L'abate Pacichelli la descrive, nel 1685, come un "tempietto inciso nel monte, basso e stretto", nel quale si celebrava la Messa.
La cappella non esiste più...pare sia crollata... dopo la costruzione della nuova chiesetta del cimitero vi seppellirono le salme.
Proprio intorno "a Cappell da Madunnell" si sviluppò l'attuale cimitero che distava poco dal Sepolcreto Tricoli ed aveva caratteristiche simili.
Pare che fosse il Santuario dedicato alla Natività di Maria fatto scavare nella roccia del promontorio della Madonna dalla Capriola di Ponza, verso la fine del 1200, di cui racconta il Boccaccio nel suo Decamerone (sesta novella, seconda giornata).
L'altra bianchissima punta di fabbrica era il Faro della Madonna.
La Tomba, invece, scavata nella rupe, era di un giovane ufficiale della Guarnigione Svizzera.
Sarà, forse, quella che si vedeva dalla Batteria, fino a pochi anni fa?

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